Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Quelli di Audi da tempo, ma ultimamente ancor più, puntano molto ai servizi per la propria clientela. Non come altri che li estendono ad attività spesso poco efficienti, “relative”. In Audi sanno bene quale è il loro tipo di clientela e sanno anche che negli aeroporti, la quota di vetture dei quattro anelli presenti è tripla, di quella generale sulle strade italiane. Ecco allora perché, volendo massimizzare il tempo e rendere un servizio utile e flessibile, ai propri clienti, arriva Service Station. Siamo i primi ad averlo noi italiani, insieme ai francesi (all’aeroporto di Parigi). Prossimamente un’altra Service Station aprirà a Malpensa, dopo la prima di Bologna e nel giro di tre anni, saranno otto gli aeroporti ad avere queste installazioni. Oltre a quelle in zone utili di città prive di aeroporto ma piene “di business”.
Perché ovviamente il concetto, il sistema, è estendibile dopo si concentrano attività di chi usa auto e SUV del marchio. In pratica manutenzioni della Casa fatte senza neanche andare concessionaria, senza attendere qualcuno che prenda o consegni la vettura. Consegna e ritiro proprio dove si lascia l’auto per il tempo necessario. Ovvio, ognuno potrà incastrare o meno, secondo i casi. È comunque la nuova frontiera dei servizi, che fanno sì un po’ “figo” ma aiutano il marchio ad essere apprezzato per quello “che da” nell’insieme, non solo per il prodotto in senso stretto.
Il grande gruppo tedesco ha scelto il brand Audi per fornire queste “coccole” queste attenzioni che fanno anche risparmiare tempo e denaro alla clientela. Non è solo vanto. Abbiamo toccato con mano, a Bologna, il totem che accoglie i clienti che vi si interfacciano in modo semplice, usando la piattaforma online o la App MyAudi e lasciando la chiave nelle cassette.
Una volta messi i dati e scelti i “lavori” da fare, che sia un tagliando o altro, niente di meglio, per chi dovrebbe comunque cercare un parcheggio e pagarlo, in aeroporto. Perché qui la tariffa di sosta non esiste, che pensa Audi. Quando si torna l’auto è ancora lì ma lavata e tagliandata, persino con il pieno. Se ci sono lungaggini, ecco l’auto sostitutiva (gratuita).
Ovvio, si deve pagare il lavoro per ritirare, ma in termini di costo le tariffe sono le stesse del tagliando fatto andando di persona. Non ci sono variazioni di manodopera o altre differenze. Il tutto avviene anche per la grande complementarità instaurata, nella rete fatta di concessionari ad alto livello, che sposano queste attività. Dopo le Service Station a Bologna e Milano Malpensa, un vero ecosistema è quello pensato da Audi per la clientela. Sul punto insiste, il direttore Audi Italia Longo, quando dice che loro vogliono essere quelli che danno i servizi dignitosi, che hanno efficacia sul prodotto e utilità al cliente. Altrimenti non se ne fa niente, dell’auto-celebrarsi.
Visto che in altri aspetti Audi spinge già con equesta visione: per l’ambiente, con il risparmio sulle fabbriche Carbon-free, con la tecnologia per la sicurezza attiva. Serve anche la pratica quotidiana: il tagliando non deve essere più una perdita di tempo e per il cliente Audi che va in aeroporto potrà non esserlo.
Staremo a vedere, cosa riserva il futuro. Perché questo tipo di attività sembra interessante anche magari presso altre zone, o concessionari che permettono consegne h24. Non solo per chi vola. Il livello di ricezione 2.0, come viene definito quello fatto tramite App autonomamente, risparmia telefonate e altro. Meno da parlare e da scrivere e chi lo fa, da App, probabilmente è già abituato ad usare il web per acquisti e servizi. Non a caso quello bolognese è un aeroporto fatto per gran parte di viaggiatori business. Gente per cui la gestione del tempo e dell'informatica è pane quotidiano.
Forse per qualcuno diventerà un po' difficile rinunciare, alle Service Station. Gli stessi che quando la prenotano con l' App, una manutenzione dell’auto, poi non hanno bisogno di chiedere quanto costa. Però guardano dei video sulla piattaforma Audi che mostrano le parti da sostituire, video registrati in concessionaria proprio dalla loro auto. Questione di “flaggare” invece di chiedere o discutere, diventa tutto più facile alla fine, oltre che flessibile. Pare che il tasso di conversione, sui servizi acquistati, sia superiore nelle App rispetto a chi va in concessionaria parlando e discutendo, magari. Si differenziano un po' i clienti, ma è questione di marchio, alla fine. Chi queste cose non le considera e chi le fa. Ben fanno costruttori come Audi a proporre queste innovazioni, utili ai loro servizi certo, ma anche ai loro clienti.