Ma il lunotto sulle auto serve davvero? Se vai molto forte....

Ma il lunotto sulle auto serve davvero? Se vai molto forte....
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Lunotto posteriore si, lunotto posteriore no… questo è il dilemma
27 novembre 2024

Un tempo il lunotto posteriore era una presenza scontata su ogni auto, ma nel panorama automobilistico contemporaneo le regole del design e della funzionalità stanno cambiando. Modelli come la Polestar 4, la futura Jaguar GT e l’estrema Porsche 911 GT3 RS Manthey Racing dimostrano che, per motivi diversi, un’auto può fare a meno della finestra posteriore senza compromettere le sue prestazioni o il suo fascino.  

La Polestar 4 è stata uno dei primi modelli recenti a rinunciare al lunotto, una decisione dettata dall’efficienza del design interno. La mancanza della finestra posteriore ha permesso di aumentare lo spazio per i passeggeri e migliorare l’aerodinamica, ma la soluzione ha sollevato qualche dubbio tra gli appassionati. Per compensare l’assenza del vetro, la casa automobilistica ha integrato un sistema di retrovisione digitale avanzato, con una telecamera che proietta le immagini su uno schermo interno. Infatti, nonostante la scelta possa sembrare pratica, molti la percepiscono come un compromesso più che come un’evoluzione radicale.

Guardando al futuro, la Jaguar GT rappresenta un altro passo avanti nella rivoluzione del design. Il modello, che dovrebbe essere svelato tra pochi giorni e atteso nel 2025, promette di coniugare l’elettrificazione ad alte prestazioni con un’estetica innovativa. Tra le caratteristiche del design, anche questa GT potrebbe rinunciare al lunotto posteriore, sostituendolo con un sistema di retrovisione digitale, simile a quello della Polestar. Tuttavia, nel caso di Jaguar, questa scelta potrebbe essere dettata non solo dalla funzionalità, ma anche dalla volontà di ridefinire il linguaggio stilistico del marchio.  

 

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Nel caso della Porsche 911 GT3 RS modificata da Manthey Racing, la rimozione del lunotto posteriore non è un semplice espediente stilistico, ma una necessità tecnica. Questo mostro da pista è stato ottimizzato per ottenere il massimo delle prestazioni aerodinamiche e, al posto del vetro posteriore, il modello presenta una grande pinna in fibra di carbonio ispirata alla Porsche 963 da competizione.

Questa soluzione non solo riduce il peso del veicolo del 25% rispetto al vetro leggero, ma migliora la stabilità in curva e ottimizza il flusso d’aria. Inoltre, il kit Manthey Racing include un’ala posteriore con elementi DRS (Drag Reduction System), un diffusore maggiorato, un frontale ridisegnato e sospensioni più rigide per gestire i carichi aerodinamici superiori. Il risultato? Oltre 1.000 kg di downforce a 285 km/h, il tutto senza sacrificare la guidabilità su strada.

L’assenza del lunotto rappresenta una rottura con il passato, ma anche una risposta alle esigenze moderne di aerodinamica, sicurezza e design. Modelli come la Polestar 4 e la Jaguar GT utilizzano questa scelta per ottimizzare lo spazio e integrare tecnologie di retrovisione, mentre la Porsche GT3 RS Manthey Racing lo fa per pura efficienza prestazionale.

Infine, sebbene non tutte le auto seguiranno questa tendenza, è chiaro che il lunotto posteriore non è più un elemento imprescindibile. Nel futuro, guidare senza vetri posteriori potrebbe diventare una norma per modelli di nicchia o altamente specializzati.

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