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Nel corso dell’assemblea con gli azionisti del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, Amministratore Delegato del marchio, si è pronunciato su numerosi argomenti di attualità per l’azienda e per il mercato, tra cui la decisione che dovrà prendere la corte USA in merito alla quota Veba, su cui il top manager italo canadese si esprime così: «Con il fondo Veba non abbiamo raggiunto un accordo sul valore della quota Chrysler su cui abbiamo esercitato l'opzione. Ci siamo rivolti al tribunale del Delaware, ci aspettiamo una decisione nel secondo trimestre».
Il mercato europeo
In merito alla situazione del Mercato dell’Auto nel Vecchio Continente, Marchionne ha aggiunto: «Nel mercato europeo rimangono significativi livelli di incertezza. A fine aprile, quando pubblicheremo i dati del secondo trimestre aggiorneremo i target 2013».
«Alla fine del mese di aprile, quando pubblicheremo i risultati del primo trimestre del 2013 - ha aggiunto Marchionne - forniremo anche un aggiornamento alle nostre previsioni per le varie aree geografiche». L'A.D. della Fiat ha poi spiegato che le condizioni dei mercati dell'America del Nord, dell'America Latina e dell'Asia «continuano a supportare le nostre proiezioni, mentre per il mercato europeo rimangono significativi livelli di incertezza».
«Il 2013 si potrebbe chiudere in Europa con un ulteriore calo, sia pure moderato, il sesto consecutivo del mercato dell'auto: sarebbe un risultato peggiore delle previsioni che abbiamo indicato a gennaio come base per i target 2013».
“Fiat avrebbe potuto chiudere uno o più stabilimenti in Italia, ma ha cercato un punto di equilibrio tra logiche industriali e responsabilità sociale. Questa è la ragione per cui alla via più facile abbiamo preferito quella del coraggio e della responsabilità”
Prospettive e sguardo sulla realtà aziendale attuale
Per quanto concerne invece il bilancio e la situazione aziendale Marchionne ha aggiunto: «Entro il 2015-2016 raggiungeremo il pareggio di bilancio in Europa», ribadendo inoltre quanto espresso da John Elkann e dichiarando che «Fiat avrebbe potuto chiudere uno o più stabilimenti in Italia, ma ha cercato un punto di equilibrio tra logiche industriali e responsabilità sociale. Questa è la ragione per cui alla via più facile abbiamo preferito quella del coraggio e della responsabilità».
L’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat-Chrysler ha poi aggiunto che «il Paese sta attraversando una fase difficile. Siamo pienamente consapevoli che l'impegno che abbiamo preso è enorme, tanto più in un contesto di incertezza come quello attuale. Ma non ci siamo mai tirati indietro e non intendiamo farlo ora, in un momento così delicato».
I cambiamenti avvenuti
Per quanto concerne invece le prospettive future «La Fiat è cambiata radicalmente e in profondità in meno di un decennio. E' cambiata nella struttura, nella dimensione economica, nell'estensione geografica e nel peso che ha all'interno del settore automobilistico mondiale».
“Fiat occupava l'undicesima posizione nella classifica dei costruttori mondiali, poco lontana da Suzuki ed era un'azienda in profondo rosso, sull'orlo dell'estinzione. Negli ultimi nove anni abbiamo creato dalle potenziali ceneri di un costruttore italiano un Gruppo automobilistico con un orizzonte globale”
Lo ha sottolineato Sergio Marchionne durante l'assemblea degli azionisti, ricordando che nel 2004 «Fiat occupava l'undicesima posizione nella classifica dei costruttori mondiali, poco lontana da Suzuki ed era un'azienda in profondo rosso, sull'orlo dell'estinzione. Negli ultimi nove anni abbiamo creato dalle potenziali ceneri di un costruttore italiano un Gruppo automobilistico con un orizzonte globale».
Per quanto concerne invece le tempistiche relative alla definizione degli accordi in Russia, il top manager italo-canadese ha aggiunto: «Abbiamo una squadra di persone che stanno lavorando su questo progetto, la speranza è che entro il 2013 riusciremo a chiudere questo discorso».
Fondi
In merito ad un possibile aumento di capitale Marchionne aggiunge laconico: «Ho detto chiaramente che non c'è alcun piano di fare aumenti di capitale per garantirci la fusione con Chrysler. Abbiamo altre posizioni, fra cui quella di monetizzare l’asset del Gruppo. E' un discorso da sviluppare, spero che avremo le idee più chiare entro fine 2013».
«Fino a quando la situazione europea non troverà una base di certezza trovo che sia prudente conservare il massimo della liquidità. Stiamo pagando interessi fuori dagli schemi per assicurarci la possibilità di fare operazioni industriali nel futuro». Lo ha detto l'A.D. Sergio Marchionne, ricordando che Fiat dispone «di circa 20,9 miliardi di liquidità, un livello enorme. Una delle alternative è usare la liquidità per acquisire quote Veba, se dovessimo raggiungere un accordo abbiamo la cassa disponibile per farlo».
“Condivido l'ammirazione per i tedeschi. Speriamo di arrivare anche noi ai loro livelli. Non ho mai messo in dubbio e mai lo farò la capacità tecnica dei nostri concorrenti tedeschi. Sono concorrenti validi, hanno fatto un grandissimo lavoro in questi anni”
Stima per il colleghi tedeschi
A sorpresa Marchionne ha poi aggiunto «condivido l'ammirazione per i tedeschi. Speriamo di arrivare anche noi ai loro livelli. Non ho mai messo in dubbio e mai lo farò la capacità tecnica dei nostri concorrenti tedeschi. Sono concorrenti validi, hanno fatto un grandissimo lavoro in questi anni. Ci sono comportamenti di mercato accettabili, altri no, perlomeno da parte di alcuni concorrenti tedeschi».
Al termine dell'assemblea gli azionisti di Fiat hanno poi approvato il bilancio 2012 e hanno rinnovato l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie fino a un massimo di 1.2 miliardi di euro.
Fonte: Ansa