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In Cina sono conosciute come "case chiodo", perché sono le uniche capaci di resistere a una demolizione. Sono l'esempio vivente della resistenza di alcuni proprietari al folle sviluppo immobiliare che ha contagiato il Paese asiatico. Sono ormai decenni che alcune di loro resistono in solitaria contro la speculazione e l'urbanizzazione selvaggia
"Noi di qui non ce ne andiamo" sembrano urlare le cosiddette “case-chiodo”, gli edifici che in Cina, resistendo alle offerte dei costruttori in cerca di nuovi terreni, rappresentano la dichiarazione di intenti più popolare contro la bulimia edile. Isolate dal nuovo tessuto urbano che va costruendosi nei dintorni, chiuse dai grattacieli metropolitani e attraversate in lungo e in largo dalle autostrade che si annodano lì vicino, quelle che in gergo locale vengono chiamate dingzihu sono il simbolo di una lotta silenziosa che parla a tutto il mondo di senso di appartenenza. Di quell'emozione autentica che ci lega indissolubilmente alla nostra casa: lei ci appartiene e noi le apparteniamo.