Manley: «In Europa domanda in calo del 25%»

Manley: «In Europa domanda in calo del 25%»
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Il Presidente di Acea ipotizza una perdita per il settore auto di ben 100 miliardi
21 ottobre 2020

Ha parlato in veste di Presidente dell’Associazione Europea dei Costruttori di Auto, ed essendo anche AD di FCA gode di un osservatorio privilegiato sulle dinamiche del mercato, italiano e continentale: ebbene, Michael Manley senza troppi giri di parole ipotizza un pesantissimo impatto della pandemia sull’intero settore legato agli autoveicoli.

Secondo i dati in suo possesso, in questa sciagurata stagione è andata in fumo oltre il 20% della produzione di vetture rispetto al 2019, a causa delle chiusure degli stabilimenti nei mesi di lockdown e per la capacità produttiva non ancora tornata ai livelli pre-crisi nei mesi immediatamente seguenti.

Ha fatto i conti fino all’ultimo veicolo, Manley: sono state 3.649.677 le unità perse, per un controvalore di circa 100 miliardi di euro.

Nel dettaglio, mancano all’appello 246.710 auto e veicoli commerciali leggeri fino a 6 tonnellate per l'Italia; 956.090 in Germania; 693.768 in Spagna; 381.841 per la Francia.

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Numeri pesanti, che portano Manley a definire il Coronavirus come «il rischio più grande che l'industria di settore abbia mai affrontato».

Oltre alle difficoltà di produzione, preoccupa anche l’andamento a rilento della domanda: secondo Manley, in una dichiarazione ripresa dall’Ansa, «l’immatricolazione di nuove auto sui mercati europei diminuirà del 25% rispetto allo scorso anno, il calo più netto di sempre registrato dal nostro settore, con una caduta di oltre tre milioni di unità quest'anno, scendendo al livello più basso dal 2013, mentre su scala globale ci aspettiamo una  perdita del 21%».

Indispensabili per il rilancio del settore diventano il Recovery Plan ed il Green Deal, all’esame della Commissione europea: «Il Recovery plan europeo dovrebbe essere tradotto in misure di sostegno concreto come schemi di rinnovo delle flotte, per stimolare la richiesta per veicoli a emissioni basse o zero - sottolinea Manley - La posta in gioco è davvero alta e per questo chiediamo ai politici, a Bruxelles, e negli Stati membri, di lavorare insieme per assicurare che l'ecosistema dell'auto nell'Unione, che occupa quasi quindici milioni di persone possa sopravvivere, riprendersi e prosperare».

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