Le assicurazioni e la proposta indecente: le risposte ai commenti

Le assicurazioni e la proposta indecente: le risposte ai commenti
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L'ultimo articolo di Enrico De Vita sulle assicurazioni ha scatenato diversi commenti tra i nostri lettori. L'autore ha quindi deciso di rispondere personalmente agli utenti, rendendoli protagonisti di un vero e proprio dibattito
2 maggio 2012

L’ultimo editoriale firmato da Enrico De Vita, pubblicato la settimana scorsa su Automoto.it e intitolato “Le assicurazioni e la proposta indecente”, ha riscosso molto successo tra gli utenti, che non hanno esitato a commentare l’articolo, fornendo contro-proposte, avanzando critiche e formulando chiarimenti in merito alla spinosa questione dei costi delle assicurazioni in Italia.

De Vita ha quindi deciso di rispondere personalmente ai commenti più interessanti dei lettori, con l’obiettivo di rendere ancora più produttivo ed utile il vivace dibattito sorto intorno ad un tema così caldo ed attuale. Le risposte ai commenti fornite dall’autore dell’articolo aiutano a chiarire e ad approfondire alcuni aspetti della questione e rinforzano la validità della sua proposta, che sostanzialmente avanza l’ipotesi di inserire una seconda classifica che premia chi non subisce incidenti, a fianco di quella già esistente del bonus-malus, al fine di contenere drasticamente i costi di assicurazione di auto e moto nel nostro Paese.

Commento numero 1: Norma in parlamento

Vorrei far notare che i danni biologici hanno subito un grosso ridimensionamento nei risarcimenti negli ultimi 15 anni e che c'è in discussione adesso una norma per eliminare il colpo di frusta. Dico solo come dato di fatto. Purtroppo conosco anche io persone (nessuno di famiglia perchè si tratta di un comportamento riprovevole) che hanno truffato le assicurazioni con falsi colpi di frusta. E' tutto un insieme. Finchè l'italiano non avrà la possibilità di denunciare ANONIMAMENTE i comportamenti illeciti che vede, non ci sarà mai giustizia in Italia. Nessuno denuncerebbe un suo vicino di casa per una truffa all'assicurazione oppure una mancata fatturazione sapendo che questo creerà problemi in futuro. Delazione ? Forse... ma altrimenti questo paese come lo raddrizziamo? Per il momento c'è troppa gente ancora che INVIDIA chi evita una tassa (canone, bollo, IRPEF...) oppure truffa un'assicurazione e troppa poca che rimane sdegnata davanti a tali comportamenti. Il governo, i politici, le assicurazioni, le banche...tutto è lo specchio di un comportamento generalizzato. Scusate lo sfogo... ma io pago tutte le tasse, rispetto i limiti e cerco di vivere una vita il più onesta possibile... e sono stufo nelle discussioni di essere DERISO per il mio comportamento.


De Vita risponde a Ducatista14: «Non è vero che esiste una proposta per eliminare il colpo di frusta. Semplicemente perché non può essere eliminato, essendo una delle lesioni possibili in caso di tamponamento. La proposta tende invece a considerare vera lesione da colpo di frusta quella che lascia tracce sugli strumenti di analisi. Oggi invece, in troppi casi, viene accettato il referto medico e non si dà luogo ad indagini diagnostiche. Il resto del commento è condivisibile».

Commento numero 2: Mah...non è che l'abbia proprio ben capita...

...quindi se mi prendono e mi fanno la fiancata, mi conviene stare zitto pur di non perdere il "privilegio" di essere uno che non SUBISCE incidenti...Non sarebbe meglio controllare più accuratamente chi denuncia 3-4 sinistri l'anno? O controllare meglio ogni singolo incidente come ad esempio i danni REALI e non quelli presunti?

Nella nostra proposta, chi riuscisse a guidare per 14 anni senza incidenti deve poter conseguire uno sconto pari almeno al 75%


De Vita risponde a papalo87: «La nostra proposta di premiare anche chi non subisce incidenti non intacca minimamente l’attuale classifica del bonus-malus, che premia solo chi non provoca incidenti e che arriva a dare dopo 14 anni di buona condotta la classe 0, che rispetto a quella iniziale conduce ad uno sconto di circa il 50%. Nella nostra proposta, chi riuscisse a guidare per 14 anni senza incidenti deve poter conseguire uno sconto pari almeno al 75%. Il dramma italiano è che le assicurazioni non amano premiare i virtuosi per i due seguenti motivi: 1) dovrebbero far bene i conti e conoscere attraverso banche dati, che non si scambiano volentieri tra loro, il comportamento di tutti gli assicurati. 2) le assicurazioni non amano una riduzione del loro fatturato».

Commento numero 6: Abbandonati al nostro destino....

Purtroppo in un paese di furbi, gli onesti saranno penalizzati a vita. Io sono residente in Campania, patria delle truffe assicurative, e non riesco ad accettare il fatto che ogni anno, pur migliorando la classe di merito, debba pagare di più per contenere le perdite della mia assicurazione. La verità è che questo sistema funziona solo per le Assicurazioni, che vogliono apparire come vittime delle truffe, ma che sono da anni complici visto che non fanno assolutamente nulla per contrastarle. Tutto questo inoltre contribuisce al calo delle vendite: conosco molti amici che si stanno privando della moto perchè ormai impossibilitati a sostenere le spese per bollo-assicurazione-carburante. Oppure intestano il veicolo a parenti o amici residenti in regioni più virtuose/oneste, che a volte sono dietro l'angolo. Basta farsi un giro in Basilicata e il risparmio è garantito (superiore al 50-60%). Pertanto non vi meravigliate quando sentite che a Napoli alcuni circolano con tagliandi falsi; provate voi a pagare per uno scooter una polizza di 2000 euro/anno e forse non vi sembrerà più così assurdo diventare disonesti.


De Vita risponde a ded01: «Premiare anche chi non subisce incidenti non significa incentivare gli assicurati a non denunciare sinistri patiti, anche piccoli, significa solo provocare un meccanismo automatico che allontana le truffe facili, quelle più piccole. Certo, per le truffe di grandi dimensioni devono scendere in campo gli uffici delle Compagnie, oggi pigramente riluttanti dal ricercare e denunciare le truffe. Non solo, sappiamo di intere organizzazioni di uffici pseudo-legali denunciate e smantellate dalla magistratura, ma in quelle stesse città dove sono state scovate il costo delle polizze non è sceso di un euro».

Sappiamo di intere organizzazioni di uffici pseudo-legali denunciate e smantellate dalla Magistratura, ma in quelle stesse città dove sono state scovate il costo delle polizze non è sceso di un euro

Commento numero 7: voglio solo fare notare che....

ho 24 anni, l'assicurazione moto l'ho iniziata nel 2009 in 16 classe pagando 1000€ compreso di furto e incendio (che è ancora poco, per mia fortuna).ora, nel 2012, devo entrare in 12 classema, udite udite, il costo dell'assicurazione della SOLA RC è di 960 euro... a sti ******* ho dato più di 4000 euro!!!!!!!!!!! viva il mercato libero.... vedi te se poi non devo chiedere i danni per il colpo di frusta.


De Vita risponde ad HondaSimoRR: «Continuare a portare avanti un simile comportamento, ovvero chiedere i danni per il colpo di frusta quando non se ne ha il diritto, significa promuovere una democrazia fai-da-te, non raccomandabile e non accettabile in un Paese moderno».

Commento numero 8: ahahah....

la classifica che premia chi non fa incidenti l'ho proposta io come discussione al mio assicuratore 6 anni fa quando gli dissi: scusa ma se io non ho incidenti da 15 anni e sono da 5 anni in 1 classe (con lettere anche al minimo...), perchè sto premi o mi aumenta sempre? risposta : eh che vuoi già paghi una caccola di assicurazione (220 € semestre!) che vuoi pagare ancora di meno? risposta mia: perchè no? visto che sono 15 anni che prendete soldi senza cacciare una lira per i miei danni, mi sembrerebbe giusto! risposta sua: noooo, non funziona così tu paghi un tot anche per chi fa più danni o ci froda! al mio sguardo incredulo ha aggiunto: che ce voi fa' funziona così l'Italia è un paese di furbetti, dai nun ce pensa' viè qui che te offro un caffè! lascio la mano a chi vuole commentare, se necessario!


De Vita risponde ad altritempi: «Purtroppo, mentre le assicurazioni non si scambiano dati e finiscono col riaccogliere nella classe 14 e in quelle immediatamente superiori anche chi provoca un incidente all’anno (basta cambiare ogni volta compagnia), il costo degli incidenti provocati da costoro ricade anno dopo anno sulla collettività. In altre parole, nelle classi dalla 15 in su (malus) ci sono pochissimi automobilisti, che non pagano in proporzione dei danni che provocano. Per la legge dei vasi comunicanti la somma dei danni si sposta verso il basso e gli automobilisti virtuosi (bonus) finiscono col pagare molto di più di quanto competerebbe loro».

Commento numero 10: bell'articolo.... e aggiungo:

sulla questione dei cittadini che per il solo fatto di nascere in un posto piuttosto che in un altro sono "condannati" a subire un tale stato delle cose, ci sarebbe da porre una questione di costituzionalità. Oggi chi nasce in molte aree del sud, ma mi sembra anche in città come Roma o Milano, è fortemente discriminato davanti alla legge solo per l'appartenenza ad un gruppo. Questo non è ammissibile. Per quanto riguarda la nozione stessa di RCA, dico che sarebbe ora di smetterla con il concetto che deve essere un pezzo di metallo ad essere assicurato e non il conduttore. Questo vorrebbe dire che ognuno di noi, per guidare, avrebbe sicuramente bisogno di un'assicurazione ma anche che quest'"unica" polizza sarebbe valida per "tutti" i mezzi posseduti, che ovviamente non si possono guidare in contemporanea. Alla fine è la persona che è responsabile dei danni causati, civilmente e penalmente, mica il mezzo.


De Vita risponde a semper: «La questione di costituzionalità andava sollevata nel 1974, quando vennero ridefinite le regole dell’assicurazione obbligatoria. L’Italia venne divisa in province di pericolosità, di frequenza dei sinistri e di costo della manodopera. A loro volta le province vennero divise in zone differenziate. La targa della vettura e la residenza del proprietario venivano quindi a contare addirittura di più delle classi bonus-malus. Il terzo parametro preso in considerazione fu la cilindrata della vettura, come se una utilitaria fosse molto più sicura (sicurezza attiva) di una vettura di grande cilindrata».

Il terzo parametro preso in considerazione fu la cilindrata della vettura, come se una utilitaria fosse molto più sicura (sicurezza attiva) di una vettura di grande cilindrata


«Per quanto riguarda la proposta di assicurare il conduttore contenuta nell’ultima frase del commento, posso dire di essere pienamente d’accordo. Molti anni fa infatti era proprio così. Poi con una trovata astuta le assicurazioni hanno osservato che anche un’auto ferma in discesa può mettersi in moto, travolgere e provocare danni. Hanno quindi convinto il parlamento a sponsorizzare la loro proposta di assicurare tutti i veicoli. In realtà l’auto in discesa si mette in moto solo se qualcuno ha dimenticato di inserire il freno a mano».

Commento numero 11: Buona proposta

Però andrebbe modificata leggermente, equiparando chi subisce pochi incidenti a chi non ne fa nessuno. Riflettete bene: rendere sconveniente denunciare un piccolo incidente subito ogni tanto potrebbe essere molto pericoloso per persone bisognose di soldi. Subire un cero numero di incidenti "ci sta", dovrebbero aumentare il premio a chi ne subisce troppi.

Se uno subisce un incidente al mese per anni qualcosa in come guida o si comporta ci sarà...

De Vita risponde Filippo.C: «Noi non vogliamo penalizzare chi denuncia anche piccoli incidenti. Tutto rimane come prima in questo caso. Vogliamo solo mettere dei meccanismi che rendano sconveniente denunciare quando l’incidente non c’è stato».

Commento numero 12: sarebbe semplice se....

spero che con questo esempio posso farmi capire. Facciamo finta io sia capo di una assicurazione. In un anno mi entrano 10.000 € con le polizze...e ne sborso 1.500 tra vari incidenti. ok...dico pazienza poteva andare meglio. L'anno dopo incasso sempre 10.000 mentre le uscite salgono a 8.000! .. ops c'è qualcosa che non và... i miei agenti di zona o tecnici o chiamateli come volete andranno ( o meglio li obbligo) ad a controllare se quei 8.000 spesi sono veritieri oppure no. Alla fine scopro che di quei 8.000 spesi 5.000 erano truffe. Bene o cancello le polizze con quelle persone che mi hanno truffato o riprendo i soldi ( il modo poi da studiare... ops c'è equitalia per questo!! ). L'anno successivo cosa faccio....ho incassato 12.000 spesi 6.000 tutti verificati... ok... intanto chi non ha causato nessun danno ( come dovrebbe essere) paga di meno... ciò comporta che magari mi porta nuova clientela.... chi scopro che truffa.. viene messo nel registro nero.. ( forse ci ripensa a farlo )...Io credo che così facendo la mia assicurazione avrà meno truffe.. io sono più felice e lo saranno anche i miei clienti che pagheranno di meno. Ora mi chiedo... ma se le compagnie vengono truffate.... perchè non si svegliano? perchè non controllano??? semplice.... meglio aumentare le polizze...Potrebbe essere una soluzione la mia.... ma impossibile.. visto che siamo in Italia.


De Vita risponde a Duilio1972: «Candidamente le Compagnie hanno confessato che per loro è costoso effettuare indagini, che non vogliono sostituirsi alla Magistratura, che sono riluttanti dal denunciare agenti periti e liquidatori che fanno parte della loro rete perché questo costa tempo e denaro. Per le Compagnie il danno è sempre limitato poiché riescono a spalmare i maggiori costi – anche delle truffe – su tutte le polizze dell’anno successivo».

Commento numero 17: Assicurazioni inutili

Ma poi le assicurazioni qui in italia come possono essere considerate utili al cliente? A me fanno pagare 900€ l'anno la macchina 1.2 e 400 € lo scooter di 163cc, quest'anno ho subito degli atti vandalici per un totale di 1100€.. i soldi che ho dato all'assicurazione avrei potuto darli benissimo al carrozziere e mi sarei trovato la macchina come nuova... e avrei risparmiato!! Per la riparazione ho dovuto pagare 375€ di franchigia e il resto ha pagato l'assicurazione (sui 700€). LE ASSICURAZIONI SONO SOLO ASSOCIAZIONI A DELINQUERE LEGALIZZATE ADIBITE A FAR MANGIARE UN MANIPOLO DI BUONI A NULLA, CAPACI SOLO DI INGANNARE LA GENTE CON UN MUCCHIO DI CARTE!


De Vita risponde Sharkis: «Era tutto previsto, anche la franchigia, quindi nel Suo caso la Compagnia ha rispettato i termini del contratto, sottoscritto con Lei. È vero che con gli stessi soldi spesi per la polizza avrebbe potuto pagare la fattura del carrozziere, ma a questo punto non avrebbe avuto alcuna copertura del rischio potenziale di provocare un incidente con danni gravissimi alle persone».

Per le Compagnie il danno è sempre limitato poiché riescono a spalmare i maggiori costi – anche delle truffe – su tutte le polizze dell’anno successivo

Commento numero 18: Oggi scade

per protesta e senza un lavoro stabile non la rinnoverò... la mia cara genialloyd che si giustifica per gli aumenti dicendo che le imposte sono aumentate ecc ecc..... La mia XR650 resterà in box, ci parlerò, ogni tanto la pulisco ma non ci sto + non ho mai provocato un incidente in 15 anni sia in auto che in moto! E tocco ferro. E loro da 10 anni al posto di stabilizzarsi aumentano sempre! Che odio! Ciao.


De Vita risponde BeppeXR.Marinelli: «Complimenti! Corretto e democratico! Se non ci si vuole assicurare o non se ne ha la possibilità è meglio tenere la moto chiusa in garage. Purtroppo molti furbi in Italia circolano senza assicurazione. Poiché 8 persone su 100 ogni anno provocano un incidente, la probabilità di nuocere alla collettività è molto elevata».

Commento numero 19: Ci sono truffe??

Se ci sono truffe le nostre care compagnie di assicurazione dovrebbero prendersela con i loro "periti" che sono coloro che avallano i preventivi dei carrozzieri furbetti. Stesso discorso per quanto riguarda i medici che fanno perizie fasulle. Prendetevela con loro, licenziate, denunciate...Troppo difficile???


De Vita risponde a Tanin01: «Ci sono truffe? Purtroppo ci sono e sono tante. Il loro costo porta le assicurazioni a farci pagare polizze due volte più care di quelle dei nostri cugini francesi. Purtroppo le assicurazioni sono da sempre uno dei poteri finanziari trattati con riguardo dai Governi».

Commento numero 20: Assurdo

E' un'assurdità punire chi subisce un incidente. Perché non facciamo come sarebbe giusto fare, punire chi li provoca? Chi sano di mente a cavallo di due ruote si farebbe mettere sotto apposta? Non solo il danno ma anche la beffa? E magari se chi si ritrova davanti una macchina e nello scontro riesce a tirarci fuori la vita, dopo, deve preoccuparsi anche di sentirsi apostrofare come un untore? Tu sei quello che subisce un incidente...In italiano subire significa: Sopportare passivamente un'imposizione, quindi non solo dovrei sopportare una imposizione passivamente ma dovrei sentirmi anche in colpa per aver subito e quindi pagare di più per questo? 


De Vita risponde isoad: «Probabilmente Lei non ha compreso bene la nostra proposta. Noi non intendiamo punire chi subisce un incidente. Per costui il costo della polizza rimane infatti inalterato. Noi intendiamo, con la nostra proposta, premiare chi non denuncia di aver subito incidenti».

Noi non intendiamo punire chi subisce un incidente. Noi intendiamo, con la nostra proposta, premiare chi non denuncia di aver subito incidenti 

Commento numero 22: Aboliamo la RC obbligatoria per legge

Sono un avvocato quindi parlo con cognizione di causa, premetto che sono in 1a classe sia con l'auto che con la moto, ho una bmw 1100 e pago con Genertel 350€, direte voi "poco" , se ci riflettete un attimo non è così, da Codice Civile il contratto di assicurazione è quel contratto nel quale a fronte di un corrispettivo, un soggetto si impegna a tenere indenne un'altro soggetto a fronte di potenziali danni che questo potrebbe causare guidando un veicolo. Bene quindi si parla di un'alea di rischio, il mio rischio non può essere zero ma si potrebbe correttamente dire che se in 34 anni di guida non ho (facciamo corna) avuto incidenti, il mio fattore di rischio tende ad essere zero. risultato: come avviene da anni la mia assicurazione si intasca 350 euro per fornire.....nulla, quindi non sono tanto pochi. Ora perchè io devo pagare per le frodi altrui, semplice, perchè sono l'alibi delle assicurazioni per far pagare un servizio anche 5 volte di più che nel resto d'europa. Ragionateci un attimo, le assicurazioni non sono obbligate ad avere il ramo auto, se lo hanno è perchè è molto molto prolifico. Aggiugete poi che le nostre autorità di vigilanza (antitrust) fanno ridere, (o sono complici del sistema) e il gioco è fatto. L'unica soluzione sarebbe eliminare l'obbligatorietà, e allora vedreste i prezzi come crollerebbero in fretta, del resto stando ai dati che circolano, nei fatti almeno per un 20% dei veicoli in circolazione è già così, infatti se subisci un incidente da uno che gira con un tagliando falso, devi farti risarcire direttamente da lui (art.2043 c.c.).


De Vita risponde a Spyder01: «Negli Stati Uniti esiste l’obbligo di circolare assicurati, ma si può evitare di ricorrere ad una Compagnia di assicurazione se le banche dichiarano che colui che si mette alla guida del veicolo ha a disposizione un capitale corrispondente al massimale. In pratica coloro che sono solvibili, con garanzia della banca, possono evitare di assicurarsi con una Compagnia.

«Questo potrebbe essere accettato anche in Italia, ma visti i massimali attuali, solo pochi potrebbero permetterselo. L’assicurazione deve essere quindi obbligatoria per tutti e se tutti la pagassero davvero, senza falsificare i contrassegni e denunciando le compagnie fantasma, il costo delle polizze scenderebbe di conseguenza per l’intera collettività».

Commento numero 23: Almeno mettiamole una contro l'altra!

Abbiamo però almeno un'arma (oltre al comportamento civile e onesto), confrontare le assicurazioni, mettere vicini più premi grazie ai comparatori online e scegliere quella più economica. :-) Ad esempio comparafinanza.it o altri simili. In altri paesi la polizza auto è più economica... vero, ma è anche vero che il profilo di un assicurato è stlato su più criteri, che così vanno a definire polizze "su misura", con il rischio calcolato sugli incidenti causati, il tipo di lavoro svolto, quanti veicoli si posseggono, ecc.. Anche perchè se ho 2 mezzi, sicuramente non posso usarli contemporaneamente...


De Vita risponde a Prometeo: «La concorrenza può fare molto, ma oggi in Italia le Compagnie sono già un centinaio e teoricamente dovrebbero già farsi concorrenza. I criteri per valutare il rischio degli assicurati possono essere tanti ma quello che ha maggior valore è il numero degli incidenti provocati negli ultimi 5 anni e, in subordine, quello degli incedenti subiti in un periodo analogo. Purtroppo vale invece la residenza, il tipo di vettura o addirittura il quartiere dove si abita. A Bologna c’è un quartiere dove i coefficienti assicurativi sono uguali a quelli di Napoli, come se una persona potesse circolare tutto l’anno in pochi chilometri quadrati».

L’assicurazione deve essere quindi obbligatoria per tutti e se tutti la pagassero davvero, senza falsificare i contrassegni e denunciando le compagnie fantasma, il costo delle polizze scenderebbe per l’intera collettività

Commento numero 25

L'onestà non è un bene, è il mezzo per raggiungerlo e in una comunità se manca si raggiunge il fine opposto cioè la povertà, purtroppo siamo ridotti così perchè viviamo in un mondo corrotto e tutti con le nostre bassezze contribuiamo al risultato, non c'è scampo tutto il castello di norme per arginare questa piaga si sgretola facilmente, perchè poggia su basi fittizie. Basterebbe che un danno REALE venisse risarcito SUBITO in maniera ADEGUATA, ma come ben sapete questa è pura utopia, perchè ognuno tira l'acqua al suo mulino. La nave fa acqua da tutte le parti, chiudi una falla e se ne aprono tre quindi la speranza di rimaneere a galla è perduta da un pezzo.


De Vita risponde a clevar: «Purtroppo le Compagnie di assicurazione non sono diverse dalla società civile. Così come esistono automobilisti che truffano, medici, periti e legali conniventi, alla ricerca di risarcimenti gonfiati, anche le Compagnie tirano l’acqua al loro mulino. In attesa di una società più onesta e di Compagnie dal comportamento più etico, noi vorremmo inserire nel sistema assicurativo meccanismi automatici, grimaldelli, che portino a controllare chi non si assicura, ad eliminare le compagnie fantasma, a disincentivare chi denuncia incidenti inesistenti o gonfia i danni di piccoli incidenti subiti».

 

 

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