Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Secondo i dati pubblicati da Dataforce, a febbraio 2025 le vendite di vetture cinesi nel Vecchio Continente sono aumentate del 64% su base annua, raggiungendo 38.902 unità, con una quota di mercato passata dal 2,5% al 4,1%.
Un risultato sorprendente se si considerano i pesanti dazi anti-sussidi fino al 35,3% introdotti da Bruxelles lo scorso ottobre sulle auto elettriche prodotte in Cina, oltre al 10% di tariffa standard già esistente. Misure che resteranno attive per almeno cinque anni. Eppure, come sottolinea EconoTimes, l’espansione globale dei marchi cinesi "rimane forte e consolidata, rafforzando la leadership della Cina nell'industria EV".
I dati evidenziano un cambio di rotta nella strategia di prodotto: mentre le vendite di veicoli elettrici provenienti dalla Cina sono diminuite del 3,4%, quelle dei plug-in hybrid (PHEV) sono salite del 321%, arrivando a 4.744 unità. I modelli più venduti? BYD Seal U PHEV, MG HS PHEV e Jaecoo 7 PHEV, modelli che - nonostante i numeri contenuti - sono arrivati poche settimane fa.
Tra i casi di maggior crescita spicca BYD, che secondo Bloomberg ha registrato a gennaio incrementi del 551% nel Regno Unito, 734% in Spagna e 207% in Portogallo, superando addirittura Tesla in alcuni mercati. Inoltre, XPeng prosegue la sua espansione annunciando l’ingresso in Polonia, Svizzera, Repubblica Ceca e Slovacchia, con il CEO He Xiaopeng che ha ribadito un approccio basato sulla differenziazione tecnologica, con l’obiettivo di raddoppiare le vendite estere nel 2025 e superare i 300 punti vendita e assistenza nel mondo.
Per ridurre l’impatto delle tariffe, sempre più brand cinesi stanno puntando alla localizzazione produttiva in Europa. Chery, ad esempio, produrrà veicoli a Barcellona insieme a EV Motors, rilanciando il marchio storico spagnolo Ebro. BYD ha scelto l’Ungheria e la Turchia per aprire stabilimenti propri: quello ungherese entrerà in funzione entro il 2025 con una capacità annuale di 350.000 veicoli.
Anche Magna Steyr in Austria assemblerà modelli XPeng e GAC a partire da giugno 2025 usando kit SKD, una modalità che consente di aggirare le barriere tariffarie. Non tutti, però, stanno beneficiando di questo slancio. Nio, ad esempio, è stata fortemente colpita dai dazi, mentre Polestar ha perso slancio. MG continua a performare bene, anche se una parte rilevante delle vendite è costituita da veicoli con motore a benzina.
Il mercato europeo rappresenta il 17-18% del mercato automobilistico globale ed è considerato tra i più esigenti e, nonostante gli ostacoli, i costruttori cinesi rimangono determinati a consolidare la loro presenza grazie all'efficienza nella filiera, innovazione tecnologica e competenze di marketing.
Come ha affermato Ji Xuehong, direttore del Centro di Ricerca sull’Innovazione dell’Industria Automobilistica della North China University of Technology: “La produzione localizzata potrebbe diventare la strada principale per i marchi cinesi che vogliono entrare davvero nel mercato europeo, come già fecero i costruttori giapponesi decenni fa.”