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E' un Sergio Marchionne positivo quello che si è presentato ieri agli analisti finanziari dopo l'approvazione dei risultati del secondo trimestre, che hanno portato il Gruppo a rivedere al rialzo i target per l'anno in corso. «Non ho nessuna cattiva notizia da annunciare», ha esordito l'amministratore delegato di FCA nella call conference che ha seguito l'approvazione da parte del board riunito a Londra dei conti del secondo trimestre 2015.
La “sorpresa” Alfa
«Vi sorprenderemo», ha risposto Marchionne a chi chiedeva a che punto fosse il piano di rilancio Alfa Romeo partito con la Giulia, che secondo l'ad procede «in linea con quanto stabilito». Le prime versioni “di volume” della nuova berlina saranno presentate in settembre al Salone di Francoforte.
Magneti Marelli non si vende
«Magneti Marelli fornisce un importante contributo al gruppo e quindi lavoriamo per svilupparla. Sta facendo un lavoro fenomenale». Così il numero 1 di Fiat-Chrysler sull'ipotesi di cessione del ramo componentistica ventilato dalla Reuters nelle scorse ore, secondo cui la Marelli varrebbe almeno 3 miliardi di euro. «Non esiste alcun piano immediato per venderla», ha detto però Marchionne. Il che lascia intendere che l'ipotesi cessione non è da escludere al 100%.
Ferrari in Borsa nel quarto trimestre
La quotazione del 10% di Ferrari al NYSE avverrà nel quarto trimestre del 2015, ha confermato Sergio Marchionne, dunque l'ingresso a Wall Street del Cavallino avverrà entro la fine dell'anno. Intanto FCA ha depositato la richiesta di quotazione alla SEC. La sede legale, che assumerà il nome di Ferrari N.V. sarà in Olanda, mentre la sede fiscale rimarrà in Italia.
La multa record della NHTSA
Una nota negativa per il trimestre, però a ben vedere c'è ed è la multa record inflitta dalla NHTSA ad FCA per inadempienze e ritardi relativi ai richiami per difettosità di 11 milioni di vetture commercializzate negli USA dal 2009 ad oggi. Per questo motivo l'ente per la sicurezza americano ha raggiunto un accordo con Fiat-Chrysler che prevede una multa da 70 milioni di dollari, a cui si aggiungono 20 milioni di dollari che FCA dovrà stanziare per sanare la situazione (verranno impiegati principalmente per la riparazione e il riacquisto delle vetture interessate) e, se la NHTSA dovesse rilevare altre inadempienze, ulteriori 15 milioni di dollari che FCA dovrà versare all'agenzia americana.
Per Marchionne «Non ci sono scuse», ha detto, aggiungendo «Dobbiamo adeguarci al 100%, su questo faremo meglio».