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Il CEO di Lancia Luca Napolitano ha introdotto una piacevole abitudine: verso la fine dell'anno si mette intorno ad un tavolo (virtuale) con la stampa specializzata e si parla "quasi" a ruota libera di programmi odierni e futuri. Dico "quasi" perché, com'è logico, i boss sono sempre molto cauti sulle future mosse, ma intanto, un pezzetto alla volta, si delinea ancora più chiaramente la strategia del marchio Lancia sui prodotti e sui mercati.
Prima di tutto, un po' di nuovi dettagli sulla debuttante Lancia Gamma, una sportback in arrivo nel 2026 e costruita a Melfi su piattaforma STLA Medium che, come sappiamo da tempo, è una multi-energia in grado di ospitare sia motori 100% elettrici, sia ibridi, con una buona probabilità di usare i powertrain della Peugeot opportunamente adattati. E menomale, diremo, visto come stanno andando le vendite di BEV, ma non va trascurato l'obiettivo di Lancia di sbarcare su altri mercati europei dove le elettriche vanno meglio, come la Francia. La nuova Lancia Gamma sarà un'auto vicina al segmento premium, ma - sottolinea Napolitano - con l'obiettivo di non sconfinare "in territorio tedesco" per evitare di sembrare un'avversaria di Audi, BMWE a teutonica dei poveri. Avrà anche un Elefantino: la versione HF seguirà a breve nel lineup delle motorizzazioni elettriche, un modello già previsto a breve in concessionaria anche per la Ypsilon con 280 CV. La domanda ai lancisti è d'obbligo: che fama aveva la Gamma del 1976? Si doveva forse cercare un altro nome? Napolitano ritiene che l'alfabeto greco sia ancora la linea guida per il naming delle nuove Lancia.
Dalle dichiarazioni fatte ieri presso il Ministero dell'industria da Jean Philippe Imparato, l'impianto Stellantis di Cassino avrà un ruolo fondamentale per le Alfa Romeo del futuro ma nelle pieghe del discorso ha fatto la sua comparsa un modello Top di gamma senza marchio. Logico che abbia fatto sorgere molte domande: ci sarà una top Lancia su piattaforma STLA Large che va oltre la Gamma? Napolitano non si è sbilanciato, non ha nemmeno smentito, ma è ovvio che nella posizione di Lancia, che deve ancora riconquistare, e in un certo senso "rigenerare" i clienti, prevalga una strategia di prudenza, e in fondo con Ypsilon, Ypsilon HF, Gamma (2026) e Delta (2028 con possibile sforamento al 2029) viene già data copertura ai segmenti B, D e C, e sarebbe già un risultato eclatante potersi collocare competitivamente in questi tre settori.
Un altro tema riguarda un modello di Lancia piccolo che prendesse il posto della intramontabile Ypsilon in vendita fino al 2023. La novità rivelata ieri di una linea per due prodotti Stellantis sulla piattaforma STLA Small da realizzare a Pomigliano per due innominati modelli compatti (2028) ci ha fatto subito pensare "ecco, ci siamo, cosa viene prima della Ypsilon nell'alfabeto greco? " La Tau? No, quello era un camion. Insomma, potrebbe arrivare una Lancia piccola, economica e intelligente? "Sarebbe un sogno" dice Luca Napolitano, ma non va oltre.
Il modello più chiacchierato al momento - forse perché non è ancora del tutto fermo nella definizione di piattaforma e stile - è la mitica Lancia Delta, nome evocativo e un modello sul quale davvero ci sono pochi margini di errore, tante sono le aspettative. Il ritardo di circa un anno rispetto ai piano (2028>2029) è motivato principalmente dalla decisione di scegliere la piattaforma STLA Small o Medium (cosa non da poco, visto che da lì si decide in quale stabilimento produrre). Per lo stile si è accennato a "forme squadrate che tutti amiamo", con un chiaro riferimento alla Delta Integrale o alla S4.
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