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Lexus ha scelto il Salone di Tokyo 2019 per guardare al futuro: in occasione della kermesse nipponica, il brand di lusso di Toyota ha tolto i veli alla concept LF-30, che anricipa le forme di quelle che potrebbero essere le vetture di casa Lexus nel 2030. Dotata di propulsione elettrica e di tecnologie per la guida autonoma, la LF-30 è pensata per garantire agli occupanti il massimo comfort a bordo.
Lunga 5,090 metri, alta 1,50 m e larga quasi due metri, la Lexus LF-30 vanta un powertrain costituito da quattro motori elettrici indipendenti. L'assenza di un vero e proprio cofano motore consente un significativo aumento del passo rispetto alle vetture tradizionali, 3,2 metri. L'attuale calandra a clessidra viene ripresa dai paraurti e dalle generose prese d'aria presenti all'anteriore.
I fari LED della vettura vengono impiegati per comunicare alle altre auto e ai pedoni l'utilizzo della guida autonoma, disponibile in due modalità, Chauffeur e Guardian. La LF-30 può trovare parcheggio autonomamente e "passare a prendere" il proprietario davanti alla propria abitazione.
Ciascuno dei quattro motori elettrici è integrato in una ruota, per garantire una distribuzione efficiente della coppia: a seconda delle necessità e della tipologia di terreno, è possibile scegliere tra trazione anteriore, posteriore e integrale. Il powertrain sviluppa una potenza complessiva di 544 CV e una coppia massima di 700 Nm. La LF-30, dal peso di 2.400 kg, copre lo scatto da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi e raggiunge la velocità di punta di 200 km/h.
Il pacco batteria, dalla capacità di 110 kWh, garantisce un'autonomia di 500 km nel ciclo WLTP. La futuristica concept è dotata di un sistema di ricarica wireless da 150 kW e di un'intelligenza artificiale capace di regolare il percorso a seconda delle esigenze di gestione dell'energia e di adattare il funzionamento del powertrain alla preferenze di guida del conducente.
Diverse le soluzioni per garantire il comfort a bordo. Si comincia dagli speaker posti all'interno di ogni sedile per la cancellazione del rumore, per poi passare ai muscoli artificiali delle sedute, pensati per sostenere la schiena degli occupanti. Suggestivo è il cielo di vetro che i passeggeri posteriori possono sfruttare come display grazie all'impiego della realtà aumentata.