Lamborghini Diablo, l'erede della Countach: il primo V12 a trazione integrale

Lamborghini Diablo, l'erede della Countach: il primo V12 a trazione integrale
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Un anno ricco di celebrazioni del V12 Lamborghini, e stavolta si parla di Diablo, a tutti gli effetti la prima supersportiva a trazione integrale del Toro
1 settembre 2022

Il 2022 è l'anno in cui più che mai Lamborghini celebra il suo V12, che da quasi 60 anni equipaggia tutti i modelli più iconici della sua storia - sin dalla nascita del progetto firmato da Giotto Bizzarrini, nel 1963.

La prima supercar di sempre fu la Miura, che lasciò il posto alla estremamente longeva Countach, ma poi arrivarono gli Anni '90 e in questo periodo nacquero alcune fra le auto più leggendarie di sempre. E fra queste c'è sicuramente la Diablo, che nella versione VT diventa la prima Lambo V12 dotata di trazione integrale.

Presentata ufficialmente il 21 gennaio 1990 allo Sporting di Montecarlo, in occasione del Lamborghini Day, la Diablo nascondeva sotto il cofano un V12 da 5.7 litri, portato poi successivamente a 6.0 litri. La potenza massima sfiorò i 600 CV nelle versioni stradali, mentre la GT1 Stradale da pista prodotta in soli due esemplari raggiunse i 655 CV.

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Prima serie (1990 - 1997)

La Diablo, o "Progetto 132" nella nomenclatura interna, nacque come idea già nel 1985: Lamborghini stava cercando di sostituire la Countach - un modello di grande successo e particolarmente longevo, vista la sua carriera durata 17 anni - e si doveva puntare su linee sportive, muscolose e aggressive, "a prova di futuro".

I primi test confermarono un'anima da Lambo: ai collaudi collaborò anche l'ex campione mondiale di rally Sandro Munari. Merito anche di un motore aggiornato ed evoluto: il V12 a 60° derivava direttamente dal progetto del 3.5L datato 1963, ma portato nel corso degli anni a 5.7 litri (codice L522) per una potenza di 492 CV

Dettaglio del V12 con ordine di accensione
Dettaglio del V12 con ordine di accensione

Fu proprio durante la prima serie, nel 1993, che giunse sul mercato la Diablo VT. Questa sigla indica la presenza della trazione integrale, disposizione meccanica che rimarrà poi caratteristica delle V12 Lamborghini a seguire, come Murcielago e Aventador.

L'acronimo "VT" sta per "Viscous Traction", perché la posizione longitudinale posteriore del motore rendeva necessario l'uso di un giunto viscoso per trasmettere la coppia verso l'avantreno. Il bilanciamento segnava un trasferimento del 20% della coppia sulle ruote anteriori, ma solo in caso di pattinamento delle ruote posteriori.

In più, la VT godeva di sospensioni a controllo elettronico con cinque programmi preimpostati. Una gran tecnologia per l'epoca, se si pensa che era pur sempre un'auto tradizionale: un motore posteriore con quattro alberi a camme azionati a catena, trazione nativa posteriore e trasmissione meccanica manuale. Per il servosterzo servì attendere il 1993, e l'elettronica era impiegata solo nella gestione del motore.

La Diablo fu anche un'altra prima volta per il Toro: debutta nel 1995 la Roadster, diventando così la prima Lamborghini V12 a tetto aperto.

La Diablo prima serie (grigia) e seconda serie (bronzo) a confronto
La Diablo prima serie (grigia) e seconda serie (bronzo) a confronto

Seconda serie (1998 - 2001)

Il 1998 fu un anno di svolta per Lamborghini, quando avvenne l'acquisizione da parte di Audi. Da qui arrivarono risorse sufficienti per sviluppare un piano industriale più raffinato, e componenti tecnologiche al di sopra di quanto immaginabile fino a quel momento.

Il nuovo proprietario tedesco valutò la Diablo come un prodotto meritevole, motivo per cui nacque la seconda serie del modello, disegnata nel nuovo Centro Stile interno. È proprio in questo periodo, con la GT e la 6.0 SE, che la cilindrata arrivò a 6.000cc: insieme all'iniezione elettronica ottimizzata, la potenza toccò i 525 CV. Le migliorie tecniche però riguardarono anche vari altri campi, fra cui l'affidabilità per l'uso quotidiano e rinifiture di qualità superiore.

La sua carriera terminò nel 2001, dopo 11 anni di carriera e 2.903 unità vendute, per cedere il posto all'erede Murciélago nel 2002.

Complici del successo di questo modello sono le sue numerose apparizioni nel cinema, e non solo: è ad esempio una Diablo rossa fiammante quella con cui Jim Carrey e Jeff Daniels arrivano in albergo nel film "Scemo e più scemo". Un'altra apparizione nota è in "Exit Wounds" del 2001, quando una VT Roadster del 1999 viene acquistata in contanti dopo aver fatto rombare i suoi dodici cilindri. E poi ancora, se avete giocato a "Need for Speed III: Hot Pursuit", sicuramente vi ricorderete della protagonista Diablo SV.

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