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L'enorme area del Sud America si appresta a realizzare fabbriche per gli Electric Vehicles made in China. Oltre alle quattro ruote del Dragone, da Pechino arrivano anche ricchi investimenti dai colossi cinesi dell'automotive, sempre più felici di stabilire fabbriche, centri di ricerca e negozi a queste latitudini. Prendiamo il Brasile, il Paese con il maggior numero di abitanti (oltre 216 milioni) dell'intera America Latina: nella prima metà del 2024, nove dei dieci EV venduti localmente sono stati realizzati da aziende cinesi. C'è poi il Messico, altro gigante regionale: nello stesso periodo, Pechino ha investito circa 2,265 miliardi di dollari in circa 20 progetti, pari al 18,3% del totale, con un aumento del 52,7% rispetto al 2023. BYD, uno dei principali produttori cinesi di EV, ha acquisito l'ex stabilimento Ford a Camacari, in Brasile, con l'obiettivo di avviare la produzione di veicoli elettrici entro la fine dell'anno e creare un hub per l'America Latina (con previsioni di produzione di 150.000 auto nel 2025 e 300.000 entro il 2028, destinando il 10% della produzione all'esportazione).
MG Motor, marchio di proprietà della cinese SAIC Motor, ha invece annunciato l'intenzione di costruire una fabbrica e un centro di ricerca e sviluppo in Messico per rafforzare la propria presenza nel mercato latinoamericano. Tutti questi sviluppi evidenziano la nuova strategia cinese nel settore automotive, mirata a espandere la propria influenza in America Latina, sfruttando la crescente domanda di EV e le opportunità offerte da accordi commerciali regionali.
La Cina ha messo nel mirino il Sudamerica per motivi molto semplici. Si tratta di una regione affollata, dotata di mercati abbastanza grandi da giustificare ricchi investimenti e delocalizzazioni. I governi locali sono inoltre politicamente pragmatici e non hanno nulla in contrario all'ascesa di Pechino, come accade invece in Europa e negli Stati Uniti. Le dimensioni della regione, tra l'altro, sono perfette per consentire alle aziende cinesi di testare nuove tecnologie, raccogliere dati, sperimentare e accumulare esperienza per migliorare i loro prodotti. Infine, i colossi dell'automotive del Dragone trovano terreno fertile in America Latina, dove la presenza dei loro rivali occidentali è solida ma ancora largamente attaccabile su prodotti high tech con le ruote. Sebbene ci sia ancora molta strada da fare, la Cina sembra trovarsi su una strada in discesa in questa regione. Nel 2022, l'intera area ha rappresentato il 6,7% delle esportazioni totali di EV made in China, mentre il valore delle vendite cinesi nella regione è più che raddoppiato nel 2023, raggiungendo i 2,7 miliardi di dollari. Nel 2024, come riportato da Bloomberg, le vendite sono raddoppiate su base annua, mentre la quota di EV tra le auto nuove piazzate ha superato il 6%, in crescita rispetto al 2% di due anni fa. Il 2025 potrebbe essere l'anno di svolta per accelerare ulteriormente. Incoraggiati dalle politiche di sostegno alla produzione nazionale di auto ecologiche, nei prossimi mesi i marchi cinesi inizieranno ad assemblare veicoli elettrici direttamente sul suolo latinoamericano.
In termini assoluti, il Brasile è il più grande mercato automobilistico della regione, seguito da Messico e Colombia. Tuttavia, il Costa Rica vanta la quota di vendite di veicoli elettrici più alta in America Latina, con il 16%, seguita dall'Uruguay al 15,6%. La quota di veicoli elettrici nelle vendite di auto di nuova generazione in America Latina dovrebbe arrivare tra il 10% e il 20% entro il 2028, con un probabile pareggio degli USA e dell'Europa. Altro dato rilevante: i produttori di automobili cinesi hanno rappresentato l'89% dei veicoli elettrici venduti in Brasile nella prima metà del 2024, rispetto al 74% del 2023. Il governo brasiliano, guidato da Lula da Silva, ha introdotto una tassa di importazione sugli EV a batteria e ibridi plug-in, indipendentemente dal paese esportatore, per stimolare la produzione locale di questi veicoli. “Guidato dalle aziende cinesi, il Brasile potrebbe emergere come un hub chiave per l'esportazione di EV per l'intera regione dell'America Latina”, ha ipotizzato BloombergNEF. La sensazione è che i dazi statunitensi sulle auto made in China potrebbero incentivare ulteriormente le attività del Dragone nella regione, trasformando questa area in un laboratorio che potrebbe presto diventare un mercato strategico per i veicoli elettrici cinesi osteggiati dall'Occidente.