Le Euro 7 vanno bloccate: Italia e altri sette Paesi europei sono contro

Le Euro 7 vanno bloccate: Italia e altri sette Paesi europei sono contro
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Otto paesi europei, tra cui l'Italia, spingono per bloccare le normative Euro 7, che, secondo ACEA, porterebbero a costi decuplicati rispetto a quelli preventivati dalla Commissione per adattare i veicoli ai nuovi standard
23 maggio 2023

Otto nazioni del nostro continente, tra cui l'Italia, hanno chiesto all'Unione Europea di bloccare lo standard di emissione Euro 7, considerato irrealistico da raggiungere per le case automobilistiche. Secondo quanto riporta Automotive News, le nazioni richiedenti sostengono che i limiti più stringenti per le emissioni potrebbero richiedere di spostare l'allocazione di parte dei fondi necessari per preparare l'addio all'endotermico nel 2035. "Ci opponiamo a ogni nuova normative sulle emissioni, inclusi nuovi requisiti per i test o nuovi limiti di emissioni, per auto e veicoli commerciali", si legge in un documento inviato da Italia, Francia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia. 

La Germania, pur non avendo firmato questo ultimo documento, ha espresso delle riserve sulle normative Euro 7 tramite il ministro dei Trasporti, Volker Wissing. Chiamate a definire lo standard di quella che sarà l'ultima generazione di vetture endotermiche, le normative Euro 7 dovrebbero entrare in vigore il 1° luglio del 2025. Tempistiche, queste, che le otto nazioni firmatarie ritengono essere premature. Sia il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, che il presidente francese Emmanuel Macron hanno invocato uno stop all'Euro 7.

Questo standard secondo l'ACEA, l'associazione dei costruttori auto europei, porterà a costi dieci volte superiori rispetto a quelli previsti dall'Unione Europea. Citando uno studio di Frontier Economics, l'ACEA spiega che i costi diretti per auto benzina e diesel per rispettare le normative Euro 7 sarebbero di 1.862 euro per veicolo, contro i 184 euro per auto stimati dalla Commissione Europea. I costi diretti per bus e camion ammonterebbero invece a 11.707 euro per veicolo, contro i 2.765 stimati dalla Commissione. Questo naturalmente si tradurrebbe in prezzi più elevati per i clienti.

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