Marchionne: «Oscene le dichiarazioni dei politici su Melfi»

Marchionne: «Oscene le dichiarazioni dei politici su Melfi»
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Marchionne è tornato a pronunciarsi su numerosi temi di attualità del Gruppo Fiat, che spaziano dai lavoratori alle novità, passando per politica e mercato, senza dimenticare Jeep
17 gennaio 2013

L’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, è tornato a pronunciarsi su numerosi temi di attualità che spaziano dai lavoratori alle novità di previste, passando per politica e mercato, senza dimenticare di prestare attenzione alla crescita del brand Jeep.

In Italia un impegno concreto

Per quanto concerne i primi, il top manager italo-canadese ha dichiarato che «in tre-quattro anni arriveremo all'impiego pieno dei nostri dipendenti», precisando inoltre che il Gruppo Fiat è «pronto a confermare tutti i propri impegni per l'Italia»

In merito alla decisione di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria nell’impianto di Melfi per un periodo di due anni - onde permettere l’aggiornamento delle linee produttive al fine di costruire due nuovi modelli – che vede schierati su fronti opposti azienda e parte dei sindacati, l’A.D. di Fiat-Chrysler si è così espresso: «Ho trovato oscene le dichiarazioni di ieri dei politici su Melfi»

«A Melfi tutto nuovo per ripartire per i mercati internazionali. Detto e fatto. uno che capisce un minimo di auto sa che per cambiare da una vettura all'altra deve cambiare tutto. Non faccio panini io – ha proseguito Marchionne - anche lo stabilimento di Grugliasco che farà la macchina che verrà dopo il Liberty della Jeep, è stato chiuso per un anno. E' assolutamente normale»

Interpellato sui prossimi investimenti Marchionne dichiara invece: «non abbiamo parlato di Mirafiori, abbiamo parlato di Grugliasco. Quando saremo pronti ad annunciare gli altri investimenti lo faremo», per intanto «presenteremo 17 modelli e 7 aggiornamenti prodotti entro il 2016»

A Melfi tutto nuovo per ripartire per i mercati internazionali. Detto e fatto. uno che capisce un minimo di auto sa che per cambiare da una vettura all'altra deve cambiare tutto. Non faccio panini io


Marchionne è poi stato interrogato in merito alla possibilità di chiusura di alcuni stabilimenti in Europa da parte delle Case automobilistiche, rispondendo: «La Fiat no. Tutta questa caciara e poi gli unici a non chiudere certamente siamo noi»

Mercato: USA, Brasie e Cina in crescita nel 2013. Stazionaria l'Europa

Per quanto concerne invece il mercato, l’A.D. di Fiat-Chrysler dimostra una posizione conservativa, prevedendo che «Il mercato europeo dell'auto chiuderà il 2013 in linea con il 2012. Andremo probabilmente ancora un po' giù, nel secondo semestre forse cominceremo una leggera ripresa.  Andranno bene America, Brasile e Cina»

Quest’ultima sarà particolare oggetto di attenzione per il marchio Jeep, in quanto: «in Cina con Gac potranno essere prodotte 100.000 vetture all'anno. Lo stabilimento è pronto e potenzialmente potrebbe iniziare la produzione tra 18 mesi. La produzione di Jeep in Cina partirà da 100 mila vetture all'anno, ma è potenzialmente raddoppiabile a oltre 200.000»

Marchionne si è poi espresso in merito agli accordi UE – Giappone, sentenziando che «non ci sono motivi per esporre l'industria dell'auto europea ad un altro accordo squilibrato con uno dei nostri principali concorrenti, il Giappone. Un accordo che metterebbe a rischio dai 35 mila ai 73 mila posti di lavoro. Sono il primo a schierarmi a favore di un mercato libero e senza barriera, ma alla base di tutto ciò deve esserci un principio sacrosanto: la parità di condizione per i concorrenti»

La situazione politica italiana

Per quanto concerne invece l’attuale situazione politica, che vede schierati sui due fronti per le elezioni partiti di bandiera opposta, Marchionne, interrogato su una possibile preferenza politica con cui interloquire, precisa che «la Fiat è filogovernativa, non ha mai fatto una scelta del genere. Non me lo chiedete nemmeno»

Il vero problema è che in questo Paese siamo un oggetto politico. Siamo diventati il football politico di tutti quanti. Negli Stati Uniti non è così


Proseguendo sul tema politico il manager italo-canadese specifica che «il vero problema è che in questo Paese siamo un oggetto politico. Siamo diventati il football politico di tutti quanti. Negli Stati Uniti non è così, siamo diventati oggetto politico brevemente durante le elezioni americane. Abbiamo risposto solo per difendere l'azienda, ma è un caso strano, non succede mai»

Marchionne ha poi detto polemicamente: «abbiamo gente negli stabilimenti che non ha mai fatto una vettura in vita sua ed esprime una opinione sulla qualità di ciò che esce dalle fabbriche. Ma scherziamo? Queste persone vanno addirittura a classificare i motori scelti dalla Fiat. Abbiamo fatto una macchina 4x4 (la Panda 4x4, Ndr.) che è stata riconosciuta in tutti i mercati europei e mi dicono che non è alla pari con la concorrenza. Ma scherziamo? Cerchiamo di fare le persone serie»

Marchionne chiude poi con un pensiero all’Avvocato Agnelli, il cui decennale dalla scomparsa ricorre quest’anno, precisando che «il suo sogno americano è diventato più di un sogno. Nel 2012 più del 60% dei volumi è uscito dal mercato americano. Mi dispiace non averlo mai conosciuto»

Fonte: Ansa

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