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Maremma, Toscana, 17 Dicembre. 6 mesi dopo tutto è pronto. Ci hanno lavorato un anno, ma dall’annuncio della partenza all’ultimo check è passato mezzo anno. Finalmente è ora di presentazione, e si allineano altri astri. La passione di Giamba, la sua atmosfera Ciapa La Moto e Milano è pronta ad accogliere la “mossa” italiana di Rust2Dakar. Il Clima non è dissimile da quello che la spedizione troverà nel Sahara: nebbia, un freddo cane, secchi di umidità. Buoni, non parlavo di meteo ma di anima, e “non-dissimile” voleva dire che l’aria della missione è ormai torrida, autentica atmosfera di partecipazione. Nel parcheggio c’è la Multipla di colore indefinibile/inguardabile, ma che mostra l’azione dei “locals”, degli anfitrioni della serata. C’è l’equipaggio del Taxi Brousse e quello dell’autoambulanza alla quale, per ragioni militari-burocratiche, hanno dovuto far fare un passo indietro per tornare… furgone. Arrivano in due su una BMW 650 GS, l’antica Aprilia for BMW. Anzi da solo, Alessandro Colombo, l’altra moto è ancora in cantiere, ultime rifiniture. “Ale” è bardato come per l’Elefantentreffen, eppure viene dai Laghi. Pazienza ci vuole, dai, oltre le Colonne d’Ercole sarà tutta un’altra aria e un’altra bellissima realtà.
Pazienza. Ma ce ne vuole tanta. Rust2Dakar 2020 continua a slittare in avanti nel tempo. Dopo l’annullamento della data originale, pandemia, doveva stare nel 2021, infilata a pelo con partenza alla fine dell’anno. Ma non è cosa, il Marocco tiene chiuse le frontiere per un altro mese. Si va al 31 di gennaio… chissà, ormai è dita incrociate e impazienza. Cambiare programmi, voli, piani ferie. Qualcuno probabilmente non ce la farà e il suo mezzo partirà, se n’è parlato durante la serata dedicata di Ciapa La Moto, con il secondo convoglio che ormai sembra sempre di più inevitabile, opportuno.
La notizia ferale è arrivata il giorno prima dell’evento di Giamba, ma nessuno si è tirato indietro. A Milano ci si va lo stesso. Non si discute. Anche il Pullman toscano dei MaremmaDakar, TesoroBus, in un primo tempo stiepidito dalla valanga della notizia. Picchi (un applauso a Piero), Brezzi (il raffreddato Valdimiro), lo stato maggiore dell’Organizzazione e buona parte della Band, leggi l’Equipaggio, la ciurma della trasferta sahariana, tutti hanno aderito compatti. Vorrà dire, si sono detti, che trasformiamo la cerimonia in un test di TesoroBus sulle… dune invalicabili dell’Appennino.
Mi chiama Piero: “Piero, vuoi venire?” “Piero, vengo sì”. Bene appuntamento a Pisa Nord. “Ciao Piero”. “Ciao Piero”. La missione-test, partita da Grosseto un paio d’ore prima, mi raccatta a metà del giorno, poco più.
TesoroBus è già carico, in tutti i sensi, quasi pronto. Tavoli, sedie, banchi di scuola, tende, rifornimenti, generi di… tutti generi (non deperibili) come già in viaggio. È test anche per i due autisti, che dovranno darsi il cambio durante le migliaia di miglia del viaggio. Si allenano ad alternarsi. Testano il loro affiatamento. Approved subito. Sulla Cisa il pullman rallenta, la salita ne stronca il fiato e al passo si arriva a passo d’uomo, sulla corsia unica permanente dei lavori in corso infiniti, dietro una fila da paura. Nessuno si scompone. Figuriamoci se può essere considerato uno stop. Altro piccolo problema, tipicamente europeo, a bordo o fa troppo caldo a bollore, o troppo freddo e si diaccia marmati. Il problema, che in Sahara non esisterà, viene risolto durante l’attraversamento della padana con una transumanza di scambio a bordo, gente bollita che va dietro e refrigerarsi e, al contrario, gente da dietro che viene davanti a scongelare le appendici.
A Milano è salamella e birra, menù Ciapa unico, pochi discorsi e molta solidarietà. Partecipanti al Raid, ospiti, passanti, curiosi, tutti protagonisti. Qui la gente passa perché accade sempre qualcosa di interessante. E questa volta, a vedere di che si tratta, val bene la pena di sentirsi testimoni, di rammaricarsi di non poter contribuire direttamente (ma sapete che si può sempre) partecipando al Raid.
Da cosa nasce cosa, prima di imbarcarci per il viaggio di ritorno arriva l’ultima sorpresa. Un “simpatizzante” chiede di diventare sponsor di MaremmaDakar e di contribuire allo sviluppo del progetto TesoroBus. Pronti, arriva il maxi proiettore che, nei piani di P&V, era l’ultimo passo verso la completezza. TesoroBus sarà dunque scuola bus, scuola itinerante e, da ora, anche cine-bus. Da tendalino a schermo gigante, e la serata africana sotto le stelle sarà un altro momento di gioia. Per tutti.
Intanto, Buone Feste a tutti!
© Immagini MaremmaDakar - PB
Rust2Dakar. È il Raid-Charity che ha l’obiettivo di trasportare dei "mezzi" dall'Ruropa fino a Dakar, in Senegal e oltre, dove saranno lasciato in buone mani per una seconda vita al servizio della gente. Arrivati a destinazione, infatti, i mezzi saranno affidati ad altrettanti progetti avviati dalle due ONG organizzatrici della Rust 2 Dakar: Bambini nel Deserto e Tavola8.
Il Team MaremmaDakar ha lanciato la sua sfida grazie a una partecipazione e collaborazione di "eccellenza". Dal parto dell’idea di Valdimiro Brezzi e di Piero Picchi, due “Dakariani” autentici, di quelli dell’Africa, al coinvolgimento della società di trasporti pubblici Tiemme SpA è stato un attimo di concretezza. La società ha, infatti, immediatamente messo a disposizione un autobus IVECO da 56 posti che sarà destinato ad essere utilizzato come "Scuolabus" e sarà attrezzato per diventare una "Scuola itinerante" a disposizione di un orfanotrofio del villaggio di Kabrousse, Sud del Senegal, assolvendo al compito di un completo servizio scolastico per la zona.
TesoroBus. Questo è il nome con cui è stato battezzato l'autobus della “missione” MaremmaDakar. Non è un caso, ma un altro segno di un destino felice e premonitore. Una storia del tutto analoga, che porta lo stesso nome, è infatti la trama di una bellissima novella contenuta nel libro di racconti per Bambini scritto da Chiara del Soldato. Gli ideatori del progetto non lo sapevano, così il nome del Bus ha voluto essere un omaggio e un riconoscimento di origine.