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Da martedì 20 agosto è entrata ufficialmente in vigore una delle norme più discusse del “decreto del Fare” che prevede uno sconto del 30% nel caso in cui una contravvenzione venga pagata entro 5 giorni.
Un comune incassa meno, ma subito
La logica dello sconto, suggerita dal legislatore, è di spingere il trasgressore a pagare immediatamente consentendo ai Comuni di incassare subito i propri crediti, anche se in misura inferiore, anziché perdere tempo e denaro con le cartelle da far riscuotere a Equitalia.
Lo sconto vale quindi per chi paga in fretta mentre durante l'iter parlamentare a Palazzo Madama è saltata la norma che prevedeva uno sconto anche (e indipendentemente dai tempi di pagamento) per i patentati virtuosi, cioè quelli che non avevano commesso infrazioni negli ultimi 2 anni.
Troppo poco tempo per adeguarsi
L’approvazione della legge però ha lasciato, come spesso accade, una lunga scia di polemiche e perplessità. Innanzitutto la fretta di approvare il provvedimento ha lasciato alle amministrazioni pochissimo tempo per adeguarsi alla nuova norma. La circolare del Ministero dell’Interno che anticipava la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto è stata diffusa solamente il 12 agosto, ovvero nove giorni prima dell’effettiva entrata in vigore della nuova legge, per di più in un periodo in cui molti lavoratori e dipendenti pubblici sono in ferie.
In questo modo solamente alcuni Comuni, quelli più attenti e virtuosi, provvederanno ad integrare la notifica della sanzione con documentazione aggiuntiva, mentre tutti gli altri, (probabilmente la maggior parte) continueranno a comportarsi allo stesso modo, come se la norma non fosse ancora entrate in vigore, evitando di informare correttamente il cittadino.
Qual è l'importo esatto da versare?
Le amministrazioni inoltre devono fare fronte ad un altro problema, quello degli importi esatti da versare. La legge infatti parla in via ufficiale di un 30% di sconto, ma non bisogna dimenticare che allo sconto sull’importo della sanzione devono comunque essere aggiunte le spese.
In caso contrario la somma versata dal cittadino multato risulterà insufficiente, anche se solo per un centesimo di euro, e si avvierà automaticamente la procedura che fa scattare la cartella esattoriale con importo naturalmente maggiorato.
Ambiguità nel testo di legge: largo ai ricorsi
La fretta di approvare la norma ha lasciato inoltre alcune ambiguità in termini di interpretazione in alcuni punti del testo di legge. Si prevede per esempio che non siano applicati sconti nel caso in cui vengano commesse infrazioni che prevedono la sospensione temporanea della patente, ma non si fa alcun riferimento a quelle molto più gravi che invece comportano la revoca della licenza di guida.
Naturalmente la logica porta a pensare che in entrambi i casi non sia applicabile lo sconto, ma la grave lacuna lascia aperto il campo a diverse interpretazioni che senza dubbio porteranno a generare nuovi ricorsi.
“Questa lunga serie di osservazioni sembrerebbe rendere necessaria un’integrazione del testo di legge il più presto possibile, onde evitare equivoci, dubbi ed errate interpretazioni”
Si può pagare con bancomat e carta di credito. Ma conviene davvero?
La norma sullo sconto introduce anche la possibilità di pagare immediatamente la sanzione agli agenti di polizia attraverso bancomat e carta di credito. Forse non molti sanno però che in questo modo verranno aggiunti al costo della multa scontata spese e bolli per un totale di 7 euro, vanificando in questo modo parte dello sconto appena applicato.
Resta poi da capire quante pattuglie delle forze dell’ordine in Italia siano al momento dotate di dispositivi mobili per il pagamento con bancomat e carte di credito.
Come avevamo già sottolineato nelle scorse settimane infine, questa nuova norma rischia di diventare una sorta di incentivo per infrangere le regole. In alcuni casi particolari, per esempio in presenza di aree di parcheggio particolarmente costose (basta pesare ai centri storici delle grandi città), il cittadino potrebbe essere invitato a lasciare l’auto in divieto di sosta.
In questo caso infatti la sanzione prevista è di 41 euro, ma con il pagamento entro cinque giorni scenderebbe fino a circa 28 euro grazie allo sconto del 30%, senza contare il fatto che non si ha la certezza di essere effettivamente multati.
Questa lunga serie di osservazioni sembrerebbe rendere necessaria un’integrazione del testo di legge il più presto possibile, onde evitare equivoci, dubbi ed errate interpretazioni. Il rischio è quello di vanificare, almeno in parte, gli effetti benefici di una norma nata inizialmente per favorire automobilisti, motociclisti e cittadini.
Fonte: Il Giornale/Ansa