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Cortina - Ancor prima di mettersi al volante della Lamborghini Gallardo e prendere la via della pista viene quasi inevitabile chiedersi quanto "diabolici" siano i pensieri di chi questo corso, il Lamborghini Winter Academy, l'ha ideato. 520 CV (ripetiamo in lettere: cinquecentoventicavalli!) scatenati su di un nastro di ghiaccio rappresentano, infatti, già di per sé un mix di condizioni assolutamente esplosivo...e se a tutto questo aggiungiamo il fatto che chi siede al volante, nel 99% dei casi, non si è mai ritrovato a gestire simili potenze in tali condizioni verrebbe quasi spontaneo parlare di azzardo puro.
La realtà, nonostante l'apparenza, è però profondamente diversa: in Lamborghini non hanno certamente inventato l'Academy come strumento ideale per la rottamazione di Gallardo nuove di zecca...ma hanno semplicemente "guardato dentro" le qualità di una vettura estremamente ben fatta come la loro piccola V10.
Trazione integrale ed un treno di gomme Pirelli chiodate, effettivamente, possono fare miracoli, anche a fronte di un assetto degno di un asse da stiro ed una pista non certamente livellata come quella di Monza...consegnando all'allievo una vettura molto più semplice da gestire di quanto si possa credere.
Ci aspettavamo, ad esempio, qualche irregolarità da parte del V10 Lamborghini ed invece, nonostante l'altitudine ed il basso regime di rotazione imposto dalla pista, la risposta al comando del piede destro è stata sempre robusta, mai improvvisa o in grado di mettere ko la trazione integrale. Con simili premesse, esibirsi in spettacolari "spazzolate" è molto più naturale di quanto si possa credere e per svolgere al meglio gli esercizi proposti basta semplicemente fidarsi di sé stessi e dei suggerimenti dell'istuttore. Se ci si lascia andare tutto avviene con estrema naturalezza e dopo essersi assuefatti con la musica del V10 è bello scoprire che freni, sterzo e bilanciamento sono talmente a punto da rappresentare, anche in questa condizione, una fish pesante da giocare sul tavolo del piacere di guidare.
Guidare, appunto. La Lamborghini Winter Academy lo promette e lo mantiene...e mentre Giorgio Sanna, capo-istruttore del corso, illustra le principali norme di corretto uso dgli strumenti messi a disposizione della vettura, i ragazzi che poi saranno i nostri angeli custodi scaldano i motori e controllano che la pista sia perfetta, inondando la piccola sala conferenze allestita a bordo pista di una musica quantomeno singolare. Giorgio ci illustra la corretta posizione di guida, l'ABC dell'impugnatura del volante e ci "consegna" qualche piccola dritta per l'utilizzo del pedale del freno, in particolar modo quando ci si ritrova in balia dell'ABS. Nulla più, perchè il resto lo impareremo sul campo.
Sono le 10 ed è ora di andare. La Gallardo con queste scarpette chiodate sembra una centometrista sui blocchi di partenza, pronta ad arrivare sino al limite di quell'assurdo paradosso che, infondo, è l'essenza di questo stupendo corso. Un limite che si raggiunge in poche curve e che, apparentemente, sembra essere anche troppo semplice da gestire. Il segreto c'è e si chiama elettronica: con tutte le centraline atte a controllare la dinamica della Gallardo attivate a livelli d'allarme rosso, la Gallardo è "lenta" ma anche maledettamente precisa e molto prevedibile. Poco sottosterzo, sovrasterzo quasi inesistente, gas automaticamente parzializzato in uscita di curva. E' una condizione ideale per prendere contatto con una pista che non conosciamo e fare amicizia con gli istruttori che ci seguiranno, tutti dotati di un pedigree al volante davvero notevole. Ci rendiamo presto conto che qualsiasi cliente alle prese con condizioni impossibili può portare sana e salva in garage la propria Lamborghini pur senza chiamarsi Michael Schumacher, e questa è già una bella sopresa. Il meglio però deve ancora arrivare....
Intanto nel piazzale adiacente un'altro gruppo di allena a gestire il controsterzo, innescando degli spettacolari effetti pendolo che devono essere controllati con due rapidi controsterzi di senso opposto. In questo caso le difficoltà possono essere due, di cui la prima legata ad un ritardo nella "messa in opera" del controsterzo di ritorno e la seconda di una troppo tempestiva esecuzione della stessa, che porta il muso a chiudere troppo velocemente rispetto all'effettivo andamento della curva. Se alla prima si può rimediare facendosi prendere un po' meno di sorpresa, alla seconda si può ricorrere direttamente al pedale del gas, facendo affidamento sulla percentuale di coppia scaricata sulle ruote anteriori per riportare "fuori" l'anteriore. Cose da supercar, purchè dotate di trazione integrale.
Ma quello del pendolo non è il solo esercizio che si svolge in quest'area, perchè una volta risistemati i birilli le Gallardo devono essere lanciate a 60 km/h circa ed arrestate nel minor spazio possibile evitando un ostacolo in carreggiata. La cosa non è certamente semplice perchè è vero che c'è l'ABS, ma in condizioni di scarsa aderenza l'ABS può anche entrare in crisi e perdere efficiacia. La soluzione è semplice: si rallenta il più possibile, nel momento dell'evitamento dell'ostacolo si rilascia il pedale, per poi tornare a "sfondarlo" sino al completo arresto della vettura. Detto così appare estremamente semplice, ma vi assicuriamo che non tutti sono riusciti a chiudere l'esercizio al primo o al secondo tentativo.