Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La Fase1 è finita, pare, insieme ai drammi che si è portato quell’indefinibile e invisibile coso dalla Cina. Decessi e danni di varia misura, per moltissime famiglie italiane. Tra le cose belle rimaste o riscoperte, senza nulla togliere ai valori più elevati dell’uomo riportati in auge e l'economia da perseguire, ci sono anche alcune automobili. Non le novità 2020, nemmeno i render surreali che rimangono solo sugli schermi, o quelle classiche per far scena e tanto fumo, ma poca strada. Sono quelle personali di auto, “normali” ma che ogni vero appassionato di motori guardava di tanto in tanto, forzatamente ferme, con occhio più sensibile del pre-2020.
Se anche voi, come qualcuno dal cuore automobilistico tenero, avete quella sensazione costantemente buona, tanto da far tirare un sospiro positivo nel guardare la vostra “vecchia” auto pur quando è ferma.. Siete più fortunati che pazzi. Quell'auto solo da osservare passandole vicino mentre è rimasta sudicia e usata come portaoggetti momentaneo, piuttosto che mezzo di spostamento. Fortunato è poi anche il costruttore che la ha prodotta e vi ha fatto innamorare, magari, contando che potreste proseguire nel filone di marca e modello.
Ditelo liberamente, tra malati di motori, in mezzo alla nuova normalità con poca attività pratica ma tanti problemi, con malati e morti del Covid-19, vi può mettere il momentaneo sorriso, vedere quelle sue forme note. Che vi piacciono ancora e tanto se l'avete scelta giusta al tempo. È quasi meglio di alcune, o alcuni, partner umani. Perché questa vi ricorda solo i piaceri che sa dare: della guida, dello scarico di tensione e non il contrario. Vero, qualche volta si son fatte snervanti code insieme, parcheggi impossibili, passaggi border line con le regole e conseguenti multe. Ma anche in quei casi di gran traffico, può aver fatto bene la macchina, grazie ai suoi comandi e strumenti noti. Con intrattenimento e sensazione di farsi poi mettere dove si vuole, con impegno nella guida.
Non si parla necessariamente di modelli sportivi o di lusso, di fare il viaggione verso mete mondane o lo sparo, sul percorso riservato. Un’auto personale è libertà di movimento in sicurezza, sensazione di possesso per tutto quel micro mondo a orizzonte esteso fin dove arriviate con la benzina nel serbatoio; che si regge dinamicamente sulle quattro ruote di cui voi decidete, velocità e direzione.
Non è il giro in pista una-tantum, il test-drive del mezzo inedito che tanto non comprerete. Andare a fare la più banale delle commissioni con lei, che è parte di voi e quindi riflette meglio di un vestito scelto il proprio ego (anche per come messa negli interni). Andare con lei nel luogo che più amate osservare, mentre non commenta ma condivide tutti i vostri pensieri belli o cupi. È stata anche lei, per qualcuno, purtroppo, la compagna di una delle rare uscite in queste brutte fasi, verso ospedali e cimiteri.
Ora ci proporranno, per la città, bici e scooter o monopattini, incentivati e dovuti per la crisi dei mezzi pubblici. Sono elettrificati e silenziosi, buoni per la salute e il traffico; ma a voi piace ancora ogni tanto essere avvolti da quel sedile fronte volante e sentire avviarsi, vibrando, quel motore. Poi fa niente se non è lineare e perfetto tutto il resto, voi sapete come farla andare quell’auto. Vostra, comprata magari a fatica, riparata quando serviva ma che anche con qualche rappezzo si fa sempre “godere bene”. Per quello che vi aspettavate sin prima di provarla. Non decade mai, lei, non si gira dall’altra parte o esprime umori. Quell’auto che può avere anche dieci anni, tagliando full da fare e mille pecche di carrozzeria. Criticabile da tanti amici e conoscenti forse, ma a voi ha dato molto che solo ora, in pausa, avete potuto ricordare.
Merita una lavata, per la Fase2, toccandone tutta la superficie che è quella a voi arcinota, da “passare” anch’essa con piacere riscoprendone bellezza e segni di qualche strapazzata che le avete dato, segnandola. Merita di essere sanificata e condivisa in sicurezza con chi ne abbia bisogno per spostarsi con voi.
L’auto "che piace" è bello averla, pre-Covid e post-Covid. come sempre. Se non avete provato nessuna di queste esagerate e ricamate sensazioni raccontate confidenzialmente, è normale “normalissimo” (come dicevano ne “I soliti idioti”). Perché alla fine l'auto è solo un mezzo di trasporto, fatto da chi lo propone per guadagnarci e poi rivendervi la sostituta, ricca di servizi accessori. Oggi poi, ha spesso costi e tribolazioni non da tutti. Un po' come il Maggiolino Disney Herbie però, tra chi pensa ora di doverla vendere, l’auto rimasta ferma due mesi a far la polvere e chi si sente invece bene nell’usarla di nuovo… Lei certo apprezza il secondo tipo di possessore.