Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Nel primo incontro avvenuto nella piattaforma social clubhouse figuravano nomi di prestigio, primi fra tutti i direttori dello stile Ferrari e Lamborghini, Flavio Manzoni e Mitja Borkert, oltre al designer e direttore FCA Heritage Roberto Giolito, il commerciale di Lamborghini, Giovanni Perosino, e, col ruolo di moderatore, il prof. Paolo Tumminelli. Il tutto voluto da Lapo Elkann che ha lanciato la singolare iniziativa.
Nella discussione non solo si è affrontato il tema delle radici e dei percorsi che hanno portato loro e i marchi per cui lavorano dove sono, ma anche di quali sono le sfide del futuro, in particolare, dice Perosino "bisogna servirsi del design per creare auto che la gente possa desiderare". Un concetto in linea con il pensiero espresso da Borkert che ha voluto ricordare ciò che è stato: "Ferruccio Lamborghini costruì un’auto per sé, come la sognava, dopo tanti anni il brand ora ha un suo dna ben definito, si può riconoscere una Lamborghini dalla sola silouhette. Vale per il passato e deve esserlo per il futuro, ma senza ripetersi".
"Credo - ha aggiunto Flavio Manzoni - che un’auto importante debba essere funzione, forma, ma anche un oggetto d’arte con l’aspirazione di avere anima e poesia. Credo che il design delle auto non debba essere un mondo autoreferenziale, ma debba cercare stimoli all’esterno. E i tanti modelli Ferrari ci forniscono un vocabolario di soluzioni, un dna da cui partire". Giolito si è invece soffermato su come sia stata l’impronta italiana di certi marchi a donargli quella loro desiderabilità, mischiando la novità e la tradizione.
Alla fine si è arrivati ad uno dei temi più in voga al momento: videogiochi e realtà aumentata. Secondo Manzoni, infatti, se è vero che i clienti facoltosi puntano a modelli quasi unici, è anche vero che il grande pubblico ha il desiderio di entrare in possesso di quei veicoli, ed è qui che la tecnologia fa la sua parte aprendo di fatto un mercato che è storicamente stato di nicchia, anche implementando auto che non vedranno mai la luce nel reale.