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Ci risiamo, a quanto pare: qualcosa si inceppa nel meccanismo di produzione delle targhe, realizzate dall’Istituto Poligrafico della Zecca, e le immatricolazioni vanno a rilento. E' quanto segnala l'Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica) che è tornata a lanciare l'allarme sull'emergenza targhe, come già successo più volte, l'ultima lo scorso gennaio.
«Le targhe non ci sono e non arrivano, o arrivano a rilento, impedendo l’immatricolazione di veicoli già acquistati e pagati dai cittadini, che si trovano a dover attendere senza poter utilizzare il proprio mezzo, magari proprio in prossimità della partenza per le vacanze», scrive in una nota l'Unasca, precisando che l’emergenza si sta concentrando sulle moto e proprio nel periodo dell’anno in cui si immatricolano più due ruote.
A Livorno, secondo l'Unasca, le targhe sarebbero terminate da dieci giorni e scarseggiano anche a Brescia, Firenze, Modena, Bergamo, Pordenone, Genova, Varese, Parma, Pescara, Ragusa e Grosseto. Pare che il disagio sia dovuto al fatto che gli ordini vengano fatto con cadenza settimanale, a quanto pare troppo poco per il periodo.
«Ci chiediamo perché il sistema di produzione incappa sistematicamente in questi problemi di fornitura delle targhe, dichiara Ottorino Pignoloni, segretario nazionale Unasca Studi. Noi sono anni che lanciamo un appello perché si risolvano i problemi a livello centrale che sono a monte e che danneggiano i cittadini così come gli operatori del settore. Quest’anno, oltre al problema all’inizio anno per le auto, la vera emergenza sono le targhe moto, ed è quasi incomprensibile dato che le immatricolazioni delle moto hanno dei picchi stagionali, quindi danno modo di organizzare il lavoro con grande anticipo. Auspichiamo una rapida risoluzione del problema».