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La truffa più comune sulle auto usate, quella in cui si riescono a far pagare prezzi più alti del valore reale del veicolo è senz'altro quella del contachilometri taroccato: a giudicare dal numeri di questo fenomeno, i malfattori non hanno grandi difficoltà nell'intervenire sulle centraline per alterare i dati e far comparire chilometraggi bassi, almeno ad un esame superficiale. I metodi per contrastare queste truffe ci sono e cominciano ad essere molto diffusi in tutta Europa, consentendo al cittadino di riscontrare in una banca dati le date di revisione, i chilometraggi registrati, gli incidenti e i passaggi di Paese e proprietà. Una delle più attive è CarVertical che, oltre a fornire queste informazioni strategiche, tiene meticolosamente conto dei trend e della qualità dei dati disponibili per venire incontro all'esigenza dei cittadini di evitare truffe, acquistare auto prive di incidenti, ottenere prezzi equi.
L'elaborazione della enorme massa di di dati provenienti da oltre 40 Paesi permette di stilare ogni anno il Trasnparency Index, ovvero la classifica delle nazioni che mettono a disposizione la quantità di informazioni più copiosa e di miglior qualità per espletare il servizio.
L'Italia non è messa male in questa panoramica, occupa il secondo posto mentre un anno fa era in decima posizione. La stessa ricerca ha analizzato i report dello storico dei veicoli acquistati dagli utenti tra ottobre 2023 e settembre 2024 e ha rivelato che in Italia il 3,5% delle auto (quindi un po' più di 3 su 100) aveva un chilometraggio falsificato, con valore medio di manomissione di ben 76.127 km come dire che quella bella Range Rover di tre anni che avete visto in vetrina a 50 mila km in realtà potrebbe averne più di 100.000. Poiché il prezzo di un'auto viene stabilito in funzione principalmente del chilometraggio, gli automobilisti che decidono di acquistare questi veicoli pagano molto di più del dovuto. Questi numeri sono in lieve calo rispetto allo scorso anno per il nostro Paese, ma comunque restano. Per portarli a zero o quasi servirebbero gli accessi a banche dati più complete e trasparenti. Spiega Matas Buzelis di CarVertical "Sarebbe estremamente utile per la tutela dell'interesse pubblico in Italia e nel resto d'Europa rendere accessibili i report dello storico dei danni automobilistici. La disponibilità di questi dati attualmente è proprietà di istituzioni governative e questo crea un mercato grigio e dà spazio alle frodi.” Uno dei dati più interessanti che si possono trovare immancabilmente su queste piattaforme come CarVertical sono i chilometraggi registrati in occasione delle revisioni periodiche, che sono memorizzati nella banca dati della Motorizzazione, e quindi impossibili da manomettere. In questo caso, basta confrontare il chilometraggio dell'ultima revisione con quello mostrato sul display per accorgersi di incongruenze. Un altro dato di rilievo è la provenienza e il Paese di prima immatricolazione del veicolo poiché, come si vede bene dal grafico, alcuni Paesi dell'est sono più a rischio di altri.