Lotus Circuit Car

Lotus Circuit Car
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Trasformerete il vostro giardino in una pista?
24 marzo 2006

Anche in Italia il fenomeno dei track day sta assumendo un rilievo sempre maggiore, ma la patria di questa specialità rimane l'Inghilterra, dove sono nati e prosperano diversi costruttori artigianali specializzati nel realizzare vetture progettate espressamente per l'uso amatoriale in pista e omologate su strada solo in virtù di una regolamentazione a dir poco... generosa.
Questo ricco mercato ha finito per attirare anche l'attenzione anche di Lotus, le cui vetture sono già di però quanto di meglio si possa desiderare per passare da un cordolo all'altro. Per gli incontentabili, tuttavia, la casa inglese ha allestito il prototipo di una vettura dichiaratamente pensata per i track days e le care club, al punto da non avere nemmeno l'omologazione stradale!

Derivata strettamente dal telaio che costituisce la base della fortunata Elise la “Circuit Car” fa del peso ridotto la sua la sua arma più “pericolosa”; il peso contenuto in soli 650 kg, abbinato ad un motore sovralimentato di origine Toyota di 1,8 litri e 243 cv consentono performances velocistiche di tutto rispetto.

Vediamo nei dettagli le caratteristiche salienti della nuova Lotus, che probabilmente andrà sul mercato attorno alla metà del 2006.
Il Motore, come detto è un quattro cilindri 1,8 litri di provenienza Toyota, dotato di fasatura variabile VVTL-i che, grazie ad un compressore volumetrico di tipo Roots prodotto dalla Eaton, sviluppa ben 243 cavalli a 8000 giri/minuto e rivisto nella gestione elettronica grazie ad un’unità di controllo messa a punto dalla Lotus stessa (la versione di serie potrà contare su 190 cavalli). La trasmissione si avvale di un cambio a sei rapporti e di un differenziale di tipo libero; sulle ruote motrici interviene anche un controllo elettronico della trazione, tarato appositamente per l’utilizzo in pista.

L’impianto frenante, servoassistito, prevede quattro dischi autoventilanti (da 282mm sulle quattro ruote) con pinze anteriori a due pistoncini fornite dalla AP Racing, e pinze posteriori a singolo pompante di fabbricazione Brembo.
Le sospensioni a ruote indipendenti sono ampiamente regolabili e sono dotate di molle Eibach ed ammortizzatori Ohlins regolabili su due livelli.

Il prototipo esposto al Shelsley Walsh Event era infine equipaggiato con cerchia cinque razze Lotus Sport con pneumatici slick Yokohama A005; le versioni di normale produzione potranno avere cerchi e pneumatici con diverse specifiche.

La carrozzeria, in materiali compositi estremamente leggeri, è facilmente rimovibile per agevolare le operazioni di manutenzione e di regolazione della vettura in pista, ed è frutto del team di designers Lotus diretto da Russell Carr, che ha dichiarato di aver voluto che la Circuit Car richiamasse esplicitamente il “family feeling” della restante produzione della Casa, ma che al contempo fosse funzionale all’impiego corsaiolo della vettura.

L’inizio della commercializzazione della Lotus Circuit car è fissato per la metà di quest’anno, con una produzione prevista in cento unità per anno. Indicativamente il prezzo per il Regno Unito dovrebbe aggirarsi attorno alle 25.000 sterline

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