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Il rispetto è dovuto a una delle supercar più iconiche degli Anni '90. Impossibile - o quasi - eguagliare quel concentrato di stile e aggressività, frutto della matita di Marcello Gandini, che prende il nome di Lamborghini Diablo.
Il restomod di Eccentrica, svelato in anteprima mondiale a Milano, è un omaggio all'altezza di un modello così significativo per la storia dell'automobile, italiana e non solo. Una reinterpretazione in chiave moderna, capace di rievocare il carattere originale della sportiva di Sant'Agata Bolognese.
Si tratta del primo progetto della start-up con sede a San Marino, nato dalla passione del fondatore - l'imprenditore, collezionista di auto e gentleman driver, Emanuel Colombini - per il marchio del Toro, al quale ha collaborato, per il design, un partner d'eccezione come lo studio BorromeodeSilva (Delta Futurista vi dice qualcosa?).
Il nome Eccentrica deriva dalla parola tardo-latina “Eccentrus", ossia una posizione lontana dal centro nell'astronomia Tolomeiana. In meccanica gli eccentrici si traducono in veri e propri elementi di trasformazione del movimento, concetti che il brand vuole esprimere attraverso un'auto come la Lamborghini Diablo.
L'azienda punta a diventare - come affermato dal suo fondatore - una “restomod company”, con l'obiettivo di sviluppare in futuro altre riedizioni moderne, avvalendosi di un team di ingegneri e partner tecnici di altissimo livello.
La base di partenza è una Lamborghini Diablo prima serie, rispetto alla quale il prototipo si differenzia nella quasi totalità dei particolari. Lo scopo dei progettisti è stato però quello di mantenere il più possibile il carattere e gli stilemi del "vecchio" modello, dove gli unici elementi originali della carrozzeria rimasti sono il parabrezza e il tergicristalli.
Innanzitutto, le proporzioni beneficiano di sbalzi ridotti e careggiate allargate su entrambi gli assi, al fine di ottenere un migliore impatto visivo della vettura e superiori doti di maneggevolezza e stabilità nella guida su strada.
Il frontale richiama nei gruppi ottici retrò a LED e nell’ampio estrattore in fibra di carbonio la Diablo GT del '99, oltre a evidenziare la calandra a nido d'ape in titanio realizzata tramite stampa 3D. Tecnologia che ha permesso di migliorare la gestione dei flussi d'aria, grazie alla possibilità di comporre diversamente le maglie delle griglie presenti sulla carrozzeria.
La vista laterale pone l'accento sui cerchi in lega da 19" di ispirazione racing, le portiere con apertura "a farfalla", scavate dalle caratteristiche prese d'aria, e l'iconfondibile linea a cuneo, introdotta per la prima volta dalla Countach, disegnata anch'essa da Marcello Gandini.
Il prototipo è equipaggiato con pneumatici Pirelli P Zero Trofeo R, semi-slick omolgate per l'uso stradale, frutto dell'esperienza in pista e nel motorsport del produttore italiano, che presentano un profilo ultra ribasatto e un designo asimmetrico per garantire performance elevate soprattutto nell'utilizzo in circuito.
Anche l'impianto frenante è "Made in Italy" visto che le esclusive pinze monoblocco a sei pistoncini prodotte in tecnologia 4D e i dischi baffati sono opera di Brembo. Lo spazio di arresto 100-0 km/h si riduce del 20% rispetto al modello originale - bastano solo 34 metri per fermarsi - e il colore delle pinze rievoca quello dei freni da corsa ossidati di fine Anni '90.
Al posteriore il protagonista è il vano motore che ospita il V12, celato alla vista da una doppia cover in carbonio (nella versione definitiva sarà sostituita da due componenti mobili), ma non passano di certo inosservati gli air scoop che lambiscono il tetto come sulla Diablo SV del '95.
La coda ha sviluppo orizzontale e si caratterizza per le prese d'aria di grandi dimensioni che vanno a raffreddare i radiatori principali, alle quali si aggiungono un paraurti in fibra di carbonio e i doppi fari circolari che - come per i gruppi ottici anteriori - reinterpretano con la tecnologia moderna gli elementi del modello originale.
Gli interni - come confermato dal designer Carlo Ludovico Borromeo - hanno comportato le "maggiori difficoltà" in fase di progettazione. L'ingombro della trasmissione e il posizionamento delle ruote ha rappresentato una "grande sfida" per creare un abitacolo "comfortevole, ergonomico e con una qualità più elevata" della donor car.
I materiali sono stati rivisti, senza compromettere l'estetica minimalista tipica delle supercar Anni '90: è il caso del volante privo di comandi integrati sulle razze, arricchito da indicatori a forma di corna, che si accendono all'avvio dell'auto.
Il cambio manuale a sei marce, in luogo delle originali cinque, ha rapporti accorciati e una leva fresata dal pieno. Davanti a sè ospita i comandi fisici delle pompe della benzina e dell'iniezione che vanno premuti durante la sequenza di accensione ispirata al mondo dell'aviazione.
L'interfaccia uomo-macchina rimane al 100% analogica, con una strumentazione dal look retrò e una plancia sulla quale trovano spazio una miriade di pulsanti di chiara matrice racing.
Il rivestimento dei sedili è in Alcantara, materiale scelto per le noti doti di aderenza e traspirabilità nell'uso sportivo, che viene riproposta anche sul tunnel centrale, sulla plancia e sui rivestimenti interni delle portiere. Sedute che tra l'altro integrano il logo goffrato con le due “C” incrociate del marchio Eccentrica.
Omologato per l'utilizzo stradale, il restomod di Eccentrica su base Lamborghini Diablo potrà contare su un propulsore dotato di nuove valvole e alberi a camme per aumentarne le prestazioni.
Interventi che consentiranno al V12 aspirato da 5,7 litri di erogare una potenza di picco di 550 CV a 7.000 giri/min e una coppia massima di 600 Nm a 6.500 giri/min, le cui note saranno esaltate da un impianto di scarico specifico, con terminali in lega di alluminio, realizzato dagli specialisti di Capristo.
Il rapporto peso/potenza dovrebbe scendere sotto i 2,9 kg/CV, grazie all'abbondante impiego di materiali leggeri quali il titanio e la fibra di carbonio. Inoltre, la dinamica su strada verrà favorita dal rinforzo e dall'irrigidimento del telaio tubolare in acciaio.
Eccentrica produrrà 19 esemplari di questa vettura, la cui personalizzazione potrà essere curata nei minimi particolari (dalle tinte carrozzerie, passando per rivestimenti, tessuti, materiali e molti altri particolari) con consegne stimate tra 16 e 18 mesi successivi all'ordine.
Il prezzo per portarsi a casa un restomod del genere? Si parte da 1.200.000 euro, escluso l'acquisto della “donor car” sul mercato internazionale ed eventuali customizzazioni, quindi la cifra è destinata a può potenzialmente salire - e di molto - verso l'alto.