Marchionne: «Alfa Romeo gridava vendetta. Non potevamo tradire una storia così gloriosa»

Marchionne: «Alfa Romeo gridava vendetta. Non potevamo tradire una storia così gloriosa»
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Il CEO di FCA ci parla di Alfa Romeo assicurando che nei prossimi tre anni arriveranno altri 7 modelli. Un rilancio totale, possibile solo oggi, su cui il Gruppo ha investito 5 miliardi di euro
24 giugno 2015
Il debutto della nuova Giulia segna un nuovo inizio per il brand Alfa Romeo. Da costruttore a metà strada tra generalista e premium, infatti, da oggi in poi Alfa Romeo lavorerà al 100% per far parte solamente dell'elite dell'auto e le caratteristiche della nuova Giulia lo dimostrano.
 
Del nuovo modello, della Alfa Romeo e di molte altre cose ne abbiamo parlato a margine della conferenza con Sergio Marchionne, CEO di FCA. Ecco cosa ci ha detto.

Cosa rappresenta oggi per FCA l'Alfa Romeo?

«In Alfa Romeo abbiamo indirizzato le nostre migliori energie, senza fare clamore, lavorando sempre a testa bassa.»

Come mai non è arrivato prima questo rilancio?

«La verità è che la Fiat di prima non avrebbe avuto la possibilità di intraprendere questo percorso, non aveva i numeri. Impegno finanziario, capacità tecniche e rete di distribuzione non erano in linea con le esigenze dell'Alfa. Elementi che abbiamo ottenuto con la fusione con Chrysler e la nascita di FCA.»

Che Alfa Romeo sogna per i prossimi anni?

«Alfa è un'icona che ha attraversato e scritto la storia dell'auto. Il fatto che si possa riconoscere un'Alfa Romeo in tutto il mondo è una cosa che pochi marchi possono vantare. E' un marchio diverso, non ha bisogno di termini di paragoni per legittimare sé stessa.»
alfa romeo giulia 2016 (39)
Nel corso della presentazione di Giulia è stato presentato anche il nuovo logo Alfa Romeo

Che investimenti avete fatto sul brand?

«Abbiamo messo sul piatto oltre 5 miliardi di investimenti per un piano prodotto di cui la Giulia è solo l'inizio. Altri sette modelli arriveranno nei prossimi tre anni. Nel 2018 vogliamo arrivare a 400.000 unità vendute, ovvero quasi sei volte in più rispetto al 2014. Noi crediamo che la crescita prevista sia in linea con le possibilità di Alfa Romeo. Escludendo Ferrari, Alfa Romeo e Jeep sono gli unici brand che possono permettersi oggi un percorso di rinascita come questo.»

Dice sempre che Alfa Romeo non è solo business per lei. Ci spiega questo concetto?

«Alfa Romeo è un progetto su cui sono molto coinvolto, di sicuro uno dei più importanti della mia carriera. Alfa è un'opportunità di business importante, ed a me il business piace. Ma c'è altro. Negli ultimi 30 anni Alfa Romeo si è portata dietro un senso di incompiutezza che gridava vendetta. Lasciarla com'era, a lottare con i generalisti, avrebbe voluto dire tradirne lo spirito, i valori, le persone che per oltre un secondo hanno plasmato la leggenda. Oggi è il primo giorno della nuova Alfa. Prende il suo posto all'interno del mondo auto e diventa uno dei più importanti paladini dell'italianità nel mondo.»

E' Alfa Romeo è un marchio diverso, non ha bisogno di termini di paragoni per legittimare sé stesso

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L'erede della Giulietta sarà su base Giulia? 

«Ci stiamo pensando. Dobbiamo capire cosa vuole il cliente. Abbiamo la possibilità di farla a trazione posteriore, bisogna vedere se effettivamente è competitiva nel segmento.»

L'ibrido plug-in di cui si parla arriverà davvero?

«Sì, sta arrivando. L'anno prossimo.»
 

 

Eccola. La nuova Alfa Romeo Giulia 510 CV. Da 0 a 100 in 3,9 secondi.#AEROPLANO ALFA ROMEO - The official page

Posted by AutoMoto.it on Mercoledì 24 giugno 2015

 

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