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Lo showman genovese nella sua ultima pièce teatrale andata in onda lo scorso 3 marzo ha toccato un punto caldissimo della transizione ecologica verso le elettriche con la rappresentazione di una spassosa "via crucis" per riuscire a ricaricare l'auto ad una colonnina. E ha messo in luce anche un fatto assolutamente reale: le tariffe elettriche per la ricarica in Italia sono molto alte (addirittura sei volte rispetto all'Olanda). Propone quindi di comprare un bel furgone diesel, caricare l'auto elettrica e andare a "fare il pieno" in Olanda.
I dati dei costi al kWh per la verità non sono del tutto confrontabili e cambiano molto con lo scenario (ricarica domestica o pubblica, fast o normale, ora di punta, abbonamenti) e anche nel confronto coi prezzi delle termiche rispetto alle elettriche si è un po' esagerato (il triplo), ma la fanta-ironia di Maurizio Crozza ha colto una realtà che il Parlamento Europeo pensa di poter cambiare con una legge e un voto che - visti i più recenti fatti legati alla corruzione - non ci rassicura. E infatti il monologo di Crozza si chiude con l'inatteso intervento a tempo quasi scaduto della Germania (preceduta da Italia, Bulgaria e Polonia) sulla votazione definitiva che era in programma questa settimana e rinviata a data da destinarsi. Forse addirittura a dopo le elezioni europee del maggio 2024. Per rivedere il monologo di Maurizio Crozza basta cliccare il link qui sotto.