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Un weekend di gara storto all’anno prima o poi arriva. Uno si prepara al meglio, prende le precauzioni migliori, fa di tutto affinché le cose vadano per il verso giusto ma nonostante tutto a volte c’è ben poco da fare. La vita ti serve un bel gancio che tu lo vogIia accettare o meno. Poi a volte, proprio come nel mio caso, il gancio lo vedi arrivare al rallentatore, prima sudi freddo, poi cerchi di contrastarlo, poi ad un certo punto capisci che non lo puoi evitare, quindi cerchi anche di limitare i danni, ed infine lo guardi arrivare ad occhi aperti. Lui inesorabile va diritto verso la sua meta ed infine, nonostante tutti gli sforzi fatti, ti colpisce duro.
Tutto comincia per il meglio
Eppure tutto era iniziato nel migliore dei modi. Prove libere fatte in scioltezza, nonostante uno stop di quasi due mesi. Oramai siamo sicuri del potenziale della nostra macchina e sappiamo come usarla. Andiamo in qualifica con alle spalle circa 18 giri fatti nelle libere e riusciamo a prenderci la prima fila nonostante avessimo usato solo un solo set di gomme nuove. Simo contenti. Il nostro rivale partirà dietro di noi e questo era l’unico obbiettivo prefisso.
Poi arriva sabato, oggi si va diretti in gara. Quando mi sveglio ed esco dal mio albergo sono appena passate le sette di mattina. Sono in un paesino che di nome fa “Wiesemscheid”, guardo il cielo sereno e penso che siamo fortunati “oggi non può piovere, non c’é una nuvola seria all’orizzonte”. Il nostro unico timore, che ci portiamo avanti da inizio anno era andare diritti in gara con l’acqua senza aver fatto un giro di prova durante il weekend. Perché? Semplicemente perché Edoardo ed io non abbiamo mai provato la nostra Gallardo in condizioni da bagnato e perché uno dei due in questo caso dovrebbe fare le sue prove quando in realtà sarebbe il momento di essere pronti ed andare al limite. Mul, il nostro rivale, corre da solo e questo svantaggio non ce l’ha.
Arriva la pioggia
Verso le 11 i primi sentori del gancio. Mentre firmo una foto ad un appasionato locale questo mi dice con un italiano improvvisato “occi pioccia zicuro, guardaren nuffole là”! Sfoggia un bel sorriso il nostro giovane tedesco, io lo guardo, sorrido, e per un attimo mi pento d’avergli firmato la foto. Purtroppo le nuvole vanno veloci in questo posto ed ecco che un ora prima del via il cielo si apre e comincia a piovere. Partiamo in condizioni da bagnato ed io so che sarà dura. Mul per giunta sul bagnato va fortissimo ed io che ho iniziato la corsa e che quindi ho almeno potuto testare la macchina nei giri di schieramento non riesco a staccarlo. Ci provo in tutte le maniere ma alla fine, quando arriva il momento del pit, ho solamente un secondo di vantaggio. Edoardo sale in macchina e torna in pista d’avanti a Mul. Una volta in pista lo scontro non è però alla pari, non può esserlo. Edoardo deve capire come funziona questa macchina e l’altro è lanciato con già mezz’ora di gara alle spalle. È bravo comunque perché riusciamo a limitare i danni e terminare comunque secondi. Manteniamo sempre la leadership in campionato su Mul con 4 punti di vantaggio.
“Domenica la legge di Murphy ci colpisce ancora, solo che ora lo fa ancora più duramente”
Penso che il peggio è passato. Ma non è così. Domenica la legge di Murphy ci colpisce ancora, solo che ora lo fa ancora più duramente e fa si che un weekend iniziato bene, passato poi a negativo ora diventi un incubo. Un'altra volta piove solo che stavolta c’è anche la nebbia. La corsa a mio avviso andava cancellata ma così non è stato. Si decide di correre per mettà dei giri previsti sotto la safety car e questo fa si che il gruppone rimanga tutto unito al cambio pilota. Stavolta a partire era Edoardo e quando mi passa la macchina cerco di spingere subito per tentare di agganciare Mul.
Non mi riesce e dopo i vari pit stop mi ritrovo terzo alle spalle di Mul e Amici. Lotto e supero Amici ma quest’ultimo non ha nulla da perdere e mi da botte da orbi senza motivo. Lui non ha nulla da perdere ed io mi trovo semplicemente al posto sbagliato nel momento sbagliato. Nella concitazione perdo un altro posto a scapito di un pilota della categoria PRO AM, Di Folco. La pioggia aumenta, oramai non si vede nulla ed io non posso più aspettare. Supero Di Folco e mi lancio all’inseguimento di Amici. Devo riprendere almeno la seconda posizione.
Tutto da rifare
Quando oramai a Di Folco non penso più e ho di fronte a me Amici sento una gran botta da dietro. Di Folco mi ha centrato e nel farlo mi ha bucato la gomma posteriore destra. Non saprei come definire il senso della disperazione e dell’angoscia che ho provato in quell’istante. Dove voleva andare? Tra l’altro oramai ha vinto il suo campionato di PRO AM. Ma la usa la testa? Sento curva dopo curva la pressione che scende ed il retrotreno che sempre più sbanda. Decido di fermarmi, non so quanto durera a questo ritmo la gomma. Un altra decisione sfortunata perché pochi secondi dopo che imbocco la corsia box viene fatta uscire la safety car per troppa acqua in pista.
“Sono pronto per andare in guerra e distruggere Mul. Si, distruggere. Sin dalle prove libere 1”
Perdo tempo prezioso al cambio della gomma e quando torno in pista sono quinto ma oramai non posso far altro che proseguire piano nel trenino e concludere la corsa consapevole che ora abbiamo una montagna da scalare. Se la safety car fosse uscita almeno un giro prima...ad andatura lenta non mi sarei fermato ed ora invece di essere a -5 saremo a -1 punto. Situazione decisamente migliore...
Una volta sceso non mi pareva vero. Tutto il lavoro di una lunga stagione vanificato così. Sto sognando? Questa non può essere la realtà. Ora, se vogliamo vincere dobbiamo farlo a Sepang, durante l’ultimo appuntamento della stagione. Abbiamo -5 punti in campionato il che, per farla breve, significa che se vogliamo il titolo dobbiamo fare un weekend perfetto e vincere entrable le corse in programma. Sono nero e già scalpito per andare in Malesia. Sono pronto per andare in guerra e distruggere Mul. Si, distruggere. Sin dalle prove libere 1.
Miloš Pavlović
Foto: www.fprincipe.it