Lancia Thesis

Certe auto, proprio come certi grandi artisti, sono destinati a non essere capite nella propria epoca e la Thesis fa sicuramente parte di questa poco invidiata categoria. Che l’amiate o l’odiate, di sicuro non lascia indifferenti, non si confonde nell’ammasso di latta tutta uguale ormai dominante sulle nostre strade. Esce dal coro e per questo il mercato l’ha punita. Peccato, ma se volete un’ammiraglia di classe quasi in saldo rispetto alla migliore concorrenza straniera (soprattutto nelle versioni più riccamente equipaggiate) allora la Lancia Thesis potrebbe essere l’auto che fa per voi.

La volevamo ancora più imponente!
Con la griglia anteriore prominente, il padiglione alto e la coda così diversa dalla concorrenza, la Thesis presenta le proporzioni di una piccola limousine. In questa prospettiva, appaiono subito evidenti il passo lungo dell'auto (2,80 metri) e le dimensioni generose (4,88 metri di lunghezza e 1,83 di larghezza), caratteristiche indispensabili quando si vuole garantire grande abitabilità interna. Anzi, a ben guardare qualche altro centimetro in più forse avrebbe giovato all’equilibrio generale della vettura, il cui frontale può apparire un po’ sottotono rispetto all’insieme della carrozzeria, soprattutto per i fari dal design originale, ma dalle dimensioni un po’ ridotte per la categoria.

Lusso e citazioni
E sempre in tema di limousine, l’abitacolo è ampio e lussuoso. Tra i materiali, tutti di primissima scelta, spiccano la pelle, la morbidissima Nappa firmata Poltrona Frau, l'Alcantara e la lana, un rivestimento insolito, che richiama il celebre "panno Lancia" del passato. Ricoprono i sedili e la fascia centrale che gira tutt'intorno all'abitacolo senza interruzioni. A sua volta sottolineata dal tocco di classe del sobrio inserto in legno, un mogano a poro aperto e non trattato, nel quale spiccano le naturali venature. E infine il magnesio pressofuso della console centrale e del tunnel.

Sotto la plancia, al centro, un'ampia colonna centrale che sembra sorreggerla e divide i due sedili anteriori, allontanati appositamente per lasciare spazio ad un appoggiabraccia alto e largo. In questo modo, i due occupanti possono usufruirne simultaneamente senza darsi fastidio. Lì, nella console centrale, è anche il "cervello tecnologico" di Thesis: uno schermo a colori da sette pollici, circondato, ai lati, da interruttori per l'accesso diretto ai diversi menù, e completato, sotto, da una fila di tasti riconfigurabili. La strumentazione di bordo è invece analogica, con grandi quadranti rotondi, trasparenti e tridimensionali, dove i numeri sembrano galleggiare nello spazio (il richiamo è all’Aurelia e alla Flaminia, due vetture che hanno fatto la storia del Marchio).
Per gli appassionati dell’high tech, non manca nemmeno una ricca serie di gadget - dal sistema Connect all’accesso tramite chiave elettronica - oltre naturalmente a tutti i più moderni dispositivi di sicurezza attiva e passiva.

Benzina batte il diesel 3 a 1
La gamma dei propulsori propone quattro alternative, tre delle quali a benzina. E forse proprio un’offerta più articolata – soprattutto sul fronte del diesel – avrebbe giovato alle vendite dell’ammiraglia italiana.
Suggerimenti e rimpianti a parte, sul fronte della “verde” è possibile scegliere un cinque cilindri aspirato di 2.4 litri da 170 CV, un cinque cilindri di 2.000 cc turbo da 185 CV e un V6 di 3.2 litri da 230 CV, mentre chi percorre molti chilometri farà bene a orientarsi sul cinque cilindri di 2.4 litri JTD da 175 CV. La trasmissione può essere manuale a sei marce oppure automatica a cinque rapporti. La trazione, a differenza della maggioranza delle dirette concorrenti, è anteriore.