V10 da 560 CV e scocca in carbonio per 500 esemplari. Da 375.000 euro
21 ottobre 2009
La nuova Lexus LFA è la prima coupè biposto del brand di lusso di casa Toyota: una vettura per intenditori, prodotta in soli 500 esemplari, in vendita a partire da fine 2010 ad un prezzo di 375.000 euro.
Lunga 4,505 mm, alta 1.220, larga 1.895, con un passo di 2.605 mm, la vettura verrà prodotta in 20 esemplari al mese secondo il progetto impostato in 9 anni di lavoro da dall'Ing. Haruhiko Tanahashi. Motore anteriore e trazione posteriore, la Lexus LFA fece la sua prima apparizione sotto forma di concept fu al Salone di Detroit del 2005 ma nel corso degli anni venne più volte riproposta, anche in versione roadster, pur senza trovare mai il momento giusto per portare le ruote in concessionaria.
Oggi quel momento sembra essere finalmente arrivato e poco importa se la derivazione F1 del suo propulsore V10 nella massima formula sia solo un ricordo: con 560 CV a 8.700 giri/min il suo propulsore è una delle unità più moderne attualmente disponibili sul "mercato". 4.8 litri, 116.5 CV litro, cambio a sei marce in blocco con il differenziale Torsen, il motre nipponico è caratterizzato da una architettura a V di 72°, all'interno del quale "girano" valvole e bielle in titanio e pistoni in alluminio forgiato.
Non mancano il sistema di scarico in titanio, le farfalle "singole", il carter secco e dimensioni da motore V6 tradizionale, per l'occasione abbinate ad un peso a secco pari a quello di un V8. Un motore per certi versi simile al V10 BMW, almeno nell'idea che l'ha portato alla conversione stradale, abbinato ad una scocca che utilizza il 65% di fibra di carbonio secondo una tecnologia che in Lexus potrebbero utilizzare anche per le vetture di serie. Non mancano i freni carboceramici, i cerchi da 20" BBS gommati 265/35 e 305/30 o le sospensioni anteriori (prive di elettronica) a doppio braccio oscillante sovrapposto abbinate ad una complessa architettura posteriore Multilink.
Le prestazioni sono ovviamente di elevatissimo livello: 3.7 secondi per passare da 0 a 100 km/h, 325 km/h di velocità massima. Di più non si poteva fare dato che i CV non sono poi moltissimi ed il peso, nonostante la profusione di tecnologia, non scende sotto i 1.480 kg spalmati con ripartizione al 52% sull'asse posteriore. Ma d'altro canto la LFA non è nata con l'idea di essere la migliore auto da corsa mai costruita: la volontà era quella di dare sfogo ad un know how tecnologico di derivazione F1 di altissimo livello, unendo il tutto ad un design decisamente futuristico e personale.