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Si è aperta al Lingotto di Torino l'assemblea degli azionisti Fiat, l'ultima ordinaria che si tiene in Italia. La prossima infatti sarà in Olanda, dove il nuovo Gruppo Fiat Chrysler Automobiles avrà la sede legale.
I soci dovranno deliberare sul bilancio 2013. Si terrà invece ancora in Italia, probabilmente prima dell'estate, l'assemblea straordinaria che dovrà deliberare sulla fusione. Il 6 maggio sarà presentato a Detroit il nuovo piano industriale.
In occasione dell'assemblea, L'Amministratore Delegato del Gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, ha parlato del marchio e della nuova società.
Parlando dell'integrazione di Chrysler, Marchionne ha dichiarato: «Adesso non esistono più ostacoli alla piena integrazione di Chrysler, è il coronamento di un grande progetto industriale avviato nel 2009. L'integrazione sarà completata entro l'anno».
Parlando invece degli obiettivi per l'anno in corso, l'A.D. Di Fiat-Chrysler ha precisato che «il Gruppo Fiat prevede di consegnare 4,5-4,6 milioni di vetture (escluse le joint venture) nel 2014 a fronte di 4,35 milioni nel 2013. Gli obiettivi 2014 della Fiat sono un utile della gestione ordinaria a 3,6-4 miliardi, utile netto a 0,6-0,8, indebitamente netto industriale tra 0,8 e 1,3 miliardi di euro».
Marchionne ha spiegato che a guidare l'incremento saranno soprattutto i maggiori volumi in America del Nord e in Asia, mentre in Europa e in America Latina «contribuiranno al target con circa un milione di unità ciascuno. Nel 2014 ci aspettiamo una crescita del mercato americano, anche se a ritmi inferiori rispetto agli anni precedenti. In Canada la domanda dovrebbe rimanere stabile sui livelli record dell'anno scorso».
“Fiat e Chrysler erano due produttori di auto dalle modeste dimensioni, entrambi avevano circa 100 mila dipendenti, un discreto fatturato e risultati operativi a dir poco deludenti, mentre oggi hanno un utile di 3,4 miliardi”
«Ci aspettiamo un mercato stabile nel complesso dell'America Latina, con il mercato brasiliano in aumento e in Argentina in forte calo a causa di restrizioni sulle importazioni e alle tasse di vendita. Nell'area Asia-Pacifico la domanda è attesa in aumento trainata dai mercati cinese e indiano, ma in parte frenata dal calo atteso in Giappone. Quanto all'Europa, il 2014 dovrebbe rimanere sui livelli in linea con quelli assai modesti dell'anno precedente, con il mercato delle autovetture in lieve crescita e quello dei veicoli commerciali in moderato calo».
«10 anni fa – ha aggiunto Marchionne - Fiat e Chrysler erano al 10° e al 12° posto costruttori, oggi il gruppo è settimo. Fiat e Chrysler erano due produttori di auto dalle modeste dimensioni, entrambi avevano circa 100 mila dipendenti, un discreto fatturato e risultati operativi a dir poco deludenti. Anche dieci anni fa i volumi erano accettabili, ma la differenza è che entrambe le aziende erano in profondo rosso, mentre oggi hanno un utile di 3,4 miliardi».
«E' una prova - ha detto ancora - che l'indipendenza oggi nel nostro settore non può più essere considerata un valore. Le economie di scala, le capacità di generare efficienze, lo sviluppo di piattaforme globali, la condivisione dei costi e degli investimenti. Questa è la strategia che abbiamo abbracciato nel 2009 e che ora sta portando i suoi benefici».
“Il nuovo logo di FCA, che la società adotterà appena possibile, si stacca volutamente dai tradizionali simboli usati nella storia dalle due aziende, per evitare di far prevalere l'una sull'altra. Al contrario, il nuovo logo intende sottolineare l'unione tra le due, ora che sono diventate una singola entità”
Parlando dell'identità di entrambi i brand, il top manager italo-canadese, ha specificato: «sarei un ingenuo se non sapessi che ci sono aspetti emotivi non solo qui in Italia ma anche al di là dell'Oceano legati alla storia secolare dei due Gruppi. Fiat quest'anno compirà 115 anni, Chrysler 90 il prossimo. Può nascere la sensazione che si perda qualcosa, ma la nostra forza deriva proprio dall'unione di queste due realtà, ognuna conserverà la propria identità e metterà a disposizione dell'altra i propri punti di forza».
In merito al nuovo logo, Marchionne ha detto che «il nuovo logo di FCA, che la società adotterà appena possibile, si stacca volutamente dai tradizionali simboli usati nella storia dalle due aziende, per evitare di far prevalere l'una sull'altra. Al contrario, il nuovo logo intende sottolineare l'unione tra le due, ora che sono diventate una singola entità».
Per quanto concerne invece la nuova sede fiscale, Marchionne puntualizza che «come abbiamo già precisato non ci aspettiamo che la residenza fiscale nel Regno Unito comporti effetti significativi sul carico fiscale del Gruppo».
In relazione all'impegno del Gruppo nel nostro Paese, il top manager italo-canadese ha confermato che «non ci sono eccedenze negli stabilimenti italiani. A Grugliasco abbiamo riassunto tutti gli addetti più mille unità di Mirafiori dove con i nuovi investimenti saranno riassorbiti tutti».
Per quanto concerne invece il possibile ingresso tra gli azionisti del fondo americano Black Rock, entrato nel Banco Popolare, in Unicredit, Intesa Sanpaolo e Montepaschi, Marchionne ha detto: «Non posso esprimere opinioni sugli investimenti che stanno facendo, ma sarebbero benvenuti come azionisti Fiat. Accettiamo tutti gli azionisti, chi ha una credibilità».
Proseguendo sul tema delle azioni, Marchionne ha poi parlato della quotazione americana, dicendo che «a Wall Street ci sarà una possibilità piuttosto alta di acquistare le azioni Fiat Chrsyler disponibili. La porzione che non fa parte del gruppo di controllo Exor sarà acquistabile».
Fonte: Ansa