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Il Salone dell'Automobile di Parigi è stato per molti importanti protagonisti del settore dell'automotive una grande occasione per mettere in mostra tante importanti novità, oltre a svariati esercizi stilistici volti ad anticipare il futuro del mondo delle quattro ruote.
Ma non solo. La kermesse automobilistica francese ha anche rappresentato per numerose figure di rilievo del mondo dell'auto un momento perfetto per esprimere i propri pensieri dinnanzi ad una folla internazionale.
Tra questi spicca, come sempre, l'intervento di Sergio Marchionne, Amministratore Delegato di Fiat-Chrysler, che nel corso di una conferenza stampa è tornato a parlare di diversi aspetti del Gruppo italo-americano, dalla situazione lavorativa nel Bel Paese alla condizione economica del Gruppo passando inoltre per l'attualissimo tema delle emissioni inquinanti.
In relazione alla delicata questione della forza lavoro, il top manager italo-canadese ha dichiarato: «quando ripartirà completamente la macchina industriale i lavoratori ora in cassa rientreranno tutti. Gli investimenti li stiamo facendo. Ho sempre detto che sarebbero rientrati tutti».
Interrogato poi in merito all'ipotesi di un nuovo aumento di capitale da parte del Gruppo Fiat-Chrysler, Marchionne ha risposto con una battuta: «o paghiamo i dividendi o facciamo l'aumento di capitale». L'A.D. di Fiat ha spiegato di non ritenere necessaria la ricapitalizzazione del gruppo ma ha rinviato ogni decisione al Consiglio di Amministrazione convocato il 29 ottobre a Londra.
Riprendendo poi un tema di attualità evidenziato anche da Martin Winterkorn nel corso della Volkswagen Night, Marchionne è - durante una riunione dell'ACEA ( l'Associazione Costruttori Europei dell'Auto) - tornato a parlare delle emissioni inquinanti, dichiarando: «il problema è che se si abbassa la soglia delle emissioni di CO2 cambia la natura industriale, i prezzi salirebbero e venderemmo meno macchine. Con la nuova soglia fissata per il 2020 si parla di 1.800-2.000 euro in più a vettura».
Fonte: Ansa