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Dopo il via libera definitivo alla legge di Bilancio per il 2019 con 313 voti favorevoli e 70 contrari, riportiamo i principali punti che più staranno a cuore agli automobilisti nel corso del prossimo anno. Prima, però, vogliamo ricordare che la Camera ha dato l’ok alla manovra economica al termine di un iter, caratterizzato da bagarre e proteste, iniziato 75 giorni fa e passato per tre approvazioni parlamentari, tutte con il ricorso al voto di fiducia. Poco dopo il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il testo.
Introdotta l'obbligatorietà per tutte le autovetture vendute nuove (tranne poche eccezioni) di essere conforme allo standard antinquinamento Euro 6 D-Temp (che taglia gli ossidi di azoto NOx), rilevante ai fini dei blocchi del traffico nelle grandi città. Ma già oggi molti modelli sono già a norma.
Riduzione del 50 % per le tariffe di auto con oltre 20 anni di vita, se munite di certificato di rilevanza storica. Debuttano a pieno titolo tra i punti di riscossione abilitati anche quelli del circuito Pago PA creato dall'agenzia per l'Italia digitale (Agid).
Sulle autovetture (categoria internazionale M1, quindi anche pullmini fino a nove posti compreso il conducente) acquistate e immatricolate nuove (fino al 31 dicembra 2021) con emissioni di CO2 superiori ai 160 grammi/chilometro è dovuta all'acquisto un'imposta di 1.100 euro (per la fascia 161-175 g/km), 1600 euro (per la fascia 176-200 g/km) 2000 euro (per la fascia 201-250 g/km) o 2500 euro oltre i 250 g/km. Riguarda anche le vetture usate all'estero e immatricolate in Italia.
Incentivi all'acquisto di autovetture con emissioni di CO2 contenute entro i 70 g/km e con prezzo di listino non superiore ai 50 mila euro (iva esclusa). Di fatto si parla di auto elettriche e di alcune ibride. In caso di rottamazione il bonus va dai 2.500 ai 6000 euro. In alternativa si scende dai 1500 ai 4000 euro. L'immatricolazione deve avvenire entro il 31 dicembre 2021. Incentivato anche l'acquisto con contestuale rottamazione di moto e motorini elettrici o ibridi. Il contributo statale è del 30% del prezzo d'acuqisto, con un massimo di 3000 euro.
Viene meno l'obbligo di compilare le schede carburante per ottenere la detrazione iva e la deduzione fiscale. I pagamenti andranno fatti con carte di credito, carte di debito o carte prepagate. I distributori dovranno provvedere alla memorizzazione dei dati dei clienti e alla trasmissione telematica delle fatture.
Affidate ai centri privati autorizzati anche le revisioni di mezzi pesanti (massa complessiva superiore a 3,5 ton), tranne quelli che trasportano merci pericolose e i camion frigo (trasporti di merci deperibili a temperatura controllata Atp)
Per le sanzioni amministrative previste dal Codice della strada, scatta l'adeguamento biennale all'inflazione, stavolta del 2.2%. Per le tariffe delle autostrade, adeguamento annuali ai parametri previsti dalla convenzione in essere tra ciascun concessionario e lo Stato, per cui ogni tratta si registra un rincaro 'personalizzato'.