Lo studio "Move" del Politecnico di Milano (Polimi) sulla propensione degli italiani all'auto elettrica

Lo studio "Move" del Politecnico di Milano (Polimi) sulla propensione degli italiani all'auto elettrica
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Conti alla mano, oggi solo il 13% degli italiani potrebbe abbandonare l'auto termica per un EV senza dover affrontare qualche costo o disguido. Cifra comunque non bassa e che incrementerebbe con pochi supporti
27 maggio 2020

L’ultimo studio divulgato sulle auto elettriche dal Poli di Milano, calcola che il 13% dei privati in Italia già oggi può passare a un EV senza problemi: le stesse abitudini e uso. Nel giro di otto anni poi, arriva il pareggio di costo rispetto a un’auto benzina. Non sono i soliti “numeri del mago” visto che l’analisi ha contato 100 milioni di viaggi privati, su 12 mesi.

Si sono valutati molti parametri, tra cui la percorrenza: 50% dei privati non va oltre il range medio di un EV, nei suoi percorsi di giornata (entro i 300 Km). Ovvio che poi serve un punto di ricarica fruibile, pubblico o privato. Qui l’Italia si divide e, anche volendo una wallbox, ci sono vincoli di spazio e costi per cui non sarebbe da tutti.

Lo studio del Polimi conta quindi il 13% di automobilisti che potrebbero lasciare la termica per una elettrica. Dato che sale rapidamente se si includono quelli che vanno oltre il range giornaliero poche volte l’anno. Su questa estesa fascia, un 20% di italiani, si potrebbe aggiungere all’auto elettrica un noleggio di termica per le poche occasioni. Lo faranno le Case e non solo loro, per spingere le nuove auto elettriche con formule di possesso flessibili. Resta ancora incerto il dato per le colonnine pubbliche di carica rapida. Sono necessarie, ma non scontate (in tutti i sensi) per il Bel Paese. Alcuni enti locali, secondo i ricercatori, potrebbero incentivare soluzioni alternative per installare punti ricarica sul loro territorio.

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