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Le principali città italiane sono afflitte ormai da decenni da un problema cronico di mobilità. Per muoversi da un punto all'altro dei confini urbani a volte occorrono ore, anche se bisogna percorrere soltanto qualche chilometro.
Città italiane: tempi di percorrenza simili a quelli di fine '800
Pensiamo a Milano, Roma o Napoli, tra le più congestionate realtà del panorama europeo, con tempi medi di percorrenza simili a quelli di fine '800, quando ci si muoveva ancora a cavallo o in carrozza.
Le arterie di collegamento, le circonvallazioni e le tangenziali, specialmente negli orari di punta, sono congestionate dal traffico durante la settimana lavorativa. Il perché non è difficile da spiegare. Le carenze strutturali dei mezzi pubblici e delle infrastrure così come la quasi totale assenza di piste ciclabili costringono ogni giorno migliaia di persone ad utilizzare il mezzo di trasporto privato per raggiungere il posto di lavoro.
Una dinamica diametralmente opposta a quanto avviene ormai da anni in tutte le principali città europee, dove per i piccoli spostamenti quotidiani i cittadini possono utilizzare un'efficiente rete di trasporto pubblico o più semplicemente la bicicletta.
Metropolitane e linee suburbane: l'Italia è ultima in Europa
La fotografia che certifica per l'ennesima volta questa situazione, che fino ad oggi è sembrata irreversibile, almeno nel nostro Paese, arriva dal rapporto Pendolaria 2013 diffuso da Legambiente. Secondo questo studio l'Italia si è aggiudicata la maglia nera nella classifica dei Paesi europei per quanto riguarda le metropolitane. Rispetto ai cinque principali paesi del Vecchio Continente, l'Italia con appena 202,8 km, si trova all'ultimo posto per la dotazione di linee metropolitane.
“Il ritardo infrastrutturale che l'Italia ha rispetto all'Europa non riguarda solo le linee metropolitane, ma anche le linee ferroviarie suburbane”
Il ritardo infrastrutturale che l'Italia ha rispetto all'Europa - precisa una nota diffusa dall'Osservatorio Autopromotec - non riguarda solo le linee metropolitane, ma anche le linee ferroviarie suburbane, la rete ferroviaria ad alta velocità e, in misura minore, la rete autostradale.
La situazione è particolarmente grave soprattutto per le linee ferroviarie suburbane, dove, con appena 626,8 km, l'Italia si trova ancora una volta all'ultimo posto nella classifica dei cinque principali Paesi europei.
Meglio l'alta velocità, ma siamo comunque dietro a Germania, Spagna e Francia
Migliore è la situazione per la rete ferroviaria ad alta velocità soprattutto grazie all'apertura, avvenuta nel 2010, della linea che collega Bologna con Milano e Torino, anche se, comunque, l'estensione della rete italiana (997 km) è di molto inferiore a quella della Germania (2.207 km), della Spagna (3.103 km) e della Francia (2.036 km). Forte è anche il ritardo nel comparto autostradale anche se il distacco dagli altri Paesi è inferiore perché nelle autostrade si sono concentrati gli investimenti maggiori.
«In questa situazione di forte ritardo infrastrutturale - sottolinea l'Osservatorio Autopromotec - risulta evidente che l'utilizzo di un mezzo di trasporto privato è ancora indispensabile per un buon numero di pendolari. A questo si aggiunge un forte calo dei servizi offerti (meno corse e meno treni) diffuso sul tutto il territorio nazionale ed un aumento a doppia cifra delle tariffe'».