Loeb al Rally del Marocco: «Per favore non chiedetemi quando vincerò!»

Loeb al Rally del Marocco: «Per favore non chiedetemi quando vincerò!»
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Il Rally del Marocco schiera sulla linea di partenza dell’edizione 2015 un “cast” stellare, difficilmente ripetibile. Su tutti brilla la stella più luminosa del firmamento dei Rally WRC, Sébastien Loeb
5 ottobre 2015

Le verifiche tecniche sono terminate, e la lista dei partenti redatta a Zagora è definitiva. Il Rally del Marocco, precisamente OilIbya Rallye du Maroc, schiera sulla linea di partenza dell’edizione 2015 un “cast” stellare, difficilmente ripetibile. Su tutti brilla la stella più luminosa del firmamento dei Rally WRC, Sébastien Loeb. Nove volte Campione del Mondo WRC, recordman leggendario della Pikes Peak 2013 con uno stratosferico tempo record tuttora imbattuto, e uno dei tenori del WTCC, il fuoriclasse francese è stato “importato” da Peugeot, che lo affianca nel Team Peugeot Total a Stephane Peterhansel, Carlos Sainz e Cyril Despres. Facile, quasi scontato, a dirsi: è il Dream Team.

Un debutto difficile

Il debutto in Marocco è sulla carta il più difficile possibile, poiché la concorrenza è particolarmente forte e agguerrita. Per tutti vale la stessa regola, imprimere alla preparazione in vista della Dakar l’ultima, definitiva accelerazione. È una connotazione tecnica obbligatoria che si trasferisce anche nell’aspetto agonistico, e che vale la promessa di un confronto al calor rosso e senza possibili, o ragionevoli, varianti tattiche. Le strategie andranno bene per la Dakar, ora è tempo di spremere la meccanica delle nuove Auto alla ricerca della massima performance nella migliore affidabilità ottenibile. Vale per le sette Mini e altrettante Toyota schierate al via, siano esse nelle mani del vincitore dell’ultima Dakar Nasser Al-Attiyah o del dominatore dell’edizione 2009 Giniel Devilliers, del campione del Mondo Cross-Country Vasilyev o dell’Ex Rally Man Hirvonen.

peugeot loeb dakar 2016 (15)
Loeb insieme al suo inseprabile navigatore, Daniel Elena

 

Vale anche e soprattutto per le Peugeot del Team diretto da Bruno Famin, che ha debuttato alla Dakar dello scorso anno con la rivoluzionaria 2008 DKR. Ma qui il discorso è un po’ più complesso. L’Auto è stata ideata, elaborata e realizzata per affrontare, e vincere, la Dakar, partendo da concetti progettuali nuovi e originali e da un impegno tecnologico senza compromessi. Per guidare e sviluppare la 2008 DKR sono stati scelti i migliori Equipaggi disponibili sul mercato. Il recordman di vittorie, in auto e in moto, Stephane Peterhansel, e il Bi-Campeon del Mundo Carlos Sainz, per esempio, e per la prima volta su una Macchina, il cinque volte campione della Dakar in Moto Cyril Despres. E adesso, tra le file del Team Peugeot Sport, arriva Sébastien Loeb, con il suo navigatore storico Daniel Elena. L’alsaziano è un talento assoluto, con una capacità di adattamento, straordinaria e dimostrata, che lo rende un autentico Superman del Volante. Si preannuncia una corsa straordinaria contro il tempo, e contro il cronometro, che corre su due binari paralleli e fortemente concatenati.

La 2008 DKR 2.0

Da un lato c’è lo sviluppo della 2008, che giunge alla versione DKR16 dopo la doppia vittoria ottenuta del prototipo evoluzione al Silk Road Rally cinese. Dall’altro c’è l’evoluzione di un Pilota che dovrà adattarsi a tempo record ad uno stile di guida, e di gara, che è molto diverso ed è imposto dalle sostanziali differenze che caratterizzano le due discipline. Di precisione millimetrica e massima prestazione il WRC, le cui strade sono riconosciute prima di ogni Rally, e di grande compromesso per la Macchina da Rally Raid che deve affrontare ore e ore di ostacoli e situazioni che si presentano all'improvviso. Cambia tutto, dalle caratteristiche costruttive al peso, dall'esattezza dell’assetto alla necessità di contare su un mezzo più polivalente e robusto.

La storia del Team Peugeot è lunga appena poco più di un anno, ma l’evoluzione della macchina ha portato a dei cambiamenti per certi versi radicali

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La storia del Team Peugeot Total e della 2008 DKR è lunga appena poco più di un anno, ma l’evoluzione della macchina ha portato a dei cambiamenti per certi versi radicali. Anche il Team ha un anno, una Dakar e un Rally in Cina in più rispetto alla completa “ignoranza” del debutto e di una logistica sconosciuta. Il migliore degli impegni, è la Storia del rally Raid che lo insegna, può richiedere anni e anni per produrre un successo. Peugeot raccoglie la sfida che essa stessa ha lanciato, ed è ora impegnata ad abbreviare i tempi di questa sfida. Loeb può essere la figura emblematica di questa accelerazione.

Loeb: "Datemi tempo"

Sébastien Loeb. “Non chiedetemi, per favore, quando vincerò la mia prima tappa o la Dakar. Non ho, non posso avere elementi neanche per immaginarlo. Ho accettato questa sfida perché c’è una logica che la lega al mio carattere e allo storico del mio rapporto con Peugeot. Siamo scesi insieme in campo alla Pikes Peak e abbiamo trasformato una sfida in un trionfo. I Rally Raid e la Dakar sono molto diversi da quello che ho fatto fino ad ora. Con la WRC facciamo le ricognizioni e mettiamo le ruote esattamente dove dobbiamo. Con la 2008 DKR dovrò affrontare situazioni che non conosco, ostacoli che arrivano non annunciati dal mio navigatore. Daniel Elena ed io siamo sulla stessa… barca. Scoprire, e comprendere. La 2008 mi piace molto, è più pesante ma molto potente, ha sospensioni incredibilmente performanti, e passa su ostacoli impensabili a grande velocità e con sicurezza. Mi piace molto anche la sfida, ma devo imparare, e cercherò di farlo in fretta. Carlos Sainz, che ha vissuto la mia stessa esperienza, mi ha messo in guardia: “Sii paziente, aspetta ad aggredire il Rally!”.

 

peugeot loeb dakar 2016 (9)

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