Luca de Meo: «Il futuro di Seat comincia oggi»

Luca de Meo: «Il futuro di Seat comincia oggi»
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Il marchio spagnolo è in piena crescita: presentati i risultati di bilancio ed illustrati i piani per il futuro. All’insegna di mobilità elettrica, metano e combustione tradizionale
22 marzo 2018

Mentre in Italia siamo ancora in inverno, in Spagna si respira aria di primavera: il sole brilla nel cielo terso sopra Madrid ed illumina i primi rami in fiore.

Sarà anche banale, ma la metafora “verde“ arriva spontanea, dopo l’annuale conferenza con cui Seat ha presentato alla stampa i risultati commerciali conseguiti nello scorso anno e, più importante, ha delineato gli scenari futuri in cui sarà protagonista.

Luca de Meo, il Presidente che è riuscito a «portare Seat fuori dal deserto», è giustamente orgoglioso: lasciando spazio ai numeri, l’azienda di Barcellona ha registrato nel 2017 un utile dopo le imposte (al lordo di oneri straordinari) di ben 281 milioni di euro, che corrispondono ad un +21,3% rispetto al 2016; il fatturato cresce dell'11,1%, toccando un un volume record di quasi 10 miliardi di euro, di cui ben il 10% verrà destinato agli investimenti totali e alle spese per R&D, la cifra più alta degli ultimi 25 anni; infine, il cash flow operativo sale a 947 milioni di euro, un risultato storico che consentirà interventi importanti nel prossimo quadriennio.

Infatti, l’agenda delle novità Seat è molto affollata: è stato annunciato il lancio di un nuovo modello, ciascuno con dotazione tecnologica via via in aumento, a cadenza semestrale fino al 2020, data che culminerà con l’avvento del primo modello 100% elettrico, del quale si promette un'autonomia di ben 500 km e almeno un livello 2 di guida autonoma, a fronte di un prezzo di listino non diverso da quello delle normali berline.

Insomma, una sorta di crescendo rossiniano, che dovrebbe garantire a Seat di sfondare, e non di poco, la soglia degli attuali 470.000 veicoli venduti, accreditandola come player sugli scenari internazionali, visto che ad oggi solo il 15% delle vendite avviene oltre i confini europei: sono nel mirino i Paesi dell’Africa del Nord, il Messico ed ovviamente la Cina.

Lo stato maggiore di Seat insieme al Presidente, Luca de Meo
Lo stato maggiore di Seat insieme al Presidente, Luca de Meo
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Per crescere ancora, raffica di novità: le prime sono le già annunciate Tarraco e la Cupra Ateca, che arriveranno sul mercato a fine anno; nel 2019 sarà la volta della nuova Leon nelle varianti cinque porte ed ST, prima dell’arrivo del modello a “zero emissioni“ prodotto sulla piattaforma MEB del gruppo Volkswagen e, new entry assoluta, di un CUV (Crossover Utility Vehicle).

Accanto alle nuove forme di mobilità, Seat continuerà a presidiare i segmenti tradizionali, portando la sua offensiva anche nel campo dei motori a combustione, con un’occhio di riguardo per il metano, come sottolinea il prossimo arrivo in gamma della Arona TGI, al momento unico crossover al mondo alimentato con tale carburante.

«Il 2017 - ha rimarcato de Meo nel suo intervento - è stato un altro anno record per Seat: dal punto di vista delle vendite, i risultati raggiunti sono l’effetto del corretto rendimento di ciascun modello della gamma. Oggi abbiamo a disposizione una delle gamme più giovani in assoluto, con una media di poco più di tre anni, che copre tutti i segmenti rilevanti del mercato europeo con prodotti di valore».

Tra il 2013 e il 2017, Seat ha destinato oltre 3.300 milioni di euro al proprio futuro, concentrandosi sull’offensiva di prodotto più grande della propria storia, ma anche sui nuovi servizi, per diventare un’impresa di riferimento per digitalizzazione, connettività e mobilità intelligente.

Dal punto di vista industriale, nel 2017 Seat ha inaugurato a Martorell la nuova piattaforma MQB A0, con il lancio di Ibiza e Arona: i due modelli, insieme a Leon e Audi Q3 (che sarà sostituita dalla Audi A1 nel secondo semestre del 2018), hanno portato Martorell al 95% della capacità produttiva dello stabilimento.

La piattaforma MQB A0, inoltre, significa stabilità, in quanto garantirà un alto volume di produzione per i prossimi dieci anni.

Nel presentare i piani futuri dell’Azienda, Luca de Meo ha sottolineare come la crescita di Seat si baserà su quattro pilastri: più brand, più mercati, più auto e più energie.

Nel primo trimestre del 2018, Seat ha lanciato Cupra come emblema della sportività e, soprattutto, «come un Marchio capace di generare maggiori introiti, accattivare nuovi clienti, portare avanti l’impegno con il Motorsport, integrare in modo più semplice tecnologie come l’elettrificazione, l’ibridizzazione, la connettività e i sistemi per l’assistenza alla guida e migliorare l’immagine, la credibilità e la reputazione dell’organizzazione Seat».

Inoltre, Seat ha fondato di recente XMOBA, azienda nata con l’obiettivo di identificare, testare, commercializzare e investire in progetti che contribuiscano a migliorare la mobilità del futuro.

XMOBA e Cupra si uniscono così a Seat Metropolis:Lab Barcelona, il digital-lab inaugurato nel 2017 controllato al 100% da Seat che si integra nella rete di IT-Lab del Gruppo Volkswagen.

Le tre nuove aziende, insieme a Seat, stanno dando vita a «una holding caratterizzata da un’attività principale e piccole aziende sotto lo stesso ombrello. La nostra intenzione è quella di combinare i migliori aspetti tipici di una solida struttura corporativa con l’agilità, la flessibilità e la rapidità che caratterizzano le start up».

De Meo ha riconfermato poi la volontà di Seat di aprirsi all’esterno e costruire un ecosistema digitale che ruoti intorno all’auto: vanno interpretati in tal senso gli accordi con aziende quali Amazon Alexa, Shazam, Waze, Telefónica e Saba: «Vogliamo essere un attore importante nella rivoluzione dell’auto connessa. La nostra ambizione è divenire un punto di riferimento in questo».

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