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Il tema della sicurezza è molto sentito dai cittadini. La cronaca dei media nazionali riporta ogni giorno episodi criminosi che sovente portano la politica e l’opinione pubblica a richiedere, a gran voce, una maggiore presenza delle forze dell’ordine a presidio del territorio.
Analizzando il report fornito da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, i numeri raccontano un’altra storia. Si scopre, infatti, che l’Italia può contare su un numero più elevato di poliziotti per 100mila abitanti rispetto ai più grandi partner continentali.
Il Bel Paese si posiziona nella fascia alta della classifica, con 399 agenti su 100mila abitanti, superando Germania (301), Francia (322) e Spagna (370). Fanno meglio dell’Italia, in termini numerici, solo Portogallo (443), Kosovo (458), Bosnia- Erzegovina (462), Croazia (507), Cipro (544) e Montenegro (731).
Il dato statistico più basso si ritrova nel nord Europa: Finlandia (136), Islanda (136), Danimarca e Norvegia (194) hanno tutte meno di 200 poliziotti.
La realtà è che il numero di agenti è solo uno dei fattori che possono concorrere alla riduzione dei reati, ma non è certo l’unico o, necessariamente, il più efficace.
In ogni caso, concentrandoci sul nostro Paese, la recente analisi della Direzione centrale della polizia criminale ha evidenziato dati incoraggianti, almeno per quanto riguarda il reato più grave, l’omicidio.
Raffrontando le statistiche di 32 Paesi, l’Italia è dietro solo alla Norvegia e alla Svizzera per il numero di delitti per 100mila abitanti, con un tasso dello 0,6%, mentre la Germania e la Francia fanno peggio, rispettivamente con lo 0,9 e l’1,4 %.