Marco Fioravanti, Nissan: «Crossover? Tanti concorrenti, ma la nostra produzione è al 100%»

Marco Fioravanti, Nissan: «Crossover? Tanti concorrenti, ma la nostra produzione è al 100%»
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Intervista al General Manager-Product Strategy and Planning europeo responsabile per la gamma crossover del marchio giapponese
29 settembre 2015

In occasione della presentazione Nissan dei nuovi motori 1,6 Turbo benzina per la gamma Crossover, a Megève, in Alta Savoia Francese, abbiamo potuto intervistare il responsabile europeo per il programma Nissan Crossover, l’ingegner Marco Fioravanti, che con un certo orgoglio è un italiano ai vertici di un azienda giapponese importante come Nissan. 

 

Cogliamo quindi l’occasione, vista la sua visione strategica, di conoscere il futuro del segmento per Nissan e per farci spiegare alcune caratteristiche dei loro crossover, tra i più venduti in Europa e nel mondo. Come ad esempio il Nissan X-Trail, che totalizza oltre 700.000 auto vendute nel mondo annualmente. 

 

Ing. Fioravanti, visto che siete stati fra gli inventori del segmento crossover di medie dimensioni, con Qashqai  nel 2007, come vedete il segmento nel futuro, con l’arrivo di tanti altri competitors. Ci sarà ancora richiesta o un calo della domanda?

«Nissan sta continuando a crescere e, nonostante l’arrivo di nuovi concorrenti, non vediamo diminuzione della domanda. Ad esempio siamo già al 100% della produzione nello stabilimento di Sunderland. E le richieste ci sono. Il concept GripZ di Francoforte dimostra che stiamo pensando e lavorando per il futuro del segmento». 

 

Voi già dal 2004, avete ascoltato i bisogno dei clienti per creare appunto il segmento, ovvero il Qashqai, nel 2007, che rispondeva alle esigenze e bisogni espressi dai clienti. E adesso come interpretate il futuro?

«Noi mettiamo veramente il cliente al centro. E’ la nostra filosofia. Vogliamo capire il cliente ed aiutarlo ad esprimere i suoi bisogni e desideri latenti. Ad esempio Juke, che poteva sembrare “maschia”, invece ad oggi piace molto alle donne, perché è compatta, da sicurezza ed è personalizzabile. Quindi vogliamo continuare ad innovare seguendo il nostro motto “Innovation that Excites”». 

Siamo già al 100% della produzione nello stabilimento di Sunderland. E le richieste ci sono. Il concept GripZ di Francoforte dimostra che stiamo pensando e lavorando per il futuro del segmento

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Voi vendete molto bene i 2 ruote motrici, ma Nissan nasce con Patrol e quindi con veri 4WD.  Le 4 ruote motrici sono offerte fondamentalmente nei modelli top di gamma. Non varrebbe la pena offrirle anche nei modelli più piccoli?
«I 4x4 sono nelle nostre radici, come anche le auto sportive. Però vediamo che nella gamma Nissan più andiamo in basso, come gamma, meno le 4WD sono richieste. Comunque i nostri veicoli vengono lanciati “open”, ovvero durante la vita del modello siamo in grado di offrire nuove versioni, in base alle attese e richieste dei clienti. Ad esempio vediamo molte richieste sul cambio automatico e quindi stiamo studiando queste versioni. Magari arriveranno anche con il 4WD». 

nissan qashqai
La seconda generazione del Qashqai, il modello che nel 2007 ha portato Nissan nella posizione di leader del segmento dei crossover compatti

 

Avete un scelta di nomi “ampia” e ben comprensibili, tipo X-Trail o Juke, ma Qashqai, ad esempio… non è facilissimo. Cosa significa esattamente?
«E' un nome molto particolare, ovvero il nome di un tribù nomade del deserto iraniano. Io non ero nel Team quando è stato scelto, ma in pratica vuol rappresentare qualcosa fuori dalla norma. Forse la difficoltà di pronuncia e scrittura adesso è un plus per il marketing, per assurdo è quasi facile da ricordarsi. Infatti abbiamo un livello di percezione del brand molto alto».

 

Per quanto riguarda i cambi automatici, conferma che andrete a spingerli su più modelli e motori? E di che tipo: doppia frizione, CVT o classici?
«E’ un trend che riscontriamo molto: chi lo prova poi non torna più indietro. Indubbiamente andremo verso i CVT. Infatti il produttore JatCo è parte del gruppo Nissan, quindi abbiamo un partnership forte. Ad esempio per il 1.6 Diesel di Qashqai e X-Trail abbiamo il sistema “ibrido” CVT che simula il cambio marce. E questo è positivo perché il CVT alla fine è il cambio più efficiente e non strappa. Ovviamente abbiamo anche relazioni con Renault, quindi ci potrebbero essere i doppia frizione. Ma, alla fine, decideranno i clienti. Non abbiamo preclusioni per le diverse tecnologie». 

 

Una domanda sulla X-Trail. La sua linea dalla seconda versione è molto cambiata: dalle forme squadrate con un “cargo-space” enorme, a linee decisamente più “normali” e filanti.  Come mai?
«Si, siamo passati dal “rugged style”, ad un'immagine molto più dinamica, ma sempre con capacità 4x4 e con tanto spazio. Ad esempio, siamo tra i pochissimi ad offrire i 7 posti in un auto di poco più di 4,60 metri. E comunque con i sedili abbassati lo spazio di carico è quasi invariato. Il Nissan X-Trail è un vero prodotto globale, prodotto in 11 stabilimenti nel mondo, e abbiamo messo insieme tutte le richieste dei clienti per la nuova versione. E direi che le 700.000 unità vendute all’anno dimostrano che i clienti hanno apprezzato».

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