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L'Amministratore Delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, è tornato a parlare di numerosi argomenti relativi al marchio italiano nel corso di una cerimonia tenutasi presso il Comune di Torino per la firma del protocollo d'intesa con lo stesso al fine di restaurare il Faro della Vittorio fatto costruire dal senatore Giovanni Agnelli nel 1928.
Fiat-Chrysler
L'A.D. di Fiat è tornato a parlare di Chrysler, dichiarando che «L'Ipo entro la fine dell'anno è tecnicamente possibile, ma praticamente impossibile perché il mercato a dicembre non è nelle condizioni ideali. Tendenzialmente si sposterebbe nel primo trimestre 2014».
Quanto all'iter Sec per la quotazione di Chrysler «non è ancora partito - ha spiegato Marchionne - stiamo finalizzando adesso il documento, dovremmo consegnarlo entro la fine del mese».
In relazione alle quote di Chrysler detenute da Veba Marchionne è stato esplicito, dichiarando: «Veba vuole una cifra maggiore o uguale a 5 miliardi di dollari per la quota in Chrysler? Allora si compri un biglietto della lotteria. Le trattative con Veba vanno comunque avanti, non credo che le posizioni si siano avvicinate». Parlando sempre di quote azionarie, il top manager italo-canadese ha aggiunto: «la quotazione di Cnh Industrial a New York sarà il 30 settembre».
Sergio Marchionne ha poi risposto ai numerosi interrogativi suscitati dalla sua assenza al Salone dell'Automobile di Francoforte, dichiarando: «Non sono andato a Francoforte per impegni di lavoro».
In Italia
In merito alla sollecitazione avanzata da Susanna Cammusso, leader della CGIL, a portare in Italia un altro costruttore di automobili, l'A.D. di Fiat-Chrysler, ha detto: «Lo aspetto a braccia aperte. Noi abbiamo una strategia estremamente chiara, non stiamo a reinventarla per il desiderio di qualcuno. Siamo focalizzati sul segmento premium, siamo noi sul mercato e sono nostri gli investimenti».
Parlando invece della Casa del Biscione, il manager italo-canadese ha puntualizzato che «i modelli Alfa Romeo ci sono, li annunceremo al momento opportuno».
In relazione alla situazione politica italiana, Marchionne ha puntualizzato che «dobbiamo essere assolutamente convinti che la stabilità di qualsiasi sistema è essenziale per andare avanti. Se continuiamo a cambiare Governo ogni 6 o 12 mesi non è un segno molto incoraggiante per gli investitori».