Lo showdown di Toyota sull'elettrico: tre passi avanti

Lo showdown di Toyota sull'elettrico: tre passi avanti
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Come si pone il più grande costruttore del mondo nei confronti dell'elettrico? Per vincere gli scetticismi Toyota ha rivelato alcuni segreti del suo elettro-programma
20 settembre 2023

In più di un'occasione Akio Toyoda, il boss di Toyota, ha messo in guarda dai rischio di uno scenario in cui le auto elettriche vengano imposte per legge, sostenendo che i Governi debbano limitarsi a fissare gli obbiettivi lasciando tutte le porte aperte alle altre tecnologie. Questa posizione - condivisa da tutti gli altri costruttori giapponesi - ha attirato su di lui molte critiche che accusano Toyota di non impegnarsi strenuamente sull'elettrico. Insomma, tutti un po' tiepidi e scettici, e questo non fa bene all'immagine del numero uno al mondo. E allora, come si fa a convincere che, al contrario, i progressi ci sono? Semplice, chiami a raccolta un po' di giornalisti e li porti "dentro" le fabbriche, fai parlare i responsabili e gli operai.

Per la precisione sono tre fabbriche visitate dal reporter Nicholas Takahashi di Bloomberg nella prefettura di Aichi, vicino alla sede di Toyota City, la scorsa settimana. Va ricordato che Toyota ha piani precisi per commercializzare batterie a stato solido, lanciare 10 nuovi modelli elettrici e vendere 1,5 milioni di veicoli a batteria all'anno entro il 2026.

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L'impianto di Teiho per le batterie LFP di Toyota
L'impianto di Teiho per le batterie LFP di Toyota

Batterie, maneggiare con cura

Presso la fabbrica di Teiho, gli ingegneri hanno fatto il punto sulle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) bipolari che Toyota mira a lanciare nel 2026 o nel 2027 e che verranno utilizzate dalle elettriche dette poc'anzi. In stile molto giapponese, i tecnici hanno detto di essere "felici di condividere per la prima volta il loro lavoro con il mondo", evidenziando i progressi compiuti nell'applicazione uniforme degli elettroliti, una tecnica chiave per ottenere un miglioramento netto dell'autonomia del 20%, riduzione dei costi del 40% e ricarica fino all'80% in 30 minuti o anche meno. Un punto delicato, a loro dire, è ancora quello di spostare e impacchettare le batterie velocemente senza danni, cosa che sarà della massima importanza quando verrà avviata la produzione su larga scala.

L'impianto di Myochi con le presse per il megacasting
L'impianto di Myochi con le presse per il megacasting

Megacasting in scala, Tesla è più avanti

Il giorno successivo, il reporter si è spostato presso l'impianto di Myochi dove è in funzione una pressa per lo stampaggio delle fusioni di alluminio da 4.000 tonnellate per creare larghe sezioni "prefabbricate" del veicolo. Questo metodo verrà alla fine affiancato da una pressa "gigacast", che consentirà di costruire il telaio di un veicolo elettrico in solte tre parti, grazie alla semplicità del suo design rispetto alle centinaia di componenti necessarie per costruire ciascuna sezione nei modelli attuali. Si tratta di una tecnica di produzione in cui Tesla è già molto più avanti e che - come viene raccontato nella biografia ufficiale di Musk - è venuta in mente dopo aver visto un modellino della Model S in scala stampato in un solo pezzo. Toyota non ha ancora raggiunto questo traguardo, ma a Nagoya è stato presentato un modello funzionante in scala 1:10, e di solito i giapponesi sono abbastanza famosi per bruciare le tappe.

La catena di montaggio di Motomachi  - Toyota
La catena di montaggio di Motomachi - Toyota

La "autofabbrica" è vicina

La tappa finale del tour è stata l'impianto di Motomachi, la più antica e grande fabbrica di Toyota. Qui, gli ingegneri stanno sviluppando ciò che chiamano una linea di assemblaggio di veicoli elettrici a batteria autopropulsi. Siccome queste auto saranno "autonome" e non emettono gas anche quando sono ancora sulla linea di montaggio, potranno spostarsi da sole lungo la linea una volta messi il motore, la batterie e le ruote. Un semplice dispositivo di controllo remoto collegato a una serie di telecamere di sorveglianza guiderà ciascun veicolo attraverso la fabbrica, eliminando la necessità di nastri trasportatori industriali. Può sembrare una curiosità, ma se mai avete visto un video o visitato una fabbrica d'auto vi siete resi conto di quanto ingombrante, energivoro e complicato sia il sistema di movimentazione delle scocche sulla catena di montaggio. Toyota sostiene che ciò ridurrà gli investimenti iniziali delle fabbriche e migliorerà la flessibilità delle linee di assemblaggio quando è necessario apportare modifiche o quando viene introdotto un nuovo modello.

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