Marchionne: «Rilanceremo Alfa Romeo. Se non la vogliono in Italia abbiamo alternative»

Marchionne: «Rilanceremo Alfa Romeo. Se non la vogliono in Italia abbiamo alternative»
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Il marchio Alfa Romeo verrà rilanciato, ma non necessariamente in Italia. Questo quanto dichiarato da Sergio Marchionne, che si dimostra pronto a valutare alternative
10 luglio 2013

Il rilancio dell'Alfa Romeo avverrà, ma non è detto che questo venga effettuato in Italia. Questo sostanzialmente quanto detto dall'Amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne, una volta interpellato sulla possibilità che la decisione presa dalla Consulta sull'art.19 potesse avere conseguenze anche sul rilancio della Casa di Arese.

«Il rilancio di Alfa Romeo succederà - ha risposto Sergio Marchionne - Fiat-Chrysler ha moltissime alternative. Se non la vogliono qui, abbiamo alternative. Qui non confermo nessun investimento per nessun sito, a meno che l'investimento non sia già partito».

Articolo 19

In merito all'articolo 19 Marchionne ha proseguito dichiarando: «E' importante che questo Governo proponga qualche soluzione, ci dica quali sono le nuove norme che vanno a rimpiazzare l'articolo 19» dello statuto dei lavoratori dichiarato illegittimo dalla Consulta.

Non sono disposto a mettere altro capitale a rischio se non so come comportarmi con le altre parti sociali. Negli Stati Uniti le regole sono chiare. Qui non so con chi parlare


«Ci dicano loro quale è la soluzione all'articolo 19 - ha proseguito Marchionne - noi abbiamo bisogno di certezze. Ma io non sono disposto a mettere altro capitale a rischio se non so come comportarmi con le altre parti sociali. Fino a ieri sapevo. Ora, dopo la consulta, non sappiamo più. Negli Stati Uniti le regole sono chiare. Qui non so con chi parlare».

Investimenti

«Ovviamente - ha precisato l'Amministratore Delegato della Fiat - parlo degli investimenti futuri. Gli altri sfortunatamente sono partiti, non posso più fermarli. Non spetta a noi fare chiarezza, spetta a chi gestisce il Paese. Non mi aspettavo la decisione della Consulta è una decisione che mi ha sorpreso. Ora il problema non è della Fiat, è un problema per tutti coloro che hanno a che sono impegnati in relazioni sindacali».

La fusione tra Cnh e Fiat Industrial rappresenta l'inizio di una nuova era industriale per il Gruppo Fiat. E' un Gruppo diversificato ed esteso all'intero mondo dei veicoli industriali. Un Gruppo razionale,solido,efficiente


Dal 2004 al 2012 Fiat e Fiat Industrial hanno investito in Italia 23,5 miliardi di euro e, «a fronte di questo enorme sforzo, il Gruppo ha ricevuto agevolazioni pubbliche, previste dalle normative italiane ed europee pari a circa 742 milioni di euro», ha ricordato Marchionne.

In merito alla fusione Fiat Industrial-Cnh, Marchionne ha dichiarato: «La fusione tra Cnh e Fiat Industrial rappresenta l'inizio di una nuova era industriale per il Gruppo Fiat. E' un Gruppo diversificato ed esteso all'intero mondo dei veicoli industriali. Un Gruppo razionale,solido,efficiente».

Nel frattempo Fiat ha emesso obbligazioni benchmark per un ammontare nominale di 850 milioni di euro, con scadenza ottobre 2019, prezzo di emissione pari al 100% del valore nominale e cedola fissa del 6,75%. Il regolamento dell'offerta è atteso per il 12 luglio. L'emissione sarà effettuata da Fiat Finance and Trade, interamente controllata fa Fiat, nell'ambito del programma di Global Medium Term Notes garantito dal Lingotto.

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