Marchionne: «La Ferrari resterà italiana e tornerà a vincere in F1»

Marchionne: «La Ferrari resterà italiana e tornerà a vincere in F1»
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Montezemolo e Marchionne si sono trovati oggi a Maranello per discutere della successione alla Presidenza della Ferrari, ma anche di obiettivi sportivi e non solo
10 settembre 2014

Maranello - Un'epoca che cambia profondamente. Questo il succo della conferenza stampa tenutasi a Maranello in occasione del passaggio di consegna del ruolo di Presidente da Luca Cordero di Montezemolo a Sergio Marchionne in Ferrari.

Un passaggio di consegne che interrompe un ciclo per iniziarne un altro. Un ciclo che punta a riportare il Cavallino Rampante vincente in pista in maniera analoga a quanto lo è sul mercato allo scopo di sottolineare l'unicità di un marchio che non ha eguali al mondo.

Un momento storico

Un momento che Montezemolo definisce «molto importante. Dopo anni passati molto in fretta rassegno le dimissioni dalla Ferrari perché credo che sia finita un'epoca, un ciclo molto importante dell'azienda. E grazie ai risultati e alla forza della Ferrari stessa si apre un altro ciclo che spero possa essere ancor più importante».

«Il sapere che la nostra azienda avrà un uomo nuovo in un momento molto importante ci riempie di orgoglio. Nel mio programma personale pensavo di chiudere la mia carriera l'anno prossimo. Si apre una fase nuova. Ed è giusto che una fase nuova si aperta dall'Amministratore Delegato del Gruppo a testimonianza del fatto che è una operazione di Gruppo».

sede ferrari
Al vertice della Ferrari Montezemolo lascia il posto a Marchionne. A lui il compito di guidare ora un'azienda che sotto il profilo commerciale si dimostra ben solida e di successo

 

Un'azienda al cui successo hanno contribuito molti uomini e che il Presidente uscente della Rossa non manca di ricordare: «Non dimentico quando sono arrivato. La Ferrari è cresciuta molto  in questi anni. Voglio ringraziare Amedeo Felisa, che ha cominciato nel '91 e Piero Ferrari. Ringrazio tutti i clienti e i collezionisti con cui in questi anni abbiamo condiviso la passione. Un saluto, forse il più importante, anche ai tifosi che ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili. A loro il ringraziamento del massimo impegno per riportare la Ferrari dove deve essere. Vorrei ricordare Emilio Botin che è mancato oggi. Lo voglio ricordare e ringraziare. Era un vero ferrarista ed era nei nostri cuori. La Ferrari dal 2000 ad oggi è la squadra che ha dato di più. Devo ringraziare e ricordare Jean Todt e Michael Schumacher. Ricordo già all'epoca quando ci furono difficoltà le critiche già di allora, ma i risultati poi arrivarono».

Successi riscossi

Un marchio che ha negli anni riscosso molti successi quello Ferrari, e che oggi si pone nuovi ambiziosi traguardi, sia commerciali che sportivi, anzi, soprattutto sportivi, in quanto i primi non sono messi in discussione. Un'azienda che Montezemolo precisa essere: «la cosa più importante della mia vita. Ferrari vuol dire avventura, passione e guardare avanti mantenendo saldi i legami con la nostra storia. E' un'azienda fatta di uomini e donne eccezionali».

«Abbiamo tanti progetti per il futuro. Ci sono tutte le premesse per un nuovo ciclo in F1. Quest'anno è molto brutto perché abbiamo sottovalutato l'importanza di questo motore nuovo, ma abbiamo finalmente una galleria del vento che da qualche mese ci permette di lavorare da noi alla nostra macchina. Ci sono tutte le premesse per tornare a vincere».

formula 1 monza 2014 podio
Il grande obiettivo della nuova gestione sarà tornare a vincere in F1. la Ferrari deve tornare a occupare il posto che le compete

Un'azienda solida

Ma se le vittorie in Formula 1 è da un po' di tempo che non si vedono, per certo i risultati commerciali non mancano. Lo stesso Montezemolo ricorda «Abbiamo una gamma che non c'è mai stata prima, stiamo per festeggiare 60 anni negli USA. E' un orgoglio aver contribuito a questo Gruppo che va di corsa. La Ferrari avrà ancora più forza. Adesso si tratta di lavorare ancora bene. Al Salone di Parigi presenteremo la Speciale Spider. C'è molto ancora da fare».

Volgendo invece lo sguardo furtivamente al passato, l'ex numero 1 del Cavallino Rampante dichiara: «Ho vissuto dei momenti meravigliosi in questa azienda da quando nel '75 a Monza vincemmo un mondiale di F1 dopo tanto tempo a quando Schumacher vinse di nuovo in Giappone. Dei momenti straordinari. Sono contento di lasciare un'azienda in queste condizioni. Sono contento di avere un po' meno stress e di poter andare a prendere a scuola mio figlio di 4 anni e soprattutto di sentire di aver fatto fino in fondo il mio dovere e di avere gestito un'azienda straordinaria».

«Ho avuto l'onore di ricoprire questo ruolo in un momento in cui solo io e Sergio sappiamo quanto è difficile. Mi mancheranno anche alcune cose che mi hanno fatto arrabbiare ma ringrazio tutti per il privilegio che ho avuto sino ad ora».

Per quanto riguarda il futuro della Ferrari non c'è la minima intenzione di integrare le operazioni della Casa di Maranello con quelle di Fiat-Chrysler. Voglio proteggere l'integrità della Ferrari e non farla inquinare da un sistema automobilistico di mass market

Gli obiettivi di Marchionne

Ora alla Ferrari spetta un futuro che sarà all'insegna della gestione Marchionne, il quale rassicura i fedelissimi del Cavallino Rampante sin dal primo istante: «Per quanto riguarda il futuro della Ferrari non c'è la minima intenzione di integrare le operazioni della Casa di Maranello con quelle di Fiat-Chrysler. Voglio proteggere l'integrità della Ferrari e non farla inquinare da un sistema automobilistico di mass market. Credo che il successo della Ferrari sia dovuto al fatto che sia un marchio unico».

In merito alla successione aggiunge: «L'azienda sente quanto sia importante proteggere ciò che sino ad ora è stato creato. Queste cose succedono in tutte le aziende. Siamo arrivati per vari motivi a dei piani di successione protratti. Ci sono piani che vengono continuamente esaminati per capire chi può ricoprire alcuni ruoli. L'indipendenza della Ferrari non è messa in discussione».

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Nel futuro di Montezemolo molto probabilmente il timone di Chrysler. Ancora presto parlare di Alitalia

 

«Io e Luca ci conosciamo oramai da 12 anni. E' questione di punti di vista e tempistiche che hanno portato cambiamenti anticipate. L'azienda è in floride condizioni e ha grandissimi piani per il futuro. Il cambiamento non è stato forzato. Luca ha fatto un grandissimo lavoro per posizionare la Ferrari dove è ora».

Ritrovare la competitività in pista

La priorità va quindi alle vittorie sportive al momento: «la cosa importante – aggiunge il top manager italo-canadese - è ritornare a vincere. Il problema non è il prodotto che abbiamo nei mercati, ma ridare credibilità alla Ferrari in pista. Dobbiamo tornare al vertice. Vincere in pista non è negoziabile. Dobbiamo tornare a farlo».

FCA: la prossima Alfa nel 2015

In merito al ruolo di Marchionne in Fiat, l'A.D. di FCA è categorico: «Il mio ruolo in Fiat è dipeso dal C.d.A.. Se i miei piani personali coincideranno con quelli dell'azienda si vedrà. Il Gruppo deve preparare dei successori che possono rimpiazzarmi al momento giusto. Ho assunto questo ruolo In Ferrari perché la Ferrari ha una importanza elevatissima in Fiat. L'impegno è duraturo». Parlando invece di piani futuri per FCA il manager italo-canadese aggiunge: «Il 24 Giugno 2015 vedremo la prossima Alfa Romeo. La Maserati l'abbiamo fatta e fatta bene. Adesso dobbiamo ricreare Alfa Romeo».

Sul tema dell'esclusività il nuovo Presidente della Rossa dichiara che la Ferrari «non può  pagare il prezzo di allargarsi in maniera sproporzionata nei mercati», mentre in merito all'italianità del marchio Marchionne dichiara che «la Ferrari è nata e morirà italiana. L'idea che la Ferrari possa essere prodotta fuori da questo posto è assurda. Non sarebbe una Ferrari». Un tema sul quale Montezemolo aggiunge: «per soddisfare gli americani stiamo preparando una special dedicata al mercato americano. Una macchina straordinari a 12 cilindri in Blu Nart. Questa è la vera Ferrari americana».

Montezemolo: il timone di Chrysler in vista?

Interrogato ai piani per il futuro il Presidente uscente aggiunge di poter «anticipare che potrei essere Presidente e AD di una Casa automobilistica basata a Detroit...», mentre in merito ad Alitalia dichiara che è «prematuro parlarne».

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