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Anno particolare e sicuramente complesso il 2022 che sta volgendo al termine, non certo a corto di grattacapi nel settore automobilistico. Il trascinarsi della mancanza di semiconduttori da un lato e la crisi energetica dall'altro hanno portato molti costruttori a vedere crolli nelle vendite e nel valore delle proprie azioni in borsa. FactSet ha registrato un calo complessivo pari a -38% nel mondo automotive.
Fra i marchi quotati, comunque, è Ferrari ad essersi dimostrata la migliore del 2022: il suo calo è stato di appena -18%. Che può sembrare molto, ma in verità tutti hanno subito crolli negativi a doppia cifra. E in particolar modo i produttori di veicoli elettrici, con il colosso Tesla che ha registrato una flessione di ben -68% in un solo anno.
Ferrari ha registrato valori da record già alla conclusione del 2021, sia in termini finanziari generali, sia di vere e proprie vendite con oltre 11.000 macchine consegnate. Un incremento enorme (+22%) rispetto al difficile 2020 in piena pandemia, ma anche un buon +9,18% rispetto al "normale" 2019. E la situazione sembra migliorare ulteriormente, con le consegne che passeranno a circa 13.000 vetture all'anno e con la nuova Purosangue che ha già ordini prenotati per i prossimi due anni.
Il calo della domanda di veicoli elettrici invece ha portato una flessione maggiore per i produttori impegnati più profondamente nell'elettrificazione totale, ma il caso di Tesla e del suo -68% è unico: la vicenda nasce da una serie di avvenimenti riguardanti l'acquisizione di Twitter e la vendita di quasi 20 miliardi di dollari in azioni del produttore di Palo Alto nel giro di appena 7 mesi. Basta aggiungere come contorno la riduzione della domanda di auto elettriche, l'aumento dei tassi d'interesse negli USA e le prospettive di crescita mancata nel 2023, e il gioco è fatto.
Prendete i discorsi in merito alla borsa con le dovute precauzioni però, perché al di fuori dei titoli azionari le vendite continuano a pieno regime, e Tesla come azienda fisica ha un valore stimato di 440 miliardi di dollari - che, per inciso, è il doppio di Toyota.