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A volte le belle storie hanno strani inizi e la mia ultima avventura di certo rientra in questa categoria. Mercoledì 9 aprile, binario 15, stazione di Porta Garibaldi, Milano. E’ da poco passato mezzogiorno ed io sono seduto all’interno di uno dei vagoni. Come al solito sono di corsa e non ho pranzato quindi cerco di mangiare, senza sporcarmi troppo, della frutta da una piccola vaschetta quando sento suonare il mio telefono. Ho le mani appiccicose e penso tra me e me, “rispondo”? Qualche squillo più tardi lo faccio e dall’altra parte trovo Marco B., un amico, e penso che mi chiederà di andare a prendere un aperitivo. Invece di propormi un aperitivo mi chiede di correre nel super trofeo Lamborghini Europa ed io non posso fare altrimenti che accettare. Il weekend di gara inizia tra meno di 48h...
Si torna a correre
Quando vado a letto quella sera quasi non riesco a dormire dalla voglia di tornare alla guida ed avere un altra occasione per dimostrare che io so come far andar forte una macchina da corsa. Pensarci mi innervosisce tanto che quasi ho paura di sconvolgere l’equilibrio universale che mi ha portato fin qui, che qualcuno possa cambiare idea...
Arrivo in pista il giorno seguente, giovedì 10. Dopo aver fatto le verifiche sportive, firmato l’accordo e fatto il sedile capisco che non sto immaginando niente e che sono il pilota del team Bonaldi. Dividerò la macchina n°3 con Edoardo Piscopo, uno tosto per davvero ed allo stesso tempo bravo ragazzo con cui so di poter lavorare bene. Il set up iniziale promette ed ora mi concentro sui prossimi passi da seguire, step by step.
Partenza in salita
Venerdì 10. Il primo a scendere in pista sono io. Il nostro weekend però non inizia come avevamo sperato. Infatti, durante la prima sessione di prove libere facciamo pochissimi giri per un problema al fondo della vettura che ci ha costretto a fermarci. Forse un cordolo preso male o semplicemente fatalità del caso, non ne sono sicuro, fatto sta che nei pochi giri effettuati non sono riuscito ad ambientarmi dentro l’abitacolo ed Edoardo non ha fatto invece nemmeno un giro veloce.
Il weekend inizia in salita ma rimango ottimista. Occasioni come questa sono rare ed io ho aspettato fin troppo per buttarmi giù al primo ostacolo. E’ Edoardo a scendere per primo in pista nel secondo turno di prove libere. Stavolta la macchina c’è e riusciamo a svolgere un buon lavoro durante la sessione. Finiamo in quinta posizione con ancora parecchio lavoro da fare ma adesso abbiamo dei dati su cui lavorare ed io so che alla Bonaldi sanno come adeguare la macchina alle esigenze dei piloti.
“Esco a cena con Jeremy C. e Sarah S. Lui mio ingegnere e lei mio meccanico (eh si, un meccanico, tra l’altro uno dei più precisi in assoluto) nella mia stagione d’esordio nelle ruote scoperte, quando partecipavo alla World Series by Renault (WSBR)”
Tuffo nel passato
Quella sera esco a cena con Jeremy C. e Sarah S. Lui mio ingegnere e lei mio meccanico (eh si, un meccanico, tra l’altro uno dei più precisi in assoluto) nella mia stagione d’esordio nelle ruote scoperte, quando partecipavo alla World Series by Renault (WSBR). Ora lavorano insieme in una categoria che è di supporto al nostro weekend di gara. Ricordiamo tempi passati e ridiamo di tante cose successe da allora ad oggi. Ricordare mi fa bene.
Sabato 11. Abbiamo deciso che sarà Edoardo ad iniziare la sessione di qualifica, io farò la seconda parte. Avrò la macchina più leggera e quindi la possibilità migliore per segnare un buon tempo. Riesco a fare un buon 1.50.3, terzo tempo assoluto. Il team è contento, lo dovrei essere anch’io ma da perfezionista che sono non ci riesco, almeno non del tutto. So di non aver sfruttato la gomma nuova a dovere. E’ il mio primo set in assoluto in questa categoria e semplicemente non potevo essere preparato. Comunque sia so che questo non è un brutto modo per iniziare la stagione.
Gara 1. Strategia, in attesa del graffio
La nostra prima corsa inizia qualche ora più tardi. L’imperativo è finire, possibilmente a podio. Facciamo una corsa “tranquilla”, concentrandoci sopratutto sul passo e costanza. Mai un cordolo di troppo o rischio inutile. La cosa ci riesce, finiamo secondi dopo una corsa un po’ “goffa”. Tornare sul podio da soddisfazione ed ora la nostra fiducia aumenta anche perché sia Edoardo che io cominciamo a sentirci a nostro agio all’interno dell’abitacolo. Le corse sono strane: basta una scelta giusta o sbagliata per cambiare il tuo completo stato d’animo, livello di fiducia o approccio alle cose. Mai abbassare la guardia.
Domenica 12. Abbiamo fatto piccole modifiche alla macchina. Sto bene e dentro di me provo quella strana sensazione che mi dici “oggi potrebbe essere un buon giorno”. Non ci penso però, mi concentro solo sulle cose da fare per ordine: in primis rodare dischi e pastiglie dei freni. Il primo stint di gara due lo farò io. Ieri il vincitore, Andrea Palma, era partito all’attacco dal primo giro e lì si è costruito il vantaggio che poi non poteva essere colmato. Oggi siamo decisi a dargli battaglia sin dall’inizio, siamo pronti.
“Vincere è bello, sempre. Tornare in cima al podio speciale, sopratutto su una pista con tanta storia alle spalle come Monza”
Quando si condivide il volante...
Il mio obbiettivo, mettere dietro Andrea alla prima curva, mi riesce ma non riesco ad andare in testa alla corsa. Sfilo secondo dietro la seconda macchina del team Bonaldi, la n°33. Quando dividi la macchina con qualcuno è imperativo averlo sempre a mente e non dimenticarti che poi ad un certo punto l’altro pilota dovrà sostituirti alla guida. Se il pedale del freno è molle, le gomme sono distrutte o qualcosa è storto, si ritroverà in grossa difficoltà. Quindi i primi giri mi concentro nello stabilizzare gomme e freni. Lo faccio e nel frattempo tengo a bada Andrea Palma.
L'emozione di tornare sul podio
Al terzo giro sento che la macchina è pronta e quindi progressivamente inizio a spingere forte facendo anche il giro più veloce in gara. Riaggancio la n°33 ma capisco che per passarlo dovrei rischiare, cosa che io non posso permettermi. Gli rimango incollato al collo il più che posso e poi passo la macchina ad Edoardo. Il pit stop viene fatto senza inconvenienti ed ora sappiamo tutti che possiamo sperare alla vittoria. La n°33 è in vistosa difficoltà con le gomme ed Edoardo usa bene l’occasione per andare in testa alla corsa. Piscopo è stato bravo e vince gara due a Monza.
Vincere è bello, sempre. Tornare in cima al podio speciale, sopratutto su una pista con tanta storia alle spalle come Monza. Se lo si fa poi con persone come Edoardo ed il team Bonaldi il piacere è quintuplicato. Grazie ragazzi. Ora non posso fare altro che lasciare il circuito di Monza e sperare, almeno un po’, di avere la possibilità di continuare la stagione con la squadra Bergamasca. Mi gusterò la vittoria e sopratutto sarò pronto per la prossima occasione che mi si presenterà. Mai smettere di lottare. Carpe diem.
Milos Pavlovic
Lamborghini
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