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Sgombriamo il campo da un dubbio che potrebbe pure assalirvi: la Pu+Ra NON è la nuova Lancia Ypsilon (che arriva nel 2024, 4 metri di lunghezza), NON è la nuova Lancia Gamma (2026, 4 metri e 60) e NON è la nuova Delta (2028, 4 metri e 40). Certo, sono visioni e suggestioni che ritroveremo su tutto il lineup delle future Lancia, ma qui si è andati decisamente oltre le definizioni statiche di segmentazione o tecnicismi.
È design PUro e RAdicale - da qui il nome - a cui si aggiunge una sola sigla, breve e sintetica ma pregna di significato, e ben conosciuta da chi se ne intende: HPE, che nel vocabolario Lancia del passato stava per High Performance Estate. Oggi la vocale evoca Electric un'affermazione di contemporaneità. Ma la promessa di prestazioni elevate è comunque concreta: la Pu+Ra è un'auto a batterie che consente di mettere a punto futuri powertrain capaci di percorrere più di 700 km con un pieno di corrente, si ricaricano in 10 minuti, hanno un consumo contenuto entro i 10 kWh/100 km. In più la Pu+Ra ha l'assetto variabile in altezza di 2,5 cm, un'ottima aerodinamica e nei suoi 4 metri e 45 di lunghezza esprime molta energia, non solo stilistica.
Aperta la porta, lunga e senza cornice superiore, si può ammirare l'abitacolo in cui spicca immediatamente la poltroncina di guida, un po' chaise-longue ma comoda, rivestita di velluto e con la griffe di Cassina. Volante avveniristico ma non poi tantissimo, visto che alcuni brand lo offrono di serie gia "tagliato" in forma aeronautica, con integrato un piccolo display di servizio, ma la parte del leone lo fa il sistema "SALA" (Soud, Air, Light e Augmentation) raggiungibile attraverso il grande display/tavolino, di cui è ammirevole la profilatura a scomparsa quando non è in funzione, una posizione che rende l'intera forma della console pulita e scevra da orpelli.
Premuto il tasto apposito, tutto l'insieme si inclina in avanti creando una vasta superficie operativa gestibile con il piccolo touchpad integrato nel tavolino centrale, unico oggetto che sporge dal pavimento e che offre anche la ricarica wireless. Il sistema SALA permette, con la semplice pressione di un tasto o con la voce, di variare tutta l'atmosfera di bordo, anche il relazione allo stile di guida, all'andatura o al tipo di percorso.
La posizione e l'inclinazione mi fanno pensare che, vista anche la superficie completamente vetrata del tetto, quest'area possa diventare il festival del riflesso di luce, ma - ripeto - stiamo facendo la visita guidata ad un manifesto di stile, non ad un modello di serie. Che, tra l'altro, ha un bellissimo colore verde-azzurro con un tono caldo di doratura, realizzato in metallo liquido con pigmenti di ultima generazione, che rende omaggio alla storica e intramontabile Lancia Flaminia Azzurro Vincennes.
Se guardate bene la foto del frontale non è difficile cogliere ciò che ha ispirato il reparto design (tutti giovanissimi e preparatissimi) con a capo Jean-Pierre Ploué: il "calice" Lancia è essenziale ma perfettamente nitido, e il "gambo" verticale del bicchiere è anche la barra che indica all'esterno lo stato di carica della batteria. La luce, dentro e fuori dall'auto, è un tema su cui si è lavorato moltissimo: per esempio, il blocco del faro anteriore, di forma futuribile eppure estremamente pulita, è realizzato da un unico blocco di alluminio fresato, anodizzato e non verniciato, leggero, essenziale ma funzionale. Per i potenti fari a led non serve il raffreddamento forzato perché l'alluminio è un ottimo dissipatore. Ma secondo me il top assoluto nella ricerca di una forma che fosse essenziale e magistrale al contempo è nel posteriore della Lancia Pu+Ra.
Abbiamo detto Beta HPE, abbiamo citato le ammiraglie Lancia, ma appena giri l'angolo, ecco che la Pu+Ra ti stordisce con un "colpo di coda" che non lascia spazio a dubbi: qui l'incarnazione è per le Lancia Mondiali, Stratos in particolare, che ritroviamo in un faro fatto ad anello "vuoto" sospeso e ad un'ala in vetro che rappresenta una coda piatta e filate. Appena sotto uno scivolo aerodinamico a chiudere tutto il fondo completamente carenato con piccole feritoie nella zona anteriore per regolare i flussi d'aria.
Allora, piace questa Lancia del futuro? O, meglio, piace il modo in cui verranno interpretati i modelli secondo questo stile tipicamente made in Italy, con tutta la maestria del design che ci è riconosciuta in tutto il mondo? Da un marchio pressoché negletto - che non piaceva a Sergio Marchionne perché, diceva, "lo conosciamo solo noi in Italia" - bisogna riconoscere che è una bella lezione e iniezione di vitalità. Anzi, come detto all'inizio, un "manifesto" di intenti stilistici che che Luca Napolitano, capo del marchio, ha riassunto bene nella frase che attribuisce alla Pu+Ra HPE "il nostro modo di concepire e vivere l’automobile". Molto made in Italy. I risultati non dovrebbero farsi aspettare molto, visto che la prima di queste automobili - già definita a fondo nella meccanica e nel design - la vedremo da qui a poco più di un anno. Bentornata nuova Lancia Ypsilon, che la Pu+Ra sia la sfera di cristallo per leggere il tuo futuro.