Marchionne: l’America identifica in lui il successo di Fiat-Chrysler

Marchionne: l’America identifica in lui il successo di Fiat-Chrysler
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Le sorti del Gruppo Fiat-Chrysler sono cambiate radicalmente nell’arco di soli due anni grazie all’amministrazione di Sergio Marchionne, che per questo successo in America è stato insignito di importanti riconoscimenti e accreditato di profonda stima da parte degli azionisti di Wall Street
2 gennaio 2012

Punti chiave

Sergio Marchionne è molto rispettato a Wall Street, in quanto il successo del Gruppo Fiat-Chrysler si rispecchia in lui, che in un lasso temporale di due anni ha completamente ribaltato le sorti di entrambi i marchi ora posti sotto l’ala del Lingotto.

Un cambiamento epocale, dovuto soprattutto a delle scelte amministrative operate dall’Amministratore Delegato italiano, che ha più volte fatto parlare di se per l’orientamento aziendale intrapreso ma che ha poi portato a dei frutti tangibili in termini di riscontri commerciali.

Questi risultati hanno attirato l’attenzione del The Huffington Post, che nel suo Blog definisce Marchionne come un uomo che «ha trasformato Chrysler da una possibile parodia di un brutto film a una società che cresce, con auto abbastanza buone da convincere gli scettici report a prenderne nota in soli due anni.»

A questo il The Huffington Post aggiunge che «Marchionne lavora come un cane, trascorre un numero folle di ore in aereo e fuma molte sigarette, oltre ad essere un bravo giocatore di poker, e nonostante abbia manifestato la volontà di lasciare il doppio incarico di Amministratore Delegato di Fiat e Chrysler entro il 2015 – per cui al momento non c'é ancora un piano di successione - Marchionne è così rispettato dagli investitori di Wall Street da avere totale fiducia in merito a qualsiasi decisione intrapresa.»

Tanto impegno gli è stato inoltre riconosciuto anche dal sito Carbuzz.com, noto portale specializzato nel settore delle quattro ruote, che lo ha eletto come l'uomo dell'anno 2011, definendolo come un uomo «capace di proporre idee nuove. Una di queste è stata quella di usare i due marchi più ammirati del Gruppo Fiat-Chrysler, ovvero Alfa Romeo e Jeep, come fondamenta dell'alleanza. Nel 2011 la strategia di Marchionne per salvare Chrysler di è dimostrata azzeccata, con le vendite in aumento del 25%, i profitti in crescita e un futuro per la storica casa automobilistica che appare più promettente che mai.»

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