Le Mans 2013: Simonsen perde la vita in un incidente con la Aston Martin

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Una tragica notizia apre la 24 Ore di Le Mans 2013. Allan Simonsen al volante della Aston Martin V8 Vantage ha perso la vita in un tragico incidente a pochi giri dal via
22 giugno 2013


Le Mans - Una tragica notizia apre la 24 Ore di Le Mans 2013. Allan Simonsen al volante della Aston Martin V8 Vantage ha perso la vita in un tragico incidente dopo soli tre giri dalla partenza. La Safety Car era rimasta in pista per quasi un'ora e da questo si era capita la gravità dell'incidente. Ma nessuno inizialmente aveva pensato ad un così tragico epilogo. 

 

La vettura britannica è andata ad impattare violentemente e più volte contro le barriere e, dalle prime ricostruzioni che giungono nella sala stampa di Le Mans, sembrerebbe che i soccorsi abbiano impiegato molto tempo per estrarlo dall'abitacolo. Probabilmente la vettura era troppo compromessa dall'impatto ed è per questo che i soccorsi hanno incontrato difficoltà nell'estrarlo dalla cellula di sicurezza.

 

Simonsen era una pilota danese di 34 anni che ha partecipato ininterrottamente alla 24 Ore di Le Mans a partire dal 2007, peraltro con un team in parte italiano (Autorlando Sport). Nel 2010 al volante della Ferrari F430 si era classificato in seconda posizione nella classe GT2. Quest'anno era stato invece il più veloce della sua categoria nelle prove libere e in qualifica al volante della Aston Martin.

 

Ecco cosa aveva commentato prima della gara, parole che ora risuonano amare nell'aria di Le Mans: «Solamente il fatto di essere a Le Mans e di avere la possibilità di gareggiare una vettura in pista è una sensazione incredibile. E' la gara più importante per noi. E' anche una gara molto impegnativa perché ci sono moltissimi piloti competitivi qui, provenienti da tutto il mondo. Essere al 100% un team di piloti danesi, come l'anno scorso, è davvero speciale, anche perché riceviamo moltissimo supporto dalle tv e dalle radio del nostro Paese. 

Simonsen: «La partenza è il momento più difficile della gara»

Ecco cosa aveva commentato prima della gara, parole che ora risuonano amare nell'aria di Le Mans: «Solamente il fatto di essere a Le Mans e di avere la possibilità di gareggiare una vettura in pista è una sensazione incredibile. E' la gara più importante per noi. E' anche una gara molto impegnativa perché ci sono moltissimi piloti competitivi qui, provenienti da tutto il mondo. Essere al 100% un team di piloti danesi, come l'anno scorso, è davvero speciale, anche perché riceviamo moltissimo supporto dalle tv e dalle radio del nostro Paese e qui ci sono 25.000 fan accorsi dalla Danimarca per assistere alla gara».

 

«Questa mattina abbiamo visitato il camping dei ragazzi danesi, ma c'erano auto con targa danese dappertutto non solo nel campeggio. Non è economico venire a Le Mans, in Francia, fin dalla Danimarca, e quindi è ancora più bello vedere così tante persone del nostro Paese qui. Oltre ad essere un chiaro segnale di un sempre maggior interesse nel motorsport, questo può essere anche interpretato come un segno di prosperità. Forse che la crisi economica ci stia abbandonando? Speriamo di sì [...]. Quest'anno il nostro team scende in pista con 5 vetture e sono 5 vetture al 100% procurate dall'Aston Martin Racing, due appartengono alla categoria AM, tre alla Pro».

 

E poi le parole che risultano più drammatiche alla luce dei fatti di oggi: «La partenza è il momento più carico di tensione di tutta la gara, è il momento in cui ci sono i maggiori rischi per noi piloti. Allo start ci sono quindici “banane impazzite” intorno a te, altre vetture più veloci davanti a te. Quello che devi fare è stare sempre attentissimo, ma allo stesso tempo devi spingere sul pedale del gas più che puoi. La partenza non è affatto il momento che aspetto di più. Non appena passano i primi giri, le cose entrano più nella norma, dopo il primo stint sarà sempre meglio per noi».

 


 

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