Manovra IVA al 21%: Federauto preoccupata

Manovra IVA al 21%: Federauto preoccupata
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Il vertice della maggioranza tenutosi ieri a Palazzo Grazioli avrebbe stabilito di portare il valore percentuale dell'IVA dal 20 al 21%. “Il Governo si chiuda in conclave” ha replicato il Presidente di Federauto Bernacchi
7 settembre 2011

Potrebbero essere molto serie le conseguenze che l'aumento dal 20 al 21% dell'IVA (deciso durante l'incontro della maggioranza tenutosi ieri a Palazzo Grazioli), potrebbe generare nell'ambiente dell'automotive.

Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto, ha cosi manifestato la sua preoccupazione: "Mi auguro che non si percorrano le strade più facili come aumentare l'IVA, perché si metterebbe mano nelle tasche dei cittadini e si comprimerebbero i consumi, specialmente su beni costosi come immobili e autoveicoli", il quale ha inoltre invitato l'Esecutivo: "a chiudersi in conclave, insieme alle parti sociali più significative, all'opposizione e ai maggiori attori coinvolti e di uscire con una manovra il più possibile condivisa ma, soprattutto: definita e definitiva".

“Se ci troviamo in queste condizioni di mancata crescita del PIL, mancata ripresa, debacle occupazionale, mancati introiti fiscali – ha aggiunto Bernacchi - è anche perché nessuno ha ancora voluto affrontare il rilancio del comparto della mobilità che in Italia fattura il 12% del PIL e interessa, nella sua globalità allargata, 1.600.000 lavoratori. Con impatti trasversali su circolazione, sicurezza e ambiente".

Il Presidente di Federauto ha inoltre indicato come possibili misure auspicabili per la ripartizione in egual misura tra categorie dello sforzo richiesto: "l'eliminazione del doppio costo della Motorizzazione e del PRA", speranzoso del fatto che non si percorrano: "le strade più facili come aumentare l'IVA, perché si metterebbe mano nelle tasche dei cittadini e si comprimerebbero i consumi, specialmente su beni costosi come immobili e autoveicoli. Confido anche – ha proseguito Bernacchi - che il buon senso faccia cancellare l'aumento dell'Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), che si ripercuote sempre sui cittadini per alimentare degli enti inutili quali le Province, che da più parti si chiede vengano soppressi”.

“In alternativa si invita il Governo ad adottare quanto condiviso con gli attori dell'auto nell'apposito tavolo, perché aumentare questa imposta fino all'80% sarebbe profondamente ingiusto, soprattutto per i ceti più deboli che acquistano utilitarie".

Fonte: Ansa

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