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Un evento organizzato da Lamborghini ai piedi del Sassolungo, nel cuore delle Dolomiti, ha scatenato una dura reazione da parte del Club Alpino Italiano (CAI) e dell’Alpenverein Suedtirol, la sezione altoatesina del club alpino di lingua tedesca. Le due Lamborghini, posizionate davanti al celebre rifugio Comici in Val Gardena, hanno attirato l’attenzione non solo per il loro design accattivante, ma soprattutto per il dibattito che hanno suscitato.
Secondo il presidente dell’Alpenverein, Georg Simeoni, la presenza delle supercar è stata definita una “provocazione” e un segnale di “ignoranza verso qualsiasi regola di comportamento in montagna”. Simeoni ha sottolineato come questo tipo di iniziative rappresenti un’ulteriore spinta verso la trasformazione delle montagne in un’attrazione commerciale, a scapito della loro essenza naturale e culturale. Gli fa eco Carlo Alberto Zanella, presidente del CAI Alto Adige, che ha criticato il fenomeno più ampio di una “alta montagna ormai ridotta a un luna park”, con elicotteri turistici, rifugi di lusso e spettacolarizzazioni che snaturano l’esperienza alpina.
La polemica ha portato Lamborghini a intervenire con una nota ufficiale in cui la casa automobilistica ha ribadito il proprio impegno nel rispettare tutte le normative. L’evento, precisa Lamborghini, è stato organizzato e gestito da un’agenzia terza incaricata di garantire la conformità legale e contrattuale. "Ogni fase dell’organizzazione è stata attentamente supervisionata per rispettare i requisiti stabiliti," si legge nel comunicato, che sottolinea come Lamborghini si dissoci da qualsiasi affermazione non proveniente da fonti ufficiali.
Nonostante queste precisazioni, le critiche continuano a montare. Il rifugio Comici, simbolo della tradizione alpina, è diventato per alcuni un emblema della crescente tensione tra la tutela dell’ambiente montano e la commercializzazione delle sue risorse. Per i detrattori, la presenza delle due supercar è il segno di una visione della montagna sempre più distante dai valori di semplicità, rispetto e connessione con la natura.
Il dibattito solleva interrogativi più ampi sul futuro delle Dolomiti e delle altre aree montane italiane: è possibile trovare un equilibrio tra turismo, sostenibilità e rispetto dell’ambiente? L’evento Lamborghini sembra destinato a restare un punto di riferimento in questa discussione, sollecitando riflessioni su come preservare l’autenticità delle montagne senza rinunciare all’innovazione e al progresso.