Maeda: «Lo stile Kodo è il modo di Mazda di esprimere movimento»

Maeda: «Lo stile Kodo è il modo di Mazda di esprimere movimento»
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Abbiamo parlato con i principali esponenti del design di Mazda per comprendere i segreti del linguaggio stilistico Kodo
13 aprile 2013

Mentre a Milano “impazza” la settimana del design, dove tutto il meglio di forme, colori e materiali viene esposto, Mazda ne approfitta per spiegare, o meglio raccontare, con le parole di Ikuo Maeda, General Manager Design Division di Mazda la loro visione e la loro ispirazione in termini di design del nuovo corso stilistico di Mazda, un percorso stilistico che ha segnato i più recenti modelli del marchio giapponese. In particolare a Milano ci troviamo di fronte al primo prodotto non automobilistico disegnato seguendo i dettami imposti dallo stile Kodo - che va ad affiancare la bella e slanciata Mazda 6 qua presente - ovvero la sedia Kodo, che rivela lo spirito giapponese tra relax, calma e continuo movimento armonico.

Ne abbiamo parlato con Ikuo Maeda «In Giappone design e artigianalità vivono insieme, quindi tutte le forme del linguaggio Kodo sono comunque studiate e disegnate dai progettisti, ma poi i modelli di auto - o la sedia - vengono affidati a “maestri artigiani” che durante la lavorazione “sentono le forme” e conferiscono loro movimento. Effettivamente a guardare la sedia, sembra che sia “dinamica” e non ferma. Stesso concetto trasferito sulle auto, per renderle moderne, filanti, e a loro modo mai “pesanti”».

Se è vero che la principale fonte di ispirazione è l’arte giapponese, è anche vero che l’auto deve poi rivolgersi ad un mercato globale, ed anche gli interni devono essere adattati ai gusti dei vari mercati. Di questo ne abbiamo parlato con Derek Jenkins, Director of Design di Mazda Nord America, e Maria Greger, Responsabile Colori e Materiali Interni per Mazda Europe.

Derek, Lei lavora in California, come fate ad adattare il design Kodo, giapponese, ai mercati internazionali ? Quanto mix dei diversi centri stile c’è nel design di un’auto?
«Grazie mille per la domanda. Ovviamente dobbiamo lavorare tutti insieme (Giappone, USA e Germania) e lavoriamo in team sul progetto e sulle idee dall’inizio. Comunque il design finale, e quindi l’ingegnerizzazione del progetto, viene poi finalizzato in Giappone dove ci sono tutte le strutture tecniche e di sviluppo».

In Giappone design e artigianalità vivono insieme, quindi tutte le forme del linguaggio Kodo sono comunque studiate e disegnate dai progettisti, ma poi i modelli di auto - o la sedia - vengono affidati a “maestri artigiani” che durante la lavorazione “sentono le forme” e conferiscono loro movimento


Una volta ultimato il progetto, si possono comunque cambiare i colori esterni, i cerchi, per dare un aspetto più o meno sportivo o elegante. Ad esempio in Italia abbiamo il rosso, che si adatta molto alle auto sportive, voi come fate?
«Certamente ogni colore si adatta meglio ad una specifica nazione, ogni prodotto ha comunque da 6 a 10 colori, come anche i cerchi che possono essere offerti in colori e forme diverse per ogni mercato. In Europa si preferiscono i colori moderni, negli USA siamo più “classici”. Poi ci sono le Special Edition, per rinfrescare l’immagine del prodotto, ma anche per avere un prodotto specifico per i vari mercati. In linea generale comunque cerchiamo di avere un prodotto base che funzioni globalmente bene».

Con Maria Greger abbiamo invece parlato degli interni, che sono molto importanti per caratterizzare un’auto: colori, materiali, cosa potete fare per adattare l’auto ai vari mercati?
«Innanzitutto anche in Europa ci sono molto amanti dello stile giapponese, e quindi questi clienti sono già accontentati. Poi ovviamente andiamo in tutte le mostre e fiere di materiali per arredamento al fine di trarre ispirazione. Cerchiamo di capire i trends e le mode. Poi facciamo le proposte per ogni mercato ed in Giappone scelgono poi le migliori proposte, che vengono comunque offerte per tutti i mercati».

Che trend vi aspettate nei prossimi anni? L’estetica e la passione sono sempre più importanti, su cosa vi state concentrando per l’immediato futuro?
«Stiamo lavorando molto su questo, e quindi lavoriamo molto sulla percezione della qualità, ad esempio con le superfici metallizzate e di legno, che si vedono molto anche nell’arredamento e che danno senso di qualità costruttiva. Sulle auto grandi siamo più per i materiali raffinati, su quelle piccole siamo più attenti ai colori. Stiamo anche attenti ai mix di colore esterno/interno, in maniera che negli anni possano sempre essere attuali».

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