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Le luci diurne a LED (definite anche DRL, Daytime Running Light) sono sempre più diffuse sui veicoli di nuova immatricolazione e sono riconosciute dall’Unione Europea come uno strumento indispensabile per essere meglio visti sulle strade e per abbattere i consumi, e quindi l’inquinamento, rispetto ai fari anabbaglianti.
Hanno quindi iniziato a diffondersi anche come accessorio nell’aftermarket, sempre più apprezzate da chi ama personalizzare l'auto e dà la giusta importanza alla propria visibilità sulla strada. Questi ultimi utenti hanno però sempre corso il rischio di incappare nel ritiro della carta di circolazione, dato che oggi non è consentito circolare con luci non montate direttamente in fabbrica (art 78 CdS).
Come anticipato da Sicurauto.it, le cose però potrebbero cambiare presto e a giorni potrebbe arrivare sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce tempi e modi per l’installazione delle luci a LED diurne aftermarket.
La situazione oggi: non si possono montare luci aftermarket sull’auto
Oggi è vietato montare qualsiasi tipo di luci sulla vettura che non siano presenti al momento dell’omologazione fatta dalla Casa costruttrice. Per l’impiego di luci aftermarket è sempre stato necessario quindi ottenere il nulla osta del produttore del veicolo, senza il quale non si può superare la prova essenziale all’aggiornamento del libretto dell’automobile.
Cosa cambia col decreto
Il nuovo decreto stabilisce che si potranno montare luci a LED diurne aftermarket; per farlo sarà necessario rivolgersi a officine autorizzate (forse le stesse dove oggi si fanno le revisioni), che monteranno i kit e sottoporranno l’auto alla verifica presso le Motorizzazioni.
Superato l’esame, verrà quindi aggiornata la carta di circolazione e sarà legale utilizzare le luci a LED aftermarket. Ricordiamo però che, sino ad allora, non è consentito montare questi kit sulle auto, pena il ritiro del libretto e le sanzioni previste dal Codice della Strada.